
In un parterre di star e vip il «re» degli stilisti ha inaugurato il suo nuovo palazzo a New York, mostrando la collezione Primavera-Estate 2025. Tra gli ospiti Orlando Bloom, Liev Schreiber, Pamela Anderson, Paola Cortellesi e Laura Pausini.Per amore. L’amore tra Giorgio Armani e il suo mondo. L’amore per la moda, per il suo lavoro, per Milano. E ora anche per New York, anche se il sentimento per la Grande Mela è iniziato nel 1978, quando alla cerimonia degli Academy awards Diane Keaton si presentò a ritirare l’Oscar come migliore attrice per il film Io e Annie di Woody Allen indossando una giacca Armani. Da lì è stato tutto un crescendo: dal film American Gigolo (1980) che suggella la fama di Giorgio Armani a livello internazionale e l’inizio della collaborazione con il cinema, al Rockefeller Center di New York (1980) dove viene presentata, con grande successo, la prima sfilata Giorgio Armani (tra i modelli in passerella anche Leo Dell’Orco e Silvana Armani). E si arriva alle intense giornate newyorkesi dell’ultima settimana che hanno visto Re Giorgio conquistare, ancora una volta, l’America e i quartieri alti di Manhattan. «New York è una città magica che cambia, fonte di idee e innovazione, qui succede quel accade dopo nelle altre città», ha detto Armani. L’inizio non poteva che essere con la presentazione del suo libro Per amore, dove racconta la sua vita, nella sua boutique da Bergdorf Goodman, momento in cui ha firmato diverse copie. Per passare alla grande sfilata piena di star a Park Avenue, seguita da un party con un concerto di Chaka Khan e James Blake e il più incredibile degli after-party per addetti ai lavori. Una sfilata in passerella organizzata all’interno del Park Avenue Armory, dove hanno posato per le foto di rito personaggi come Orlando Bloom, Liev Schreiber, Pamela Anderson, e Cooper Koch, dall’Italia le amiche di sempre Paola Cortellesi e Laura Pausini. Nell’enorme spazio allestito a semicerchio, 650 ospiti sedevano in attesa mentre le luci si sono oscurate e hanno cominciato ad uscire i primi look. Lo show ha presentato la collezione Primavera-Estate 2025 di Giorgio, tradizionalmente svelata a Milano, ma questa stagione trasportata a New York. Coerenza è la parola d’ordine: un treno sullo sfondo, il viaggio a confermare un’attitudine di capi che prendono spunto dalla linearità degli anni ’30 e ’40, suggestioni d’Oriente, semplicità dei suoi colori e decori. «Bisogna avere la forza di mantenere il punto di vista, di seguire una strada che mi sono prefisso di percorrere con coraggio nelle proprie scelte». Il giorno prima della sfilata, Armani aveva inaugurato un nuovissimo complesso da 400 milioni di dollari, l’Armani Residences su Madison Avenue. La sua casa di moda ha preso il controllo dei due hotel più eleganti del quartiere, The Carlyle e The Mark, alla presenza di star, vip, clienti e giornalisti. «New York, per me, è da sempre legata ai tanti film che hanno segnato profondamente il mio immaginario -ha spiegato lo stilista- Penso alla città negli anni ’30 e ’40, che non smette di ispirarmi e che rievoco, con le sue atmosfere, nella nuova collezione Giorgio Armani donna. Un richiamo senza nostalgie, però. Più vitale e frenetica che mai, New York guarda infatti avanti, sempre pronta a indicare nuovi modelli di vita, di stile e di socialità. Sono felice di svelare il nuovo edificio in Madison Avenue che celebro con un evento e con la sfilata. Un progetto elaborato con il mio team di architetti, che esprime un concetto di lusso nel profondo rispetto della cultura e dello spirito del luogo e che vuol essere un omaggio duraturo a una città che mi ha accolto e ha segnato momenti importanti della mia carriera». L’evento di New York 2024 è stato progettato in modo da minimizzare il suo impatto ambientale, in conformità alla norma Iso 20121. Tutte le emissioni di gas serra residuali legate all’evento sono state compensate tramite il sostegno a progetti ambientali. Il Gruppo Armani supporta inoltre la New York Restoration Project, l’organizzazione non-profit