2022-11-23
Giuseppi sceglie di aizzare le piazze
L’ex premier annuncia che i suoi sono «disposti a tutto» contro il «massacro sociale». L’opposizione fa il suo mestiere, ma indicare dei «nemici del popolo» è pericoloso.Gli ottimisti diranno che è normale propaganda, e soprattutto che è scontata - oltre che utilitaristicamente comprensibile - la difesa a voce altissima, da parte del Movimento 5 stelle, della sua misura simbolo, cioè di quel reddito di cittadinanza che è stata la carta vincente dei grillini, specie al Sud, dove Giuseppe Conte viene regolarmente accolto da torme di «percettori» festanti con tanto di tesserina gialla. Ma questo non attenuerà le preoccupazioni dei pessimisti, che, nelle parole dell’ex premier pugliese, hanno colto una pericolosa carica di ambiguità: a giocare col fuoco ci si può scottare, e certi toni da Masaniello non promettono nulla di buono. Diciamolo: davanti a un provvedimento del governo che, rispetto al sussidio grillino, ha appena avviato una sforbiciata (il minimo sindacale rispetto a ciò che Fdi aveva sostenuto in campagna elettorale), la reazione di Conte, sia l’altro ieri sia ieri, è parsa a dir poco sopra le righe. L’altra sera, tra tg e dichiarazioni alle agenzie, Conte l’aveva già sparata grossa: «Sul reddito di cittadinanza il governo da settimane gioca con la vita delle persone: un atteggiamento disumano». E ancora: «Siamo disposti a tutto per arginare questo piano folle», affermazione appena attenuata dalla successiva precisazione («anche a scendere in piazza»). Insomma: additare gli avversari politici come soggetti disumani, che giocano con la vita delle persone, pare davvero troppo. Delle due l’una: o Conte non ha il controllo delle sue stesse parole, oppure sceglie consapevolmente di incendiare gli animi. E non sapremmo dire quale delle due ipotesi sia meno rassicurante.Purtroppo la giornata di ieri ha confermato la tendenza. In un intervento sui suoi canali social, l’uomo di Volturara Appula ha gettato altra benzina sul fuoco, evocando - in sequenza - le parole «guerra», «vigliaccheria» e «massacro sociale». Ecco i passaggi più infiammati: «Ci avevano raccontato di essere “pronti”, eppure la legge di bilancio si conferma una manovra davvero misera che, incapace di rispondere al disagio del Paese, apre una guerra agli ultimi». Più avanti, dopo aver bollato le dichiarazioni di Giorgia Meloni come «parole impudenti che suonano come una presa in giro degli italiani» e dopo altre espressioni a tinte forti («In compenso festeggiano evasori e corrotti»), Conte spara: «Questo governo ha voluto mostrare i muscoli solo contro una fascia ristretta di popolazione: spaccia vigliaccheria per coraggio». Gran finale: «Se vogliono mandare fuori strada gli ultimi, troveranno un muro. Non possiamo permettere un massacro sociale».Ora, come si diceva, è perfettamente naturale che i grillini restino politicamente attaccati al sussidio come una cozza allo scoglio. Fuor di metafora, è normale che il Movimento difenda la sua misura elettoralmente più redditizia. Ma quello che colpisce sono i toni alti, le parole fuori controllo, che rischiano davvero di incendiare il clima. È da irresponsabili evocare tensioni sociali (o peggio) per il fatto che venga minimamente ritoccato uno strumento di welfare. Qualcuno, nell’inverno più difficile da tanti decenni, sembra scherzare con il fuoco, trasformando i sostenitori delle tesi opposte in bersagli e in nemici del popolo. E la cosa diventa decisamente più preoccupante nel momento in cui il Pd per un verso e testate importanti come Repubblica per altro verso decidono di accodarsi alla linea grillina, accreditando l’idea di un selvaggio attacco ai poveri. Per carità: le opposizioni e i loro media di riferimento hanno tutto il diritto di scegliersi campagne, capipopolo e parole d’ordine. Ma resta una domanda che le persone ragionevoli - ovunque collocate - farebbero bene a porsi: è saggio scegliere una linea di agitazione, di toni estremi, di criminalizzazione dell’avversario? Non c’è il rischio di fare la fine degli apprendisti stregoni, incapaci di governare le forze che evocano e scatenano? In un clima così infiammato, un incidente è sempre dietro l’angolo. Meglio non scherzare con queste cose.
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