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I «pacifisti» della Cgil picchiano i lavoratori
Maurizio Landini (Ansa)
Dietro l’imbarazzo tutti i problemi in Regione: la sigla è egemonizzata da estremisti. Tra i dirigenti volano i coltelli: insulti e attacchi in una chat della Filcams finiscono a carte bollate. E c’è pure chi si inventa attentati.

Botte e insulti (con condanne in Tribunale) tra sindacalisti. Succede anche a questo a Genova, in un periodo in cui la città fibrilla per il rischio chiusura dell’acciaieria ex Ilva di Cornigliano. Il segretario generale della Uilm Luigi Pinasco e tre colleghi, ieri, sono stati presi a calci e pugni da una ventina di persone con la felpa rosso-nera della Fiom. È successo a Genova, di mattina presto. Una scena che ricorda una delle tante cronache di giornata sui maranza o sugli ultrà. Non quelle che riguardano chi dovrebbe tutelare i diritti dei lavoratori. Due persone sono finite in ospedale. Perché? Per la mancata adesione della Uilm allo sciopero generale dei metalmeccanici genovesi sulla vertenza ex Ilva. I colpevoli sono i «militanti di Lotta comunista che vogliono avere l’egemonia all’interno della Fiom», accusa il segretario generale della Uil Liguria, Riccardo Serri, in una conferenza stampa nel pomeriggio.

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