2021-06-01
Generali scommette più di un miliardo per scalare Cattolica
Philippe Donnet (Getty Images)
Finisce l'era delle coop in Borsa. Il Consiglio di Stato sblocca pure la trasformazione in spa di Pop Sondrio nella rete di Unipol.A muovere per prime le pedine del risiko finanziario post Covid non sono le big dello sportello ma quelle delle polizze. Prima Unipol, che ieri ha aggiunto un altro pezzo (quota arrivata al 9%) alla scalata della Popolare di Sondrio, la cui trasformazione in spa è stata sbloccata proprio ieri dal Consiglio di Stato. E ora Generali che dopo aver già rilevato il 24% della compagnia veneta in aumento di capitale, ha annunciato il lancio di un'Opa totalitaria a 6,75 euro per azione, con un premio del 15,3% rispetto al prezzo di Borsa di venerdì e di oltre il 40% sugli ultimi sei mesi. Per il gruppo guidato da Philippe Donnet l'esborso massimo sarebbe di 1,176 miliardi. L'obiettivo è il delisting, ovvero portare Cattolica (diventata spa di recente) fuori da Piazza Affari, per favorire «gli obiettivi di integrazione, di creazione di sinergie e di crescita». Sul fronte industriale, infatti, il Leone punta a consolidare la propria «posizione nel mercato assicurativo italiano, in coerenza con le linee guida del Piano Strategico di Generali 2021». In quest'ottica l'acquisizione della compagnia veronese permetterebbe di diventare il primo gruppo nel mercato danni e di rafforzare la propria presenza nel mercato Vita.Cattolica è reduce da un aumento di capitale da 500 milioni, chiesto dall'Ivass (l'autorità di Vigilanza delle assicurazioni), di cui 300 già versati da Trieste. Tra le condizioni di efficacia dell'Offerta c'è il raggiungimento di almeno il 66,67% del capitale o in seconda istanza del 50% più un azione (oggi Generali detiene il 23,672%) e il fatto che Cattolica non dia corso alla seconda tranche di aumento di capitale da 200 milioni. Se l'Opa andrà in porto, si legge in una nota, i veronesi potranno valorizzare «ulteriormente le caratteristiche distintive» della compagnia «anche grazie al contributo tecnologico e dimensionale di Generali, e mantenere alcuni elementi essenziali di Cattolica quali la tutela dell'identità e del legame storico il territorio, il brand e la valorizzazione di esperienze e asset con riferimento al settore agricolo-assicurativo, al terzo settore e alla bancassurance in una logica di sviluppo e valorizzazione dell'attività». Per la joint venture bancassicurativa tra Cattolica e il Banco Bpm non ci sarà un impatto sugli accordi: come recita il comunicato diffuso lo scorso 5 marzo, in caso di eventi che in un periodo di 4 anni abbiano effetto sul controllo della compagnia veronese, l'istituto guidato da Giuseppe Castagna può esercitare un'opzione call dal 1 gennaio 2023 al 30 giugno 2023 risparmiando 50 milioni.L'operazione ha ricevuto il via libera del cda del Leone, all'unanimità. Mettendo dunque d'accordo anche il vicepresidente vicario del gruppo triestino, Francesco Gaetano Caltagirone (al 5,5%), che punta a ridimensionare i poteri dell'ad Donnet, affiancandogli un direttore generale e un comitato esecutivo, nonché a impedire che la lista di nomi per il nuovo cda da nominare ad aprile 2022 sia espressione di quello in scadenza. Lo stesso Caltagirone, in occasione nell'ingresso del Leone nella compagnia veronese avvenuto l'anno scorso, aveva espresso rilievi sulle modalità di comunicazione al consiglio chiamato a valutare l'investimento. Nell'azionariato di Cattolica, invece, oltre alla stessa Generali, ci sono anche la Fondazione Banca del Monte di Lombardia (al 3,16%) e Cariverona (recentemente ha ridimensionato la propria quota attorno all'1%) e anche Warren Buffet che aveva rilevato oltre il 9% del capitale della compagnia nel 2017, quando la stessa era guidata da Alberto Minali, a 7,35 euro per azione. Aderendo all'Opa di Trieste, l'oracolo di Omaha dovrebbe mettere a bilancio una seppur limitata minusvalenza. Il pacchetto della sua Berkshire Hathaway è stato infatti valorizzato 105 milioni, meno dei 116 investiti. Ma vanno comunque considerati i dividendi incassati in questi anni. In Borsa, Generali ha archiviato la seduta con un -0,18% a 16,8 euro mentre i titoli Cattolica hanno messo a segno un balzo del 15,1% a 6,97 euro, al di sopra dei 6,75 euro offerti in Opa dalla compagnia triestina. La Consob andrà a ricostruire l'operatività sul titolo Cattolica allo scopo di verificare, come da prassi in caso di annunci di finanza straordinaria, l'esistenza di possibili abusi di mercato. Gli uffici dell'authority, a quanto si apprende, analizzeranno la concentrazione degli scambi, la coerenza dei movimenti con il flusso informativo, le persone che hanno avuto accesso alle informazioni privilegiate, la circolazione delle stesse. Venerdì scorso le azioni della compagnia veronese avevano infatti guadagnato il 14,9%, attestandosi sui massimi dal 5 marzo 2020. Un movimento che è stato collegato alla trimestrale della compagnia, che ha fatto registrare numeri superiori alle attese degli analisti e un miglioramento della situazione patrimoniale.
Papa Leone XIV (Getty Images)
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