2024-10-23
Il governo ricorre contro le ordinanze blocca-espulsioni
Matteo Piantedosi (Imagoeconomica)
Norma inserita nel dl Paesi sicuri, testo che anticipa le regole Ue dal 2026. Ma la Cassazione può ridare discrezionalità ai giudici.La nuova lista di Paesi sicuri avente forza di legge c’è. E dopo che il governo l’ha licenziata nell’ultimo Consiglio dei ministri, adesso resta da capire se effettivamente basterà a mandare avanti il protocollo Italia-Albania sulla gestione dei migranti.C’è una novità che potrebbe cambiare e di molto l’andamento delle cose. Diversamente da quanto detto all’inizio, infatti, nel testo finale del decreto legge sui Paesi sicuri per il rimpatrio potrebbe rientrare anche una norma per inserire il ricorso in Corte d’appello contro le ordinanze del tribunale sul trattenimento dei migranti nei centri per il rimpatrio, che al momento possono essere impugnate in Cassazione. Il testo del provvedimento, nelle ore in cui si scrive, era atteso al Quirinale per la firma, come da prassi.A ogni modo, stante così le cose, secondo il professor Pier Luigi Portaluri, ordinario di diritto amministrativo presso l’Università del Salento, siamo di fronte a una norma che possiede una «forza di resistenza ben superiore rispetto a un atto amministrativo, qual era il decreto interministeriale implicitamente disapplicato dal tribunale di Roma». Secondo il giurista, «di fronte a una norma di rango primario, come un decreto legge, un giudice potrebbe chiedere alla Corte costituzionale di dichiararne l’incostituzionalità; oppure disapplicarla se la ritenga contraria al diritto europeo».È vero che vi è supremazia del diritto europeo rispetto a quello interno ma, spiega Portaluri, «si dovrebbe dimostrare che l’atto legislativo viola il diritto dell’Unione europea». Nel caso concreto sembra che sia una strada preclusa: «Al contrario di quello che alcuni sostengono, sullo specifico punto richiamato dal decreto del tribunale romano la sentenza della Corte di giustizia non ha efficacia vincolante. Quindi non si può sostenere che il tribunale di Roma fosse vincolato a seguire ciò che la Corte di giustizia ha detto. Infatti», aggiunge, «la Corte si è pronunciata su un quesito diverso. Dal punto di vista tecnico, insomma, non si può assumere che la Corte di giustizia si sia espressa in modo vincolante su questo profilo. La Corte» , ripeto, «ha statuito su altro».Tuttavia, secondo alcuni, i problemi non si concludono qui perché stando alla sentenza dello scorso 4 ottobre della Corte Ue, potrebbero essere diversi i Paesi da considerare «non più sicuri» in quanto potrebbero anche questi presentare «eccezioni territoriali». Fra questi ci sono dei Paesi rimasti nella lista italiana come Perù, Ghana e Costa d’Avorio (la nuova lista di Paesi è scesa da 22 a 19: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia).Nel frattempo il ministero dell’Interno ha dato mandato all’Avvocatura di Stato per presentare il ricorso in Cassazione contro le ordinanze della sezione immigrazione del tribunale di Roma che non hanno convalidato il trattenimento dei dodici migranti nel centro italiano di permanenza per il rimpatrio in Albania. Il nodo posto dal Viminale è la mancata applicazione della norma italiana sui Paesi sicuri. Non è la prima volta, ricordava il ministro Matteo Piantedosi in conferenza stampa. Altri ricorsi sono stati avviati anche su altre mancate convalide nelle procedure di Porto Empedocle in provincia di Agrigento.Infine, come ricorda Il Messaggero, esiste una probabile, nuova complicazione per il governo, una grana che potrebbe arrivare da una sentenza della Cassazione che è stata chiamata a esprimersi a inizio luglio con un quesito pregiudiziale proprio dallo stesso tribunale di Roma finito sotto i riflettori a causa della mancata convalida dei fermi dei migranti in Albania e competente per le procedure del protocollo italo-albanese. Si attende il 4 dicembre, data in cui il terzo la Corte di piazza Cavour dovrà decidere se i giudici dei tribunali possono mantenere una certa discrezionalità nella valutazione sulla denominazione di Paese sicuro o dovranno semplicemente attenersi alla lista stilata dal governo.Piantedosi e il sottosegretario Alfredo Mantovano hanno ricordato che al più tardi nel 2026 entrerà in vigore il nuovo regolamento Ue sulla migrazione e l’asilo approvato lo scorso aprile. Il decreto italiano, secondo i rappresentanti del governo, non fa altro che anticipare il nuovo Patto sui migranti che, anzi, sarebbe anche più stringente di così. E prevede questo: «Per l’applicazione dei concetti di Paese di primo asilo e Paese terzo sicuro, è essenziale che il Paese terzo in relazione al quale tali concetti siano applicati sia parte della Convenzione di Ginevra e ne rispetti le disposizioni, a meno che tale Paese terzo non preveda altrimenti una protezione effettiva, nel diritto e nella prassi, conformemente alle norme fondamentali in materia di diritti umani, quali l’accesso a mezzi di sussistenza sufficienti a mantenere un tenore di vita adeguato rispetto alla situazione generale del suddetto paese terzo di accoglienza, l’accesso alle prestazioni sanitarie e al trattamento essenziale delle malattie e l’accesso all’istruzione alle condizioni generalmente previste nel suddetto Paese terzo. Tale protezione effettiva dovrebbe restare disponibile finché non sia possibile trovare una soluzione duratura. Dovrebbe essere possibile designare un Paese terzo come Paese terzo sicuro con eccezioni per determinate parti del suo territorio o categorie di persone chiaramente identificabili».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.