2022-06-02
Gli antagonisti irrompono al comizio. A Genova la Lega costretta in strada
Spintoni, minacce e urla per impedire la campagna elettorale nel luogo simbolo del porto. Tace il consigliere grillino presente. Identificati i manifestanti. L’ipotesi di reato è violenza privata. Quattro fermati e denunciati.«Episodio gravissimo, anche perché durante l’aggressione è stato visto un consigliere comunale del Movimento 5 stelle. Mi aspetto parole chiare da parte di governo e partiti, a cominciare da Giuseppe Conte quando sarà nel capoluogo ligure». Così ieri il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato il grave episodio accaduto martedì sera a Genova dove facinorosi del Collettivo autonomo lavoratori portuali (Calp) e alcuni militanti dei centri sociali hanno fatto irruzione in un circolo ricreativo interrompendo il dibattito pubblico «Connettiamo le idee per Genova: le idee nazionali applicate alla nostra città», con lancio di aeroplanini di carta e intonando Bella ciao. L’incontro su lavoro ed economia era stato organizzato dalla Lega in vista delle elezioni amministrative e dei referendum sulla giustizia. Come 5 anni fa, per le elezioni comunali fu impedito a Salvini di parlare nello stesso circolo, il blitz dell’altra sera era stato annunciato dal Collettivo sui social fin dalla mattina: «Dover ospitare chi da anni ha rapporti con il peggior fascismo, chi fomenta odio, chi ha voluto e preteso i decreti sicurezza, chi è coinvolto come tanti altri partiti nelle spartizioni e ruberie, questo voler tenere un appuntamento politico al Calp ci sembra ancora una volta una provocazione, un tentativo maldestro di imporsi. Ci saremo anche noi». All’incontro erano presenti i parlamentari Claudio Borghi, Alberto Bagnai, Edoardo Rixi e il segretario provinciale del partito Alessio Piana tutti costretti ad abbandonare la sala dopo l’irruzione soprattutto a causa di spintoni, minacce ed urla dei manifestanti che hanno srotolato cartelli di protesta contro la presenza della Lega nella sala Calp di via Albertazzi, un luogo simbolo del porto della Lanterna. «Che gente dei centri sociali, non certo veri lavoratori portuali, impedisca ad un partito di fare un comizio durante la campagna elettorale è un fatto gravissimo, siamo stati costretti a parlare sul marciapiede con gli antagonisti tenuti a distanza di sicurezza da un cordone di polizia» ha spiegato l’onorevole Rixi, «ma ancora più grave è che il consigliere grillino presente in sala non abbia fatto nulla durante il blitz né dopo prendendo le distanze da certi comportamenti. Peraltro, neanche il centrosinistra ha fatto un comunicato». Come si vede dai video della serata, il consigliere comunale uscente e ricandidato del M5s, Fabio Ceraudo, era presente ma ha escluso di aver partecipato alla protesta e ha ribattuto: «I soliti giochini della Lega che rifila balle spaziali buttandosi a capofitto sul nulla, o meglio sulle balle, pur di far parlare di sé. Vero che mi trovavo al circolo Calp, ma non ho partecipato al blocco del convegno della Lega, respingo ogni strumentalizzazione: non ho mai impedito a nessuno di parlare anche se provocato. La mia visione politica è molto distante dai valori espressi da quella forza politica». Intanto 4 antagonisti sono stati fermati e denunciati dalla polizia perché sorpresi a staccare alcuni manifesti elettorali martedì sera, mentre la Digos ha provveduto all’identificazione di tutti i manifestanti ipotizzando i reati di violenza privata e probabilmente anche interruzione di manifestazione elettorale. Il gruppo di antagonisti si era dato appuntamento al Calp dopo la «chiamata» dei lavoratori portuali del Collettivo, giudicando una provocazione la presenza di esponenti del partito di Salvini in un circolo tradizionalmente di sinistra. Alcuni giovani antagonisti, secondo le indagini, hanno contestato anche il presidente del Calp, Danilo Oliva, storica figura «comunista» tra i lavoratori portuali di Genova, che aveva affittato la sala ai militanti del Carroccio e che si è scusato per l’accaduto prendendo le distanze dall’atteggiamento violento di una trentina di esponenti tra centri sociali e Calp, sigla da non confondere con la Culmv, la compagnia unica dei «camalli», i famosi portuali genovesi. Totalmente estranei all’evento, i «camalli» martedì mattina avevano incontrato Rixi, firmatario di emendamenti sul lavoro portuale, e Borghi per parlare di porto, dogane, nuova diga. «Solidarietà agli amici della Lega. Il comizio bloccato da alcuni antagonisti è un gesto vergognoso che mi auguro venga condannato da tutte le forze politiche. Questa non è democrazia» ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, in sintonia con il sindaco Marco Bucci che ha ribadito: «Un atto di violenza inaccettabile che la città tutta deve condannare con fermezza, una limitazione del dibattito politico che non possiamo non condannare. Un atto squadrista che non fa onore al confronto civile di queste settimane che ci avvicinano alle elezioni amministrative. Dispiace profondamente che tra i contestatori vi fosse un consigliere comunale democraticamente eletto che dovrebbe rappresentare i cittadini genovesi». Commento con riserva quello del candidato sindaco della coalizione progressista Ariel Dello Strologo: «Non potendo entrare nel merito di fatti su cui esistono versioni molto diverse tra loro, qualsiasi forma di impedimento violento a manifestare le proprie opinioni politiche, se impedimento c’è stato, deve essere condannato».