2024-03-07
Gravina indagato dai pm di Roma
Gabriele Gravina (Getty Images)
Il capo della Figc nei guai per autoriciclaggio dopo l’interrogatorio da lui richiesto. Le anomalie del contratto sui diritti tv della Lega Pro. Nodo competenza territoriale.«Vi scrivo per confermarvi la disponibilità di Interregional sports group limited a realizzare le attività da voi richieste al fine di assistervi come partner tecnologico». La Isg, come La Verità è in grado di ricostruire, avrebbe dovuto occuparsi per la Figc di servizi legati al canale Serie C Tv. Sul piatto c’era una proposta da 250.000 euro più Iva formalizzata il 4 ottobre 2018. Il documento è indirizzato a due persone: Gabriele Gravina, che in quel momento era presidente della Lega Pro e che ieri è stato sentito in Procura a Roma, su sua richiesta, ma quando è uscito dalla stanza dei pm la sua posizione si è trasformata da persona informata a indagato (con l’ipotesi di autoriciclaggio), e Chiara Faggi, vicesegretario. E se il primo nominativo è finito al centro di uno dei dossier che hanno messo nei guai il pm della Procura nazionale antimafia Antonio Laudati e il luogotenente del Gruppo Sos Pasquale Striano, il secondo era tra quelli ricercati proprio dall’investigatore della Guardia di finanza nei database riservati. C’è solo il nome di Gravina, invece, sull’accettazione della proposta, siglata il 15 ottobre 2018, per la durata di cinque anni. Anche sulla «risoluzione» dell’accordo (per un importo pari a 490.000 euro) per la stagione sportiva 2017/2018 distribuita dal Canale Serie C, gestita fino al 4 giugno 2018 da Sport Tube ed Eleven Sports, compare solo la firma di Gravina. E mentre le comunicazioni ufficiali, con tanto di contestazioni e repliche, andavano avanti e indietro tra gli uffici londinesi di Eleven Sports e la sede della Lega Pro, il 25 luglio, risulta alla Verità, c’era già un carteggio tra la Faggi e una certa Caterina Cameli per la Isg (anche questo nominativo compare tra quelli ricercati da Striano nelle banche dati). Un carteggio, tutto elettronico, che si è protratto fino alla data dell’accordo tra le due parti. Il materiale raccolto, stando alle ricostruzioni della Procura di Perugia, sarebbe servito per danneggiare Gravina ed era stato trasmesso (il 23 marzo 2023) dal capo della Procura nazionale antimafia Giovanni Melillo a Piazzale Clodio. Il fascicolo romano nasce in quel momento, iscritto a modello 44, ovvero contro ignoti. Poi si arricchisce del materiale inviato da Raffaele Cantone che, dopo aver iscritto Laudati e Striano anche per le accuse contro Gravina, ha convocato il presidente della Figc come persona informata sui fatti insieme ad altri tre testimoni, Emanuele Floridi, esperto di calcio e manager che si occupa di crisi aziendali, Claudio Lotito, patron della Lazio ed ex presidente della Salernitana, e il suo direttore sportivo Angelo Fabiani. La fuga in avanti tentata dai giornali della vulgata che prima dei magistrati hanno formulato ipotesi di reato non teneva conto di alcuni punti deboli che gli inquirenti di Piazzale Clodio sembrano aver colmato proprio durante l’audizione di Gravina. Il primo era temporale: Gravina lascia la Lega Pro nel 2018 e l’affidamento alla società che si occupa di piattaforme digitali è proprio di quell’anno; l’anno seguente affronta, con un ancora non spiegato giro di caparre e opzioni per la vendita da trasformare in acconti, due trattative per cedere le sue collezioni di prime edizioni che, come ha svelato ieri La Verità, vanno dal 1400 al 1800; e sempre nel 2019 ha comprato per la figlia della compagna una casa a Milano, in via Lambro, beccandosi una segnalazione di operazione sospetta che avrebbe istruito il notaio al momento del preliminare. Il secondo era legato alle ipotesi di reato: per contestare l’appropriazione indebita (di caparre e acconti che Gravina, stando alle ricostruzioni che hanno innescato i controlli di Striano, non avrebbe restituito quando le trattative per i libri da collezione sarebbero saltate) è necessaria una denuncia di parte che allo stato non è presente nel fascicolo; Gravina non era un pubblico ufficiale, quindi altre ipotesi procedibili d’ufficio, quale ad esempio la corruzione, non sono contestabili. Il terzo punto attiene alla competenza territoriale: l’acquisto dell’appartamento e anche la segnalazione di operazione sospetta si sono perfezionati a Milano e non a Roma. Per le questioni tecnico giuridiche è stato quindi programmato un vertice in Procura con il capo dei pm di Piazzale Clodio Francesco Lo Voi. «I suoi comportamenti (di Gravina, ndr) mi sono stati prontamente segnalati e li ho riportati alla Procura di Roma», ha spiegato ieri Melillo durante la sua audizione in Commissione parlamentare antimafia, aggiungendo: «A ogni modo su queste condotte ogni valutazione dovrebbe essere attribuita solo dopo il contraddittorio processuale». Da un prospetto che sarebbe arrivato a Striano sembra emergere una raccolta che ammonterebbe a 1,8 milioni di euro per i diritti. E a guardare i contratti per la gestione della piattaforma e per l’assistenza tecnica (750.000 euro) il budget proveniente dai diritti tv in quegli anni deve essere andato in fumo quasi esclusivamente per tenere in piedi il canale della Serie C. Gli appetiti per quelle cifre devono aver scatenato i sospetti raccolti da Striano. L’investigatore, dopo aver ricevuto la soffiata che legherebbe il servizio affidato dalla Lega Pro alle compravendite dei libri e della casa milanese, avrebbe quindi effettuato gli accessi abusivi nei database per recuperare notizie su Gravina e su tutti i personaggi citati nella vicenda. Il numero uno della Figc ora risulta indagato, mentre i suoi avvocati lamentano «intollerabili strumentalizzazioni e ricostruzioni distorsive della verità». Che, però, per ora, devono aver convinto la Procura.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.