2021-07-25
Genitori forzati al salasso per i test
Dal 6 agosto per 3 milioni di over 12 senza pass sarà corsa al tampone a pagamento ogni 48 ore. In Lombardia non si paga, ma dai 14 anni. La Regione: «Gratis ai drive through».Complice le imminenti vacanze estive, cresce tra le famiglie italiane la tensione per il green pass destinato ai più piccoli. Sedersi in ristorante, partecipare a spettacoli ed eventi sportivi, visitare i musei, partecipare alle sagre e alle feste, ma anche accedere a piscine e a palestre. Tutte attività per le quali il decreto approvato giovedì dal governo guidato da Mario Draghi prevede, dal 6 agosto prossimo e per tutti i cittadini maggiori di 12 anni, la necessità di dimostrare in alternativa: di essere in possesso della certificazione verde, e quindi avere effettuato almeno la prima dose del vaccino; essere guariti dall'infezione da Sars-CoV-2; aver effettuato nelle ultime 48 ore un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. È quest'ultimo punto, in particolare, a turbare il sonno dei genitori: secondo l'ultimo aggiornamento del ministero della Salute, la percentuale di vaccinati con almeno una dose nella fascia compresa tra i 12 e i 19 anni, infatti, è pari ad appena il 27,86% (cioè 1,3 milioni circa di individui). Rimangono scoperti, dunque, circa 3,3 milioni di ragazzi. Anche ipotizzando di sommare ai vaccinati i circa 400.000 giovanissimi che hanno contratto il Covid, si tratta pur sempre dei due terzi della popolazione compresa in quella fascia d'età.Facile intuire, dunque, che nelle prossime settimane la domanda di tamponi per i giovanissimi salirà alle stelle. Non è solo la possibilità di riuscire a prenotare il test a preoccupare papà e mamme, ma anche il costo che si troveranno costretti a sostenere per permettere di svolgere ai propri figli attività basilari come quella sportiva. Una madre scrive alla Verità per segnalare che «ancora oggi in Lombardia gli studenti di età compresa tra 14 - 19 anni ed il personale scolastico docente e non docente, delle scuole secondarie di secondo grado e degli istituti di formazione professionale hanno diritto a tamponi in regime di sistema sanitario regionale», dunque gratuiti. La figlia della signora, però, «ha 12 anni e non è vaccinata, quindi dovrò pagarle il tampone, per consentirle di andare in palestra», senza contare le ferie a rischio, «perché se ben capisco dovrei farle un tampone ogni due giorni per poter pernottare in un albergo».Contattata dal nostro quotidiano, la Regione chiarisce che l'iniziativa citata dalla nostra lettrice prevede, grazie a un accordo con Federfarma, la possibilità per il personale scolastico e gli studenti di prenotare presso una delle farmacie convenzionate un tampone antigenico gratuito. Rimangono fuori, in effetti, i ragazzi tra i 12 e i 14 anni, ma dal Pirellone precisano che la delibera risale a febbraio, tre mesi prima che venisse approvato il vaccino Pfizer per gli over 12. Sempre possibile, ad ogni modo, effettuare un tampone gratuito presso uno dei «drive through» sul territorio, sia per chi è in possesso della prescrizione ma anche per chi non è riuscito a mettersi in contatto con il pediatra o il medico di base. Opzione che, evidentemente, non ovvia definitivamente al problema non essendo percorribile ogni 48 ore per l'intera platea degli interessati.Resta il fatto che, in attesa dell'intervento per calmierare i prezzi promesso dall'esecutivo, almeno in questa prima fase i costi e le difficoltà logistiche per il tampone dei figli rischiano di ricadere sulle spalle dei genitori. Intervenuta venerdì ad Agorà, il ministro per le Politiche giovanili Fabiana Dadone ha lanciato l'idea di tamponi gratis ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni, conscia del fatto che sono stati «gli ultimi ad accedere alla prenotazione» e la richiesta del test «rischierebbe di diventare un aggravio per le famiglie». Per il momento solo promesse, che attendono di tradursi in fatti concreti.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)
13 agosto 2025: un F-35 italiano (a sinistra) affianca un Su-27 russo nei cieli del Baltico (Aeronautica Militare)
La mattina del 13 agosto due cacciabombardieri F-35 «Lightning II» dell’Aeronautica Militare italiana erano decollati dalla base di Amari, in Estonia, per attività addestrativa. Durante il volo i piloti italiani hanno ricevuto l’ordine di «scramble» per intercettare velivoli non identificati nello spazio aereo internazionale sotto il controllo della Nato. Intervenuti immediatamente, i due aerei italiani hanno raggiunto i jet russi, due Sukhoi (un Su-27 ed un Su-24), per esercitare l’azione di deterrenza. Per la prima volta dal loro schieramento, le forze aeree italiane hanno risposto ad un allarme del centro di coordinamento Nato CAOC (Combined Air Operations Centre) di Uadem in Germania. Un mese più tardi il segretario della Nato Mark Rutte, anche in seguito all’azione di droni russi in territorio polacco del 10 settembre, ha annunciato l’avvio dell’operazione «Eastern Sentry» (Sentinella dell’Est) per la difesa dello spazio aereo di tutto il fianco orientale dei Paesi europei aderenti all’Alleanza Atlantica di cui l’Aeronautica Militare sarà probabilmente parte attiva.
L’Aeronautica Militare Italiana è da tempo impegnata all’interno della Baltic Air Policing a difesa dei cieli di Lettonia, Estonia e Lituania. La forza aerea italiana partecipa con personale e velivoli provenienti dal 32° Stormo di Amendolara e del 6° Stormo di Ghedi, operanti con F-35 e Eurofighter Typhoon, che verranno schierati dal prossimo mese di ottobre provenienti da altri reparti. Il contingente italiano (di Aeronautica ed Esercito) costituisce in ambito interforze la Task Air Force -32nd Wing e dal 1°agosto 2025 ha assunto il comando della Baltic Air Policing sostituendo l’aeronautica militare portoghese. Attualmente i velivoli italiani sono schierati presso la base aerea di Amari, situata a 37 km a sudovest della capitale Tallinn. L’aeroporto, realizzato nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, fu utilizzato dall’aviazione sovietica per tutti gli anni della Guerra fredda fino al 1996 in seguito all’indipendenza dell’Estonia. Dal 2004, con l’ingresso delle repubbliche baltiche nello spazio aereo occidentale, la base è passata sotto il controllo delle forze aeree dell’Alleanza Atlantica, che hanno provveduto con grandi investimenti alla modernizzazione di un aeroporto rimasto all’era sovietica. Dal 2014, anno dell’invasione russa della Crimea, i velivoli della Nato stazionano in modo continuativo nell’ambito delle operazioni di difesa dello spazio aereo delle repubbliche baltiche. Per quanto riguarda l’Italia, quella del 2025 è la terza missione in Estonia, dopo quelle del 2018 e 2021.
Oltre ai cacciabombardieri F-35 l’Aeronautica Militare ha schierato ad Amari anche un sistema antimissile Samp/T e i velivoli spia Gulfstream E-550 CAEW (come quello decollato da Amari nelle immediate circostanze dell’attacco dei droni in Polonia del 10 settembre) e Beechcraft Super King Air 350ER SPYD-R.
Il contingente italiano dell'Aeronautica Militare è attualmente comandato dal colonnello Gaetano Farina, in passato comandante delle Frecce Tricolori.
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