2020-01-30
Intesa Pd-M5s: case agli abusivi
Siete alla ricerca di una casa ma non riuscite a trovarla perché gli affitti sono troppo cari? Non preoccupatevi: tra poco basterà trasferirsi nel Lazio, la regione governata dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti, e occuparne una. Grazie a una proposta presentata da esponenti del Partito democratico e del Movimento 5 stelle, l'abuso poi verrà sanato con l'assegnazione di una bella casa popolare anche se non avete i requisiti per ottenerla. Vi sembra un premio a chi vìola la legge? In effetti lo è. Anzi, diciamo di più e cioè che si tratta di un invito a forzare la serratura dell'abitazione altrui e introdurvisi senza averne alcun diritto.Un tempo avremmo detto che la violazione della proprietà privata era un reato da punire con il carcere, ma di questi tempi entrare in un locale senza autorizzazione pare sia un atto che non merita alcuna censura, ma addirittura consente di ottenere come ristoro un alloggio pubblico.A qualcuno tutto ciò sembrerà uno stravolgimento del diritto e un incentivo all'abuso, eppure a leggere la legge proposta dai consiglieri regionali del centrosinistra e dai grillini è quel che se ne ricava. Del resto, era stato lo stesso Nicola Zingaretti che in prossimità del Natale, forse perché pervaso da uno spirito più buonista del solito, aveva annunciato una mega sanatoria per gli abusivi. Con la scusa che nel Lazio migliaia di persone occupano stabili senza averne titolo, invece di richiedere lo sfratto degli irregolari, il governatore aveva lanciato l'idea di dichiarare regolari anche quegli inquilini che non lo sono. In pratica, aver forzato una porta e violato i sigilli di un alloggio pubblico, appropriandosene, secondo il presidente del Lazio darebbe diritto a vedersi assegnato l'appartamento.Gli esponenti del Partito democratico, uniti ai grillini, però sono andati oltre e hanno chiesto di riservare una quota delle case popolari proprio agli abusivi, in barba a qualsiasi graduatoria. Secondo la proposta, contenuta in un emendamento al collegato di bilancio, il 10 per cento degli alloggi va assegnato agli occupanti senza titolo, «predisponendo un bando pubblico» dedicato esclusivamente agli abusivi. Provate a immaginarvi la scena: un manifesto affisso all'albo pretorio che annuncia i termini per presentare la domanda, con la specificazione che per aver diritto all'appartamento si deve essere nelle condizioni di non averne titolo. Cioè, i richiedenti dovranno essere in una condizione di illegalità, altrimenti non verrà riconosciuta la possibilità di ottenere legalmente una casa pubblica. Roba da far accapponare la pelle oltre che bruciare il codice civile e penale. Perché premiare gli abusivi è come riconoscere che chi rispetta la legge è un fesso e se non forza la porta di nessuno, insediandosi in salotto o nella camera da letto altrui, deve mettersi in coda perché non ha fatto nulla di illegale.In questo modo, hanno spiegato le opposizioni, si penalizzano le persone che hanno rispettato la legge e attendono pazientemente di risalire la graduatoria per avere una casa. Ma a quanto pare l'obiezione, abbastanza logica, non ha trovato accoglienza presso la maggioranza di centrosinistra e neppure ha fatto breccia fra i grillini.Per altro, non c'è da stupirsi. Nella Capitale c'è un palazzo occupato abusivamente dove non soltanto gli irregolari non vengono sfrattati dalla forza pubblica, come invece ci sarebbe da attendersi, ma addirittura sono aiutati dall'Elemosiniere del Papa, il quale, nonostante da anni gli occupanti non paghino la bolletta dell'energia elettrica, si è premurato di riattivare la corrente, ovviamente a spese della collettività, ossia guardandosi bene di fare l'elemosina con i soldi suoi ma con quelli degli altri. Perché è ovvio che se c'è chi si allaccia gratis da anni e deve saldare un conto da oltre 300.000 euro, il costo non lo paga lo Spirito santo ma tutti gli utenti che regolarmente saldano le loro utenze. Per di più, come abbiamo denunciato, nello stesso stabile miracolato dall'Elemosiniere di Francesco si tengono concerti abusivi a pagamento. Chissà, tra un po' gli organizzatori dei rave illegali, con la benedizione del Vaticano e quella del consiglio regionale giallorosso, potranno pure partecipare a un bando dedicato alle discoteche fuorilegge e, magari, perché no, pure concorrere per un ristorante senza autorizzazione. Sì, con l'aiuto della Regione e anche di qualche sant'uomo, finalmente avremo un nuovo comandamento: occupa lo stabile d'altri come se fosse il tuo. Del resto, fra i compagni la proprietà non era considerata un furto?
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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