2025-05-29
Hamas: «Sì alla tregua targata Usa». Confermata l’uccisione di Sinwar
L’inviato Witkoff: «Buone sensazioni». I miliziani cederebbero il governo della Striscia.«Abbiamo eliminato Muhammed Sinwar». Con queste parole il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha confermato per la prima volta l’uccisione del capo di Hamas dopo gli attacchi condotti dall’Idf a Khan Yunis due settimane fa. Non sono arrivati commenti da parte di Hamas, ma ieri il gruppo terroristico pare che abbia raggiunto un accordo sul cessate il fuoco con l’inviato americano per il Medio Oriente, Steve Witkoff. Hamas, nell’annunciare l’intesa, ha reso noto che la bozza prevede il rilascio di dieci ostaggi israeliani in cambio di detenuti palestinesi. Sarebbe previsto anche il ritiro completo dell’Idf dalla Striscia, mentre Hamas si impegna a «trasferire l’amministrazione» di Gaza a «un comitato professionale». Witkoff ha poi comunicato ieri di avere «buone sensazioni» sulla tregua.Su Israele potrebbero però arrivare altri due mandati d’arresto da parte della Corte penale internazionale (Cpi). I destinatari sarebbero il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, e il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir. A riportare l’indiscrezione è stato il Wall Street Journal: il procuratore capo della Cpi, Karim Khan, prima di dimettersi temporaneamente per l’indagine a suo carico su presunte molestie sessuali, stava preparando la richiesta dei mandati di cattura contro Smotrich e Ben Gvir per il loro presunto ruolo nella creazione di nuovi insediamenti dal 2014. Non si sa ancora però se i vice di Khan procederanno vista la debolezza della Cpi. Di certo, a non temere le ripercussioni è proprio Ben Gvir, che ieri ha scritto su X: «Quando l’Aia è contro di me, so di essere sulla strada giusta». Ma oltre alla Cpi, Gerusalemme deve far fronte alle accuse dell’Onu. Un alto funzionario delle Nazioni unite ha reso noto che martedì, quando il centro di distribuzione di aiuti a Gaza era circondato da migliaia di palestinesi, si sarebbero registrati 47 feriti, per lo più causati dai colpi d’arma da fuoco dell’Idf. L’esercito israeliano ha però smentito, con il portavoce Olivier Rafowicz che ha spiegato: «I soldati israeliani hanno sparato colpi di avvertimento in aria, nell’area esterna al sito, in nessun modo verso le persone». D’altro canto ieri centinaia di gazawi avrebbero preso d’assalto i magazzini di Hamas alla ricerca di farina e i terroristi avrebbero risposto con il fuoco, uccidendo cinque persone. A 600 giorni di distanza dal massacro del 7 ottobre e con 50.000 bambini rimasti uccisi o feriti a Gaza secondo l’Unicef, sono stati rivolti appelli all’unisono affinché si raggiunga la tregua e si rispetti il diritto umanitario.Papa Leone XIV, alla fine dell’udienza generale, ha ricordato: «Dalla Striscia di Gaza si leva sempre più intenso al cielo il pianto delle mamme e dei papà che stringono a sé i corpi senza vita dei bambini». Oltre al cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi, ha richiesto che sia rispettato «integralmente il diritto umanitario». Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante un’informativa alla Camera su Gaza, ha richiesto che sia ripristinato «il rispetto del diritto internazionale umanitario». E spiegando che «la legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili», ha anche chiarito che «l’espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un’opzione accettabile».L’Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, ha sottolineato in una nota che «l’aiuto umanitario non deve mai essere politicizzato o militarizzato». Anche la Turchia e la Russia hanno richiesto «una pressione maggiore su Israele» e «misure urgenti per la de-escalation».L’unica voce fuori dal coro ieri è stata quella americana. Il presidente americano, Donald Trump, rispondendo a una giornalista, ha spiegato di non essere «frustrato» dalle azioni di Netanyahu, aggiungendo: «Stiamo gestendo la situazione a Gaza» e «stiamo dando cibo alla gente di Gaza».
Francesca Albanese (Ansa)
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)