2021-08-01
Giuseppi chiama i parlamentari M5s per fare finta che contino qualcosa
Giuseppe Conte e Roberto Fico (Ansa)
Assemblea congiunta sul dossier Cartabia. Ancora malumori tra i fedelissimi di Roberto FicoApproda oggi in Aula la riforma della giustizia approvata all'unanimità dal Consiglio dei ministri giovedì scorso. Giuseppe Conte, in vista del voto di fiducia, ha convocato per questo pomeriggio alle 18.30, in conference call, una assemblea congiunta dei parlamentari, aperta anche ai ministri. A quanto apprende La Verità, si tratta più che altro di una iniziativa propagandistica per dare la sensazione a deputati e senatori di contare qualcosa, mentre ormai il pacchetto è chiuso. Certo, qualche mal di pancia interno non manca, ma le previsioni sono di una sostanziale compattezza dei gruppi parlamentari. Tocca al deputato Luigi Gallo, fedelissimo del presidente della Camera, Roberto Fico, riaprire la discussione chiedendo altri cambiamenti: «Sulla riforma della giustizia», scrive Gallo su Facebook, «c'è ancora una piccola modifica da fare: dare più tempo ai processi per le catastrofi ambientali. In Sicilia, da vittima di oltre 70 incendi quasi tutti dolosi, alimentati dalle temperature limite, la situazione è fuori controllo. Siamo in piena emergenza climatica: da Nord a Sud», aggiunge Gallo, «i reati ambientali stanno distruggendo la nostra terra e mettendo in pericolo migliaia di vite. Non si può agire per gradi, servono soluzioni forti e servono adesso». Sulla stessa lunghezza d'onda Leu: «C'è ancora tempo», sostiene il capogruppo al Senato, Loredana De Petris, «per correggere in Aula il limite più grave della riforma della giustizia. Il reato di disastro ambientale deve essere escluso dal rischio di improcedibilità. Stiamo parlando di reati di gravità inaudita che distruggono l'ambiente, uccidono o danneggiano gravemente la salute di moltissime persone e ipotecano il futuro delle prossime generazioni. Non sottrarre questi reati all'improcedibilità», aggiunge la De Petris, «è un vulnus profondissimo che deve essere sanato». Soddisfatto il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, di Forza Italia: «L'approvazione all'unanimità in Consiglio dei ministri della riforma Cartabia», sottolinea la Gelmini, «è una prova di maturità da parte di tutti i partiti che sostengono il governo Draghi. Finalmente possiamo dire basta al fine processo mai. Un passo avanti nella direzione auspicata anche dall'Europa». Il Pd attacca, manco a dirlo, il leader della Lega Matteo Salvini: «Se si guardasse al merito», scrive su Twitter il deputato dem Enrico Borghi, «non si farebbe fatica a capire che sulla giustizia il lavoro dei deputati pd, in particolare di Alfredo Bazoli e di Franco Vazio, è stato fondamentale. Ora Salvini dal Papeete alza i toni, per far dimenticare che la spazzacorrotti la fece lui dal governo». «Sulla giustizia», esulta il senatore dell'Udc Antonio De Poli, «con il governo Draghi l'Italia volta pagina. Sono state sconfitte le bandiere ideologiche. Ora prosegue il nostro impegno nella raccolta firme per i referendum. Obiettivo: completare la riforma nell'interesse dei cittadini».