2025-04-08
La storia vera di Natalia Grace diventa una serie tv
True
«Good American Family» (Disney+)
Good American Family, cronaca incredibile di come una famiglia statunitense abbia pensato di adottare una bimba ucraina, trovandosi invece per le mani un'adulta affetta da nanismo, sarà disponibile sul servizio streaming del Topolino a partire da mercoledì 9 aprile.Sulla vicenda assurda di Natalia Grace, è già stato detto di tutto. E, da ultimo, parole e testimonianze sono state affidate a un documentario. Realtà, dunque, ché farla più grande, più arzigogolata di così, per qualsiasi sceneggiatore, sarebbe stato impossibile. Così, per fronteggiare forse le bizze di una fantasia ballerina, non più in grado di sostanziare racconti meravigliosi, Disney ha deciso di riprendere in mano la faccenda e affidarla, questa volta, a una serie televisiva. Good American Family, cronaca incredibile di come una famiglia statunitense abbia pensato di adottare una bimba ucraina, trovandosi invece per le mani un'adulta affetta da nanismo, sarà disponibile sul servizio streaming del Topolino a partire da mercoledì 9 aprile.A interpretare la coppia, Ellen Pompeo, per tutti unica e sola Grey's Anatomy, e Mark Duplass. I due, rispettivamente scelti come volti di Kristine e Michael Barnett, sono i poli di un racconto complesso, che pare capace di saltare dalla tragedia alla commedia, per ritornare poi a dove tutto ebbe inizio, ad un momento che avrebbe dovuto portare gioia e completezza. Era il 2010, l'America dell'Indiana. I Barnett avevano deciso di allargare la propria famiglia, diventare genitori di una bambina che i propri genitori biologici non aveva avuto la fortuna di averli accanto. Così, l'Ucraina e Natalia Grace, che avrebbe dovuto aggiungersi ad un nucleo di cinque. La bambina, che i coniugi dell'Indiana sapevano essere affetta da una rara forma di nanismo, si aggiunse a quel nucleo. Lasciò l'Ucraina, l'orfanotrofio e approdò negli Stati Uniti.All'epoca, stando a quanto dichiarato dai servizi sociali autoctoni, la Grace avrebbe dovuto avere sette anni. Ma qualcosa, al suo arrivo in America, lasciò presagire altro e l'idillio che i Barnett avevano immaginato non si verificò mai. Un anno dopo aver adottato la bambina, la coppia decise di abbandonarla, di chiudere la propria vita in quante valigie la loro macchina potesse caricare, prendere con sé i restanti tre figli e scappare in Canada. Poi, si rivolse a un tribunale, sostenendo Natalia, negli otto episodi della serie Disney+ interpretata da Imogen Reid, non fosse chi diceva di essere.I Barnett, che nei mesi successivi andarono ospiti di diversi talk show, raccontarono che la figlia adottiva stava in realtà cercando di sterminare l'intera famiglia. Avrebbe cercato di avvelenare i caffè del mattino, di manomettere i gradini della scala interna a casa Barnett, così da provocare la caduta dei genitori. I fratelli dissero che la bambina rubava coltelli per nasconderli poi in camera sua. Di più, la creatura di sette anni non sarebbe stata tale.Natalia, affetta effettivamente da una rara forma di nanismo, sarebbe stata un'adulta, determinata a spacciarsi per orfanella così da potersi insinuare nelle vite altrui. I Barnett riuscirono pure a far modificare l'età della bambina, portandola fino ai 22 anni. Ma poi ci fu altro. Natalia venne adottata da una seconda famiglia, e seguirono abusi e aggressioni. Venne spostata in una terza, che fece di tutto per verificare quanti anni avesse la Grace. Medici, dentisti, dottori di ogni tipo si cimentarono nell'impresa, decidendo all'unanimità che i Barnett - nell'intera vicenda - potevano essere i veri criminali di una storia triste, che sarà Disney a riproporre.
Marta Cartabia (Imagoeconomica)