2024-05-26
Al G7 l’Italia e la Germania consolidano l’asse per tagliare i tassi a giugno
Fabio Panetta e Giancarlo Giorgetti al G7 di Stresa (Ansa)
Verso la sforbiciata. Giancarlo Giorgetti: «Minimum global tax a un punto quasi morto. Andiamo avanti su Mps. I dazi americani alla Cina? Una doppia penalizzazione per l’Europa».Al G7 di Stresa è emerso un asse Roma-Berlino da cui è risultato che la Bce taglierà i tassi di interessa a giugno. «In seno al consiglio direttivo siamo seduti in ordine alfabetico e quindi io accanto a me ho il mio amico Fabio Panetta e spesso gli dico che se noi siamo d’accordo allora va bene per tutto il consiglio direttivo e vi prometto che sarà così anche al meeting di giugno», aveva detto venerdì parlando con la stampa il presidente della Bundesbank Joachim Nagel a margine dei lavori del G7. Alle parole di Nagel, ieri hanno fatto eco quelle del numero uno di Bankitalia. «La mia impressione è che ci siano le condizioni per un adeguamento dell’orientamento della politica monetaria. L’inflazione sta scendendo in tutte le sue componenti e i rischi stanno diminuendo. Mi sembra che sia emerso un consenso abbastanza generale su un eventuale taglio dei tassi e questo consenso si è ampliato anche a quelli che avevano più riserve su questa visione», ha detto ieri il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta durante la conferenza stampa finale del G7, «A ogni modo, come da tradizione, ogni decisione viene presa di meeting in meeting e sulla base dei dati disponibili». Una volta saldatosi l’asse Roma-Berlino, pare che non ci saranno intoppi: l’idea del taglio è condivisa da tutti i Paesi del G7, dal commissario europeo per gli Affari economici Paolo Gentiloni, dal presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe nonché dai vertici delle principali organizzazioni internazionali e dai ministri in rappresentanza di Paesi invitati.L’inflazione «ha una tendenza di fondo comune, sta diminuendo in tutte le principali aree economiche» anche se in modo non uniforme, con l’Europa più avanti degli Usa. Bene lo stato di salute delle banche. Gli istituti di credito, ha ricordato Panetta, «sono in una situazione di forza patrimoniale. Vediamo un sistema bancario in Italia, in Europa e negli altri Paesi in salute, ben patrimonializzato e questo è un elemento di forza per l’economia», ha aggiunto. La forza delle banche è dovuta, ha concluso, agli sforzi di regolamentazione attuati dopo la crisi finanziaria.Panetta ha anche ricordato che il sistema dei pagamenti era «un argomento di nicchia» nelle ministeriali G7 di qualche anno fa, ma «oggi non più per la loro rilevanza geopolitica». L’obiettivo è «un sistema dei pagamenti che funzioni bene, affidabile e a basso costo», cruciale per i Paesi emergenti, «oggi ai margini». Sulla global tax, invece, «siamo a un punto quasi morto, ma dobbiamo alimentare la speranza», ha detto il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, parlando di riserve di Cina e India e ammettendo che «la deadline di giugno rischia di essere mancata». Nel comunicato