2024-08-31
I genitori di Sharon: «Basta speculazioni, serve più sensibilità»
I familiari di Sharon Verzeni (Ansa)
Il compagno di Sharon Verzeni, Sergio Ruocco: «Sono sollevato, l’arresto cancella tutte le insinuazioni su di me».Dopo un mese di angoscia e incertezze il caso della morte di Sharon Verzeni si è concluso con la notizia dell’arresto di Moussa Sangare. Il fermo dell’assassino reo confesso ha portato sollievo a Terno d’Isola, ma le ferite che restano sono dolorose e il mix di sentimenti espressi dalla comunità vanno dall’indignazione alla richiesta di giustizia. «La notizia finalmente mi ha dato un po' di sollievo, perché cancella tutte le insinuazioni dette su di noi», ha dichiarato Sergio Ruocco, compagno di Sharon, interrogato più volte dagli investigatori dopo il delitto. Con voce rotta dall’emozione, Ruocco ha ricordato i momenti passati con la compagna, sottolineando che «nulla potrà ridarmela». Ha poi espresso gratitudine per il lavoro dei carabinieri e della Procura «per la competenza e la tenacia dimostrate». Anche Bruno Verzeni, papà della vittima, ha parlato con i cronisti. Anche lui, sulla stessa linea di Ruocco, ha espresso sollievo per la fine «delle speculazioni». Leggendo un breve comunicato con a fianco la moglie, la figlia maggiore Melody e il figlio più giovane Christopher, ha aggiunto: «Vogliamo che l’assurda e violenta morte di Sharon non sia vana e provochi in tutti maggiore sensibilità al tema della sicurezza del nostro vivere. Ci affidiamo a Dio per aiutare noi e Sergio a convivere con il nostro dolore e con il pensiero di quello che nostra figlia ha subito». «È la fine di un incubo: ormai non ci speravamo quasi più», ha commentato una passante di via Castegnate, il luogo in cui Sharon è stata tragicamente uccisa. L’atmosfera nella cittadina un tempo considerata tranquilla è cambiata. «Certo è che c’è da aver paura a girare di notte se ci sono in giro squilibrati di questo genere», ha aggiunto la donna, riflettendo un timore che molti altri cittadini condividono. Anche il sindaco di Terno d’Isola, Gianluca Sala, ha espresso il suo pensiero sull’arresto, sottolineando come la videosorveglianza abbia giocato un ruolo cruciale nelle indagini. «È chiaro che se l’uomo in bicicletta dovesse davvero essere il colpevole, posso dire che per lo meno il sistema di videosorveglianza, nonché tutto ciò che abbiamo fatto per agevolare le indagini, in qualche modo è servito». L’arresto di Sangare ha inevitabilmente scatenato reazioni politiche. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, ha subito denunciato «la malafede di certa sinistra, che vede il male ovunque». «Se fosse stato un finlandese, un eskimese o un biassonese sarebbe stato un dramma lo stesso», ha dichiarato Salvini, rimarcando che la nazionalità dell’assassino non cambia la gravità del crimine. Poi ha mandato «un abbraccio» ai familiari della vittima. Mentre il deputato della Lega, Rossano Sasso, ha rimarcato: «Con la cittadinanza italiana non scattano in automatico integrazione e inclusione». Il fermato, che molti descrivono come «un bravo ragazzo, un ragazzo normale», negli ultimi tempi era cambiato. Ayman Shokr, titolare della pizzeria Le Piramidi a Suisio, dove Sangare aveva lavorato anni fa, ha espresso il suo stupore per quanto accaduto: «L’ho visto l’ultima volta circa 15 giorni fa al bar, era andato a cambiare dei soldi alla cassa. L’ho salutato e abbiamo chiacchierato un po'. L’ho visto normale». Tuttavia, alcuni amici hanno raccontato di un cambiamento avvenuto dopo un viaggio negli Stati Uniti, dove Sangare sembrava aver sviluppato comportamenti bizzarri, parlando di «auree ed energie».Ma la criminologa Roberta Bruzzone ha sottolineato come «alcuni reati siano chiaramente riconducibili a problematiche psichiatriche molto serie» e ha espresso preoccupazione per la presenza di individui con disturbi psichiatrici non adeguatamente trattati o monitorati. «Nel caso di Verzeni abbiamo uno che era già interessato da un procedimento giudiziario per maltrattamenti aggravati nei confronti di madre e sorella, che normalmente è un parametro abbastanza affidabile di problematiche serie».
Il Gran Premio d'Italia di Formula 1 a Monza il 3 settembre 1950 (Getty Images)
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