2019-02-24
«La mia donna forte e sexy, ma mai banale»
Alessandro Dell'Acqua lancia la collezione Suspense, con abiti trasformisti che permettono di spaziare tra ambiguità e mistero «Gli ultimi anni con i miei partner sono stati infernali, ma quello che mi è successo mi ha dato il coraggio di rimettermi in gioco». Da Armani a Max Mara capi grintosi nel segno della libertà e dell'indipendenza. Al Palazzo del Ghiaccio di Milano va in scena Missoni. Una passerella illuminata dal blu della notte dove le silhouette sono disinvolte e il lurex illumina abiti e tuniche.Donne forti. Nessun tentennamento, sicure delle loro decisioni. E libere. Le parole chiave delle collezioni per il prossimo inverno, e che sfilano sulle passerelle milanesi, sono queste. Adottate dagli stilisti e trasformate in moda. Giorgio Armani ha sempre esaltato figure femminili decise e non smentisce il suo credo. Gli ambienti del Silos accolgono figure femminili, sottili come tratti di matita, che si rimettono la cravatta, dalla presenza forte e gentile. Il blu come espressione: la nuance armaniana definisce un'eleganza piena di equilibrio e senza tempo. La silhouette è disegnata da piccole giacche accostate al busto e pantaloni dal profilo curvo, cappotti ad astuccio e blouson dai volumi drappeggiati. La sera è lunga, scintillante ed essenziale, in abiti luccicanti, semplici come t-shirt, o tute di velluto dall'allure grintosa e scattante. Cappotti dai volumi avvolgenti con abiti femminili e leggins in lattex o una serie di preziosi abiti rossi, a volte portati con scarpe da uomo, proposti sempre da Armani ma per Emporio. La «boss lady» di Max Mara sfila nel grande salone dell'Università Bocconi «perché qui ci sono le donne del potere di domani», spiega Ian Griffiths, stilista della maison. Tante le giacche over, portate anche sovrapposte con gonne corte e alti cuissard sopra il ginocchio in coccodrillo stampato. Il Teddy bear coat che ha spopolato questo inverno torna in audaci colori come ciano, turchese o giallo mais. Ermanno Scervino è il mago del maschile tradotto al femminile. Cristalli e pietre preziose. Perché i diamanti sono «i migliori amici delle donne», e finiscono, magistralmente, su capi della più raffinata sartorialità fiorentina, ma su tessuti maschili come gessati, principe di Galles e pied de poule. Borchie gioiello su giacche o abiti sottoveste in pizzo, applicazioni di glitter ridefiniscono il daywear, mentre smoking iperfemminili sfruttano il pizzo morbidissimo. La collezione di Roberto Cavalli, disegnata da Paul Surridge, riprende i codici della maison. Tagli sartoriali e rigorosi si alternano a drappeggi e plissettature, l'animalier di cavalliana memoria diventa impressionistico diventando una stampa tigrata stilizzata, declinata in colori psichedelici. Ha un titolo che dice tutto la collezione di Alberto Biani, Independent Dress. È una donna intelligente quella che veste Biani. Perché sa da sola cosa scegliere e come comporre il suo modo di vestire. E da Biani ha l'imbarazzo della scelta: il cappotto over in lana lavata che Charlotte Rampling indossava nel Portiere di notte (sotto nuda), le sete cravatteria per le giacche, il piumino animalier con le calze a rete, la giacca-camicia che lascia intravedere il reggiseno. Missoni, sulla scena da oltre 60 anni, si immerge nel blu di un chroma key: cappotti jacquard, mantelle, tute, tailleur e vestiti. Ritornano gli effetti luccicanti e luminescenti con le cuffie e i colli alla Pierrot, che peró assumono proporzioni decise. Il luccichio del lurex entra nel guardaroba maschile, dominato da superfici lucide, suit e pantaloni larghi. Altra musica da Blumarine, dove Anna Molinari esprime la sua personalità «che negli anni non è cambiata, sono solo più saggia». Le rose, i pizzi, le trasparenze, la soavità la fanno da padrone. Non mancano l'animalier, gonne baloon con stivali altissimi di vernice. Si gioca da Moschino, dove lo stilista Jeremy Scott invita allo sfavillante game show dove si arriva con felpe e capi gioiello, stampe ispirate al packaging dei prodotti domestici e rese preziose da decorazioni di pailettes e cristalli o slot machine e i simboli del dollaro in oro sulle pellicce rigorosamente fake. Compie 30 anni Cividini e, ancora una volta, dimostra l'alto artigianato dei suoi capi, l'utilizzo di filati naturali, coloranti non azoici, e lavaggi realizzati in-house, dove lo smaltimento delle acque è severamente regolamentato.Paola Bulbarelli
Giancarlo Giorgetti (imagoeconomica)