2025-04-20
Gotico, barocco e rococò: a Valencia scorpacciata di stili (e non solo di paella)
Nella terza città spagnola, il parco naturale dell’Albufera è culla del celebre piatto nazionale. Imperdibili le icone di Calatrava. Dici «Valencia», e pensi subito paella. Il terzo centro iberico più popoloso, però, vanta anche più della fortunata ricetta a base di riso: capoluogo di Comunità Autonoma con lingua propria, racchiude in sé spiagge sul mare e quartieri industriali, edifici avveniristici immersi nel verde e monumenti Patrimonio Unesco. Il centro storico incanta per la varietà di stili architettonici: dal gotico della Loggia della Seta e della Cattedrale, secondo la leggenda custode del Sacro Graal, all’ardito rococò della chiesa di San Nicola di Bari, c’è anche spazio per il barocco Complesso del Patriarca dalla notevole pinacoteca, con opere di El Greco e dei Fiamminghi.Nella Piazza Rotonda, circondata da negozi, o tra le 250 bancarelle di prodotti freschi del Mercado Central, non mancano nemmeno le occasioni per fare acquisti. Nella Città delle Arti e delle Scienze, progettata in gran parte dall’archistar locale Santiago Calatrava, invece, si rimane colpiti dalle linee audaci del Palacio Reina Sofìa, sede del Teatro dell’Opera e di concerti, dalla forma di occhio umano con mega schermo cinematografico del planetario Hemisfèric, dalla struttura simile allo scheletro di dinosauro del Museo delle Scienze, dal contrasto tra il verdeggiante giardino alberato del Viale delle Sculture e il sottostante parcheggio su due piani per auto e pullman. L’acquario Oceanogràfic ospita 45.000 esemplari appartenenti a 500 specie differenti, mentre nella piazza coperta Agorà si tengono eventi sportivi. Se cercate il punto più alto di Valencia, lo trovate qui, sul pilone di 125 metri del Ponte dell’Assut de l’Or. Come piacevole sfondo si stende il parco, creato deviando il letto del fiume Turia - opera fortemente voluta dal Generale Francisco Franco per tenere al sicuro la città da possibili inondazioni - mantenendone i ponti, ora piste ciclabili e percorsi di jogging.Ogni anno tutte le vie, a metà marzo, risuonano dei canti, e della musica di dolzainas e tabaletes che accompagnano i carri decorati con i ninots per le Fallas, che culminano nel rogo finale.Chi desidera allontanarsi dal clamore della città, trova, a una ventina di chilometri nell’interno, una riserva naturale di 21.000 ettari intorno al Lago dell’Albufera (laguna in arabo), cui deve il nome. Un’escursione in barca fa ammirare il riflesso sull’acqua del tramonto dietro le vicine montagne, scoprire gli isolotti e, nei folti canneti di giunchi e mazzesorde, le specie protette di animali ed uccelli, tra cui aironi, garzette e diversi tipi di anatre. Sulle rive, si estendono le risaie, coprendo con la loro vastità più della metà della superficie lacustre. La risicoltura nella zona risale a 1.200 anni fa e ha inciso in modo indelebile sul territorio. Tra i canali, sono ancora visibili le chiuse per impedire l’infiltrazione della dannosa acqua marina, le case dei guardiani, i magazzini di stoccaggio e le barrache, le bianche dimore dei contadini dai caratteristici tetti di vimini e le aie, dove ancora oggi si organizzano feste e assaggi. Le tradizioni della dura vita degli agricoltori sono state tramandate e, per quanto possibile, conservate. Tre sono le varietà qui coltivate utilizzate tradizionalmente per la paella: Albufera, Senia e il delicato Bomba, tutte contrassegnate con il marchio di Denominazione d’Origine. Assistere alla preparazione della pietanza nella caratteristica pentola è il culmine della visita ad un’azienda risicola, durante la quale si apprende quando aggiungere lo zafferano, gettare il riso e che l’unione tra carne e pesce è la manipolazione turistica di un cibo di norma accompagnato solo da uno dei due ingredienti.Se si cercano gusti gourmet alternativi, ci si può recare nella cittadina di Dènia, sulla strada per Alicante; fra i suoi ristoranti stellati, il pluripremiato e tre stelle Michelin Quique Dacosta lusinga il palato con l’uso originale dei prodotti locali. Nel cuore di Valencia, invece, nel patio de La Salita, in un palazzo centenario, si assaporano cocktail audaci e complessi accostamenti.I vini, rossi e bianchi, che accompagnano le portate provengono dai numerosi vigneti disseminati per la regione, sia sulla costa sia sulle alture.Per il soggiorno, l’Hotel Barcelò a Valencia si distingue per la varietà del buffet della colazione e per la vista panoramica sul porto. Per tutte le info: www.visitvalencia.com/it, www.arrozdevalencia.org, www.spain.info/it.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.