2022-08-27
Guerra tra colossi del vaccino: Moderna porta Pfizer in tribunale
I produttori di Spikevax: «La loro tecnologia a mRna ha violato i nostri brevetti».La campagna marketing iniziata tra fine dicembre 2020 e gennaio 2021 con l’immissione sul mercato dei vaccini a mRna subisce un’importante battuta d’arresto: Moderna ha fatto causa a Pfizer «per proteggere la piattaforma tecnologica innovativa mRna in cui ha investito miliardi». L’azione legale è stata depositata alla corte distrettuale del Massachusetts e a un tribunale regionale tedesco. «Pfizer e Biontech hanno illegalmente copiato le invenzioni di Moderna e hanno continuato a usarle senza permesso», ha affermato il legale dell’azienda. Ci sarà da prendere i popcorn, perché per affrontare la causa le aziende dovranno necessariamente rendere pubblico brevetto e titolarità, oltre a composizione, tecnologia e funzionamento.La posta in gioco non è, come sarebbe lecito pensare, la prestigiosa primogenitura dei vaccini, ma soprattutto i profitti: Biontech/Pfizer e Moderna si contendono i 52 miliardi di dollari in vendite di vaccini previste dagli esperti soltanto per il 2022, senza contare quelli incassati finora (in un anno, il fatturato della Pfizer è passato da 42 miliardi di dollari del 2020 agli 81 del 2021) e quelli previsti per i prossimi decenni se dovesse definitivamente passare, a livello globale, la prassi terapeutica di vaccinare tutti i sani anziché curare solo i malati. Intorno al brevetto dei vaccini a mRna gira un folto gruppo di scienziati: innanzitutto Katalin Karikò, biochimica ungherese, oggi vicepresidente Biontech, una vita dedicata alle terapie basate sull’mRna. Anche Moderna (nata a Cambridge 12 anni fa) ha sviluppato trattamenti utilizzando la piattaforma terapeutica mRna, sotto la guida di Melissa Moore, chief scientific officer dal 2016 dopo anni di ricerche sulle terapie a mRna finanziate, nel 2011 e nel 2013, dalla Bill e Melissa Gates Foundation. Lato Pfizer, sono Ugur Sahin e Ozlem Türeci della piccola azienda tedesca Biontech a rivendicare di aver dato il via per primi alla ricerca sul vaccino. Moderna è in lite legale anche con il National institutes of health sempre per una questione di brevetto: la disputa è su chi ha inventato la componente centrale del vaccino. La stessa azienda è accusata di violazione del brevetto da due piccole aziende Usa, Arbutus Biopharma e Genevant Sciences. Quello con Pfizer però è il contenzioso più feroce. Moderna sostiene che Pfizer e Biontech abbiano copiato due elementi centrali delle sue tecnologie brevettate. In gioco ci sono miliardi di dollari: le tre aziende, finanziate dalle istituzioni Usa e Ue (soltanto nel 2020, oltre 8,3 miliardi di dollari a carico dei contribuenti americani ed europei) hanno subito un calo dei ricavi del 62-63% nel secondo trimestre del 2022 («Abbiamo dovuto buttare 30 milioni di dosi perché nessuno le vuole più», ha dichiarato a fine maggio al Wef di Davos Stéphane Bancel, Ceo di Moderna). Ma gli esperti prevedono che nei prossimi mesi i vaccini aggiornati - già entusiasticamente sponsorizzati dalle virostar televisive nostrane - invertiranno nuovamente la tendenza, portando nelle casse delle tre aziende altri miliardi di utili, su cui peraltro sarebbero state corrisposte imposte risibili: Moderna avrebbe versato nel primo semestre 2021 un’aliquota effettiva di appena il 7% e Pfizer del 15% (fonte Oxfam). La compagnia di analisi del mercato farmaceutico Airfinity ha stimato che Pfizer/Biontech genererà 33 miliardi di dollari quest'anno tra «vecchio» vaccino e nuovo (e altri 22 miliardi grazie al Paxlovid, assunto dal presidente Usa, Joe Biden, poi risultato nuovamente positivo per l’effetto «rebound» della pillola), mentre per Moderna la previsione è di 18,8 miliardi di dollari entro fine 2022 (contro i 17,6 miliardi di dollari del 2021). Pfizer intanto ha aumentato il prezzo a dose: il governo americano ha acquistato, per 3,2 miliardi di dollari, 105 milioni di dosi per la campagna autunnale a un prezzo implicito di oltre 30 dollari a dose.