che collabora con i residenti delle comunità dei cinque distretti per rinnovare giardini, ripristinare parchi, piantare alberi, promuovere l’agricoltura urbana e costruire partnership che trasformano il paesaggio urbano, impegnandosi a creare una città più verde e resiliente per tutti. Il building, che si ispira all’estetica anni ’30 e ’40, è stato studiato per integrarsi perfettamente nel paesaggio urbano, fondendosi con il tessuto storico dell’Upper East Side di Manhattan. Con una superficie di 9.000 metri quadri sviluppati su dodici piani e con otto vetrine su strada, include le boutique Giorgio Armani e Armani/Casa, Armani/Ristorante e lussuose Giorgio Armani Residences. La boutique Giorgio Armani richiama l’estetica anni ’40 ed è caratterizzata da una sequenza di stanze tematiche: al piano terra sono presentate le collezioni di abbigliamento, accessori e occhiali donna, Armani beauty, le fragranze Armani privé e una selezione di prodotti Armani/Dolci. Il primo piano è riservato ai gioielli e ai capi per la sera, alle collezioni di abbigliamento e accessori uomo, ai servizi Made to order donna e Made to measure uomo. A completare il concetto di lifestyle del mondo Armani, il grande open space Armani/Casa, al terzo piano dell’edificio dove sono esposti mobili, complementi d’arredo, accessori, carta da parati e tessuti. Non manca Armani/Ristorante, qui la cucina italiana incontra il gusto tipicamente newyorkese. «Meno male che ci sono i pensieri che ci aiutano a vivere, ricomincerei tutto da capo». Grazie Giorgio.
Friedrich Merz (Ansa)
Il cancelliere conferma che alla guida del continente devono esserci solo i tedeschi e i transalpini. E per avere un’Unione più utile a Berlino, punta a sopprimere il veto.
L’Unione europea non funziona più? Facciamone un’altra, più piccola e maneggevole, in tandem con la Francia. Questo il senso profondo di quanto dichiarato ieri dal cancelliere tedesco, Friedrich Merz, nel corso di un convegno organizzato dalla Süddeutsche Zeitung.
Volodymyr Zelensky ed Emmanuel Macron (Ansa)
Il presidente vola in Francia e compra 100 Rafale, 8 contraeree, radar, bombe e treni: con i caccia svedesi, il conto supera i 30 miliardi (nostri). E Ursula vuol dargliene altri 70, per coprire il «deficit enorme» di Kiev.
Ai grandi magazzini Lafayette, Volodymyr Zelensky ha comprato 100 caccia, otto contraeree, quattro sistemi radar, sei di lancio di bombe e 55 treni. Così, senza aver ancora spedito manco un legionario straniero al fronte, Emmanuel Macron ha raccolto, per conto della sua industria bellica, i dividendi delle passerelle dei volenterosi.
Sergio Mattarella e Giorgia Meloni durante il Consiglio supremo di Difesa (Ansa)
Al Consiglio supremo di Difesa, con Mattarella, c’era la Meloni con mezzo governo. La nota del Colle: «Vigilare sugli attacchi cyber, adeguarsi alla sfida dei droni russi. A Gaza cessi l’occupazione, però Hamas va disarmata. Ignobile l’antisemitismo».
Un appuntamento fisso che in questo caso, visto il contesto, assume un’importanza diversa. Si tratta del Consiglio supremo di Difesa, che si tiene periodicamente al Quirinale e che ieri ha visto all’ordine del giorno, oltre all’evoluzione dei conflitti in corso, anche le minacce ibride, con riferimento alle possibili ripercussioni sulla sicurezza dell’Italia e dell’Europa. Cina e Russia, in particolare, sono state portate all’attenzione del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che appena due giorni, fa al Bundestag, ha fatto riferimenti al rischio nucleare.
Donald Trump (Ansa)
Il tycoon dice sì alla pubblicazione dei documenti perché non crede che ci sia materiale compromettente contro di lui.
Sono giorni intensi quelli che sta attraversando Donald Trump. Il presidente americano si trova infatti contemporaneamente impegnato su più fronti: dal caso di Jeffrey Epstein ai dossier internazionali, come Venezuela e Medio Oriente. Domenica sera, Trump ha esortato i deputati repubblicani a votare a favore della pubblicazione dei file relativi al finanziere morto suicida nel 2019.






