2025-01-03
Kiev ferma il gas ma fallisce rinsaldando il «patto» tra Erdogan e il Cremlino
Le forniture dalla Russia passeranno dal TurkStream, vanificando lo stop: Ankara diventa l’ hub Mediterraneo. Quotazioni oltre 50 euro. L’aumento presto in bolletta.Il prezzo del gas tocca quota cinquanta euro e, secondo gli analisti potrebbe arrivare presto a settanta. È questa la prima conseguenza dell’interruzione dei transiti di gas dall’Ucraina dopo la decisione di Kiev di non rinnovare gli accordi con Mosca. Lo stop apre inediti scenari economici e geopolitici. I primi a muoversi sono stati il primo ministro slovacco Robert Fico e il premier ungherese Viktor Orbàn. Bratislava annuncia l’intenzione di tagliare i sussidi ai profughi ucraini che si trovano nel suo territorio. Budapest aggiunge che non rinuncerà alle forniture russe e per questo utilizzerà le condotte del TurkStream. Insomma quello che si voleva evitare, ovvero il rafforzamento dell’asse tra Putin e Erdogan, e l’affermazione di Ankara come hub energetico, si è concretizzato. Chiusi i rubinetti ucraini, il gas russo transita attraverso il TurkStream, che passa il Mar Nero e poi la Turchia per finire in Europa. Inaugurato l’8 gennaio 2020, si conferma come un successo geopolitico per Mosca ed economico per la Turchia. Nonostante gli sforzi di diversificare le fonti energetiche, molti Paesi europei sono ancora dipendenti dal gas russo e ora interrotto il transito tramite l’Ucraina, questa infrastruttura diventa ancora più strategica. Il TurkStream ha sostituito il progetto South Stream e segue quasi lo stesso percorso. Ha una capacità di 31,5 miliardi metri cubi. Nonostante l’Unione europea (Italia compresa) abbia diversificato le fonti, intensificando le infrastrutture per ricevere il gas naturale liquido e abbia intensificato i flussi provenienti dall’Algeria, mancheranno all’appello fino a 15 miliardi di metri cubi di metano. Il TurkStream, nato proprio con l’obiettivo del Cremlino di affrancarsi dall’Ucraina, per il transito verso l’Europa, diventa così il canale più importante dei rifornimenti mentre Russia e Turchia sono ormai unite a filo doppio, sempre più forti nello scacchiere energetico del Mediterraneo. Inconsapevolmente, per tagliar fuori Mosca e penalizzarla, Kiev ha finito per potenziare un’alleanza che indebolisce l’Europa e la mette nelle mani di Erdogan. Le forniture di Gazprom mancheranno soprattutto alla Germania visto che il transito attraverso l’Ucraina garantisce quasi un terzo dei consumi. Non solo. La Transnistria, regione separatista della Moldavia, ha dichiarato lo stato di emergenza e avviato un piano di risparmio energetico drastico tra cui la riduzione dell’illuminazione negli edifici pubblici e commerciali. L’interruzione del gas russo dall’Ucraina, minaccia inoltre di paralizzare la più grande centrale elettrica del Paese e il suo spegnimento potrebbe far precipitare la regione nell’oscurità. Il TurkStream è riuscito a scavalcare le sanzioni diDonald Trump nel suo primo mandato, alle società coinvolte nel progetto energetico russo. Le sanzioni di Washington hanno impattato sul raddoppio del Nord Stream (sabotato all’inizio del conflitto) ma sono arrivate fuori tempo massimo per il TurkStream. L’alternativa al gas è il GNL, il gas naturale liquefatto. Il che vuol dire stabilire una relazione privilegiata con gli Stati Uniti, uno di primi esportatori al mondo di questa commodity. Trump ha minacciato dazi ai Paesi europei se non aumenteranno gli acquisti di petrolio e gas dagli Usa. Pochi giorni prima del blocco dello stop alla metano russo, l’Ucraina ha ricevuto la prima spedizione dagli Stati Uniti secondo un accordo formalizzato a giugno con la compagnia Venture Global, che proseguirà fino al 2026.Quindi sullo scacchiere energetico internazionale, Turchia e Stati Uniti hanno tutto da guadagnare dalla politica di Kiev. Un po’ meno l’Europa che nella diversificazione delle relazioni, si è messa in un vicolo cieco con il Qatar, uno dei principali esportatori di GNL. Giorni fa il ministero dell’Energia, Saad al-Kaabi, ha minacciato di sospendere le esportazioni all’Unione europea se applicherà la direttiva Corporate Sustainability Due Diligence, che introduce una serie di obblighi per la verifica della compatibilità ambientale e sociale delle grandi aziende, sia europee che non, pena l’imposizione di multe pari al 5% del loro fatturato. Intervistato dal Financial Times, Saad al-Kaabi – che è anche amministratore delegato della compagnia petrolifera statale QatarEnergy – ha detto che «se dovessi perdere il 5% del mio fatturato andando in Europa, non ci andrò». La direttiva europea, che è stata approvata lo scorso maggio ed entrerà in vigore nel 2027, rientra nella transizione energetica. E l’Italia? Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha ricordato l’arrivo, nel giro di pochi mesi, a Ravenna di un’altra nave rigassificatrice che aumenterà ancora la capacità di importazione di GNL nella nostra rete. Il riferimento è al nuovo rigassificatore di Snam ma che non sarà operativo prima di aprile.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.