2022-10-17
Gasparri: «Arriveremo presto a un esecutivo. Nessun rischio di scissione in Fi»
Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa (Ansa)
Il senatore: «Serve uno sforzo corale. C’è una leadership ma c’è anche una coalizione».Maurizio Gasparri, senatore forzista, è una delle colombe che oppone il dialogo alle polemiche.Che succederà ora?«Si arriverà rapidamente a un governo che risponda a un chiaro mandato che ci è stato dato dagli elettori e che l’urgenza dei problemi, da quelli economici alla guerra, ci impone. In questo momento vanno fatte cose utili nella massima coesione possibile, perché si ha il dovere di superare questa fase con saggezza e grande responsabilità, da parte di tutti. La gente vuole risposte». E gli appunti di Silvio Berlusconi? «Sono certo che ci sarà un chiarimento».I pontieri sono al lavoro. Come si ricompone lo strappo?«Io sono un fautore dell’unità del centrodestra da sempre e tutti lo sanno, sono certamente per storia un tessitore dell’unità, ho anche chiaro il senso di appartenenza e la volontà di coesione del centrodestra è il mio punto di riferimento, inoltre con Berlusconi sono sempre stato coerente, amico, sodale, come accadde quando si sfasciò il Pdl. C’erano stati d’animo e situazioni di una certa tensione, che Berlusconi cercava di superare e stemperare, anche dopo aver condiviso la designazione di Ignazio La Russa giorni fa. Berlusconi dal canto suo ha espresso delle proposte, alcune delle quali non hanno trovato l’ascolto che lui sperava, però alla eventuale seconda votazione al Senato ci sarebbe stato esito positivo. Invece dall’altra parte hanno sentito l’esigenza di cautelarsi adottando subito altre misure». L’aiutino del Terzo polo?«Guardi, ora bisogna tenere i nervi saldi e mantenere la maggioranza politica del centrodestra. Giorgia Meloni ha fatto della coerenza la sua cifra identitaria. Non uscirebbe mai dal perimetro del centrodestra, il mandato degli elettori è chiaro e in nome di questo assumerà la responsabilità che i voti le affidano. Berlusconi era amareggiato, ma anche questo va superato nell’interesse del Paese che aspetta le iniziative del governo».Ma a colpi di diktat si raggiunge la pace?«Al di là delle narrazioni giornalistiche, bisogna valutare le indicazioni delle forze politiche e tenerne conto. Berlusconi è stato nel passato sempre aperto alle richieste altrui, però anche i momenti in cui le valutazioni sono diverse vanno governati e gestiti. Ci sono state criticità nella gestione di alcune situazioni, che vanno superate perché i tempi sono stretti, la legislatura deve cominciare». Quindi?«Serve buon senso per tutti ed esperienza, che alcuni di noi hanno avendo vissuto vicende ben più complesse, ma ci devono essere anche limiti alle reazioni perché i doveri sono superiori».Però la Meloni non vuole diktat sui nomi…«La coalizione va rispettata, non compressa troppo. Ci vogliono intesa e ragionevolezza, ogni forza politica ha diritto di avanzare proposte e chi deve formare il governo proporrà le nomine al Colle. Buon senso per tutti».Ma se la Meloni fosse stato un uomo sarebbe successo?«Le donne in politica svolgono un ruolo importante da tempo, nessuno si pone più il problema di genere per fortuna».La coalizione andrà unita al Colle?«Queste sono modalità che devono discutere i leader, mi auguro che questo accada perché è un fatto molto importante, anche per gli elettori. Serve uno sforzo corale per migliorare il clima, c’è una leadership chiara ma esiste anche la coalizione, e come diceva Totò, “è la somma che fa il totale” anche se qualcuno ha più peso elettorale».Fi è a rischio scissione?«No, ma bisogna che ognuno rispetti il ruolo degli altri. La storia ci insegna che le spaccature non portano a niente di buono. Escludo la scissione di Fi e nessuno se la deve augurare, bisogna rimanere uniti, azzerare le tensioni e pensare ai problemi dei cittadini».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)
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