2022-08-02
Giggino si applaude da solo. Allo show del partitino più candidati che pubblico
Presentato Impegno civico: un nome che ricorda il flop di Mario Monti e un simbolo, l’ape, che 12 anni fa era già stato usato da Francesco Rutelli.Nel simbolo un’ape arancione che fa tanto ecologia e ricorda quelle usate da Francesco Rutelli 12 anni fa, un nome, Impegno civico, che richiama tanto il partito naufragato dell’ex premier tecnico con il loden Mario Monti e un compagno di partito, Bruno Tabacci, che fa tanto Prima Repubblica essendo nato e cresciuto nella Democrazia cristiana. Il ministro degli Esteri e leader di Insieme per il futuro, Luigi Di Maio, ha presentato ieri il nuovo partito insieme con Tabacci: «Il simbolo della nuova formazione politica richiama la nostra grande coscienza ecologista. Quando scompariranno le api scomparirà l’umanità. Metterle ne simbolo vuol dire mettere al centro l’ambiente, la lotta al cambio climatico», ha spiegato sul palco della sua convention, più gente sul palco che in sala, dopo aver abbracciato lo storico leader di centro e attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Impegno civico sarà alleato del Pd, pensando di portare voti, e sarà presente nel listone progressisti e democratici. «Lasciamo agli estremisti, alla destra, litigi e veti», ha aggiunto. «Alle priorità del Paese si risponde con l’unità non con le divisioni, è l’unico modo per superare questo momento storico. La vittoria degli estremisti significa isolarci dall’Europa. Il fronte riformista deve essere unito, noi ce la metteremo tutta. Siamo quelli che vogliono mettersi in gioco, cambiare il Paese dal governo. Ci mettiamo in cammino guardando al futuro, ai prossimi anni, per migliorare l’Italia, e sono sicuro che gli amici di viaggio sono di prima qualità». Nel simbolo in basso c’è un’onda tricolore con il cognome del ministro che svetta su campo arancione, mentre in alto c’è anche il simbolo di dimensioni ridotte di Centro democratico, la formazione del sottosegretario Tabacci, accorso in aiuto di Giggino la sera stessa della scissione dal M5s. «Luigi Di Maio è più giovane dei miei figli: questo è anche un passaggio generazionale e un investimento sul futuro. Insieme abbiamo costruito un percorso politico rispettoso delle nostre diversità. In lui ho visto profondi cambiamenti nell’ultimo anno e mezzo: rispetto al M5s del Vaffaday di Bologna c’è una distanza abissale». Più che distanza, autentiche giravolte considerata la prima cosa su cui punta Impegno civico: «Aboliamo le dieci leggi che stanno rendendo un inferno la vita degli amministratori locali e delle loro comunità. Mettiamo mano all’abuso d’ufficio che costituisce la paura della firma per tanti sindaci», ha detto il ministro cercando l’applauso per la sua proposta decisamente contraria a quanto sosteneva, per attaccare l’alleato Matteo Salvini, quando era vicepremier del governo gialloverde: «L’abuso d’ufficio è un reato in cui cade spesso chi amministra, è vero, ma se un sindaco agisce onestamente non ha nulla da temere. Non è togliendo un reato che sistemi le cose. Sia chiara una cosa, per noi il governo va avanti, ma a un patto: più lavoro e meno stronzate!».Subito in difesa Primo Di Nicola, capogruppo in Senato: «Non è una giravolta rispetto al 2019. I tempi cambiano, ci si evolve, si prende coscienza dei problemi reali». Chiarisce anche il deputato Sergio Battelli: «Qui si parla della possibilità di avere un po’ più le mani libere, forse le maglie troppo stringenti non sono utili a far crescere, ma sempre nei limiti della legalità, che resta un punto fermo». Sul palco delle Officine Farneto sono intervenuti anche l’ex ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e l’attuale sottosegretaria all’Economia Laura Castelli, entrati in Impegno civico con diversi parlamentari e politici che hanno lasciato il M5s.