2024-02-04
Ogni bimbo che nasce è una scintilla divina. L’uomo non sarà mai solo corpo e mercato
Oggi la Giornata per la vita, per ribadire il valore della dignità umana come argine alla protervia dello Stato e della tecnica.Può sembrare paradossale, perfino anacronistico, parlare di «forza» della vita, nella presente epoca, contrassegnata da un’indicibile panoplia di violazioni della vita umana. Un dramma che, alle sempiterne aggressioni (guerre, genocidi, aborti), vede aggiungersi nuove forme di sopraffazione, quali l’eutanasia, la manipolazione genetica, la sperimentazione embrionale, ecc… Eppure il messaggio Cei in occasione della 46esima Giornata nazionale per la vita parla di «forza» della vita, che addirittura «ci sorprende»! E ne parla a ragione.Abitiamo, infatti, un tempo in cui le questioni centrali riguardano l’uomo. Ciò è non solo documentato da alcune tra le opere filosofiche più significative degli ultimi anni ma pure dall’insegnamento di numerosi Pontefici, alla cui scuola la «centralità della questione antropologica» (per dirla con Benedetto XVI) si staglia nitidamente. Per converso, l’umanesimo occidentale, da qualche decennio, è entrato in crisi, per non dire che s’è avviato verso l’estinzione, considerato l’indebolirsi delle sue sorgenti, classiche e giudaico-cristiane. Ciò sia a causa dei totalitarismi del XX secolo, quindi dei movimenti del ‘68 e dintorni, aventi come comun denominatore un postumanesimo antirazionale. Antirazionale in quanto dimentico, non solo dell’esistenza di Dio (ergo, del Lògos), ma pure del diritto naturale e della fiducia nella ragione. E ciò al punto del profilarsi di una nuova forma di potere, che vede l’uomo voler decidere della propria vita, financo di quella degli altri e perfino industriarsi per «costruire» lui la vita. Mai come oggi, pertanto, si rivela essenziale ribadire la centralità del tema antropologico, per cui quantomeno formativo appare il fare memoria dei genocidi e di anniversari di documenti come la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo che hanno inteso avviare un’epoca di ripresa umanistica e culturale. S’intende con l’occasione annotare, a proposito di genocidi, come passi pressoché sotto silenzio quello perpetrato, per di più col consenso della legge, a danno di esseri umani innocenti nel loro viaggio verso la nascita. Lungi dal giudizio su persone, non si può non denunciare una cultura «dello scarto» (per dirla con Francesco), figlia di una certa legislazione e al contempo madre dell’indifferenza, spesso anche politica, nei confronti della vita più fragile, e di quella della madre che la porta in grembo. Una vita «povera», intesa nel senso più assoluto, non visibile a occhio nudo e che non possiede altro che la sua dignità.Ma la Dichiarazione universale non era forse scaturita dalla generale aspirazione del cuore umano alla pace, specie all’indomani dei due conflitti mondiali ed ai genocidi ivi perpetrati, al punto da statuire nel suo Preambolo che «la dignità della persona umana è fondamento della libertà, della giustizia e della pace»? E siffatta solenne statuizione, cui fanno eco altre analoghe affermazioni (si pensi alla Carta di Nizza, il cui art. 1 sancisce che «la dignità umana è inviolabile») non rischia forse di restare lettera morta, anzi sistematicamente violata ogniqualvolta la vita fragile viene vilipesa o annientata? La dignità dell’uomo non è un concetto di merito, spettante solo a chi è capace, efficiente, bensì rappresenta un valore in sé, inerente e sussistente in ogni uomo, di qualsiasi condizione e in qualsiasi momento del suo sviluppo. È quindi evidente come solo se la concezione di dignità scaturisce da una visione filosofica imperniata sulla recta ratio dell’essere umano sia in grado di reggere l’urto dei nuovi universali omologanti, quali scienza, tecnica, mercato, stato. Diversamente, è assai alto il rischio di una società sempre più povera in umanità. In altri termini, disumana.Da un lato, infatti, s’impone il materialismo positivista, impregnato del riduzionismo teso a ridurre la persona a mero fenomeno, configurante l’uomo come un semplice organismo vivente composto di materia e meccanismo. Indi, in ultima istanza, un oggetto fra i tanti suscettibile di appropriazione, disposizione, alienazione (donde la violenza sulle donne, la manipolazione genetica profonda...); d’altro lato l’evoluzionismo, teoria filosofico-religiosa che, scevra da riscontri scientifici, asserisce la piena continuità evolutiva tra uomo e animale, parificandoli e giungendo per siffatta altra via al medesimo esito della reificazione dell’uomo. Ma la realtà non è così. Nella persona umana - sintesi unificante di corpo e anima che perdura nonostante i vari mutamenti che accompagnano l’esistenza - sussiste il Logos, una scintilla spirituale e divina che la colloca al confine tra l’umano e il soprannaturale, come tante esperienze umane comprovano (si pensi, per esempio, all’innamoramento). Da qui scaturisce la forza della vita. La testimoniano le tante mamme in attesa che, stracciato il certificato per abortire, scoprono in sé quella forza interiore - che solo la vita innocente sa dare - capace di farle affrontare ogni ostacolo. La testimoniano i tanti malati, anche inguaribili, così capaci di lottare contro il male che li assilla e al contempo di donare speranza e coraggio ai tanti accorsi al loro capezzale per un conforto. La testimoniano i moribondi, nella serenità che sprigionano nel vivere la morte e nel donare affetto anche in quegli istanti. Allora avevano ragione Aristotele e San Leone Magno. Il primo, asserendo che «…bisogna farsi immortali e far di tutto per vivere secondo la parte più elevata di ciò che è in noi» (Etica nicomachea)... «parte più elevata» che per lui era l’intelletto, considerato qualcosa di divino. Il secondo affermando: «Agnosce, homine, dignitatem tuam».
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)