2025-04-09
Il Tar bastona Gualtieri: ha agito con i poteri... dell’altro Gualtieri
Roberto Gualtieri (Imagoeconomica)
Come commissario al Giubileo aveva stangato i bus turistici, ma spettava al Comune.Una riedizione romana del celebre romanzo Il dottor Jekyll e Mr. Hyde, dove il protagonista si trovava a pagare le conseguenze delle azioni del suo alter ego. Si potrebbe definire così la decisione del Tar del Lazio che ha bocciato il provvedimento che doveva regolare la circolazione dei bus turistici nella Ztl di Roma durante il Giubileo. Per cercare di diminuire il caos provocato dalle decine di torpedoni carichi di turisti e pellegrini, spesso in sosta nei posti più impensati, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, aveva infatti innalzato le tariffe di accesso in Ztl per i bus turistici, attraverso due ordinanze. Firmate però, non nella sua qualità di primo cittadino della Capitale, ma in quella di «Commissario straordinario di governo per il Giubileo della Chiesa cattolica». Esondando, secondo la ventina di imprenditori del settore che hanno presentato il ricorso, dai poteri della delega commissariale. E anche secondo la sentenza del Tar, ordinanze firmate da Gualtieri Due (il commissario), sarebbero in sostanza intervenute su una materia che era di competenza di Gualtieri Uno (il sindaco): «La politica di razionalizzazione dei flussi veicolari turistici […] esulava dal programma degli interventi ricadenti nella competenza commissariale, poiché concernente l’ordinaria organizzazione e gestione dei flussi veicolari e delle politiche di tariffazione dei permessi». Ma non basta. Il dpcm che ha attribuito a Gualtieri i poteri straordinari, «in punto di “Elenco delle azioni per l’accoglienza dei pellegrini”, nel prevedere la lista di interventi da assumere nell’ambito del settore “Mobilità e trasporti” preordinati alla piena e regolare accoglienza dei pellegrini e dei turisti che convergeranno verso Roma, non riportava la modifica del regolamento Ztl bus turistici, né il tema della tariffazione dei permessi». «Ne conseguiva, quindi» chiosano i giudici «che la potestà regolamentare apparteneva sul punto a Roma Capitale, al pari di ogni altro comune» e non al commissario.Che, nel costituirsi in giudizio «si è difeso sul punto deducendo quanto segue: “La modifica del sistema tariffario dei permessi da rilasciare ai bus turistici in occorrenza dell’evento giubilare è riconducibile perlomeno ai poteri cosiddetti impliciti del Commissario straordinario, fondati cioè su una previsione legislativa che solo ‘implicitamente’ li preveda, in quanto legati da un nesso di strumentalità con il potere esplicito”». Una linea che non è piaciuta molto ai giudici, visto che la sentenza escludendo che «l’attribuzione di tale funzione in capo alle autonomie locali» potesse «essere superata o aggirata - specie in ragione del pacifico carattere eccezionale delle disposizioni normative istitutive della struttura commissariale - facendo attrarre alla competenza commissariale tutto ciò che fosse ritenuto genericamente "strumentale" o "correlato" agli interventi religiosi ma non espressamente elencato negli specifici atti programmatori assunti in vista delle celebrazioni». Dopo il deposito della sentenza Federico Rocca, consigliere comunale di Fratelli d’Italia ha ricordato di aver già «evidenziato che il decreto di attribuzione dei poteri commissariali non concedeva al sindaco la competenza di rivedere le tariffe, poiché le stesse furono stabilite con una delibera dell’assemblea capitolina (il consiglio comunale, ndr) e ad essa spetta questo compito». Il provvedimento varato a settembre 2024 dal Gualtieri commissario prevedeva che dal 24 dicembre scorso al 6 gennaio 2026 i costi dei permessi per entrare nella cosiddetta zona Ztl Af1 VAm e quindi per accedere al centro storico, lievitassero di quasi il 200%. In seguito, con una seconda ordinanza, erano state introdotte modifiche per i pullman di pellegrini, a cui veniva riconosciuto uno sconto, se il pellegrinaggio era riconosciuto come tale dalle curie locali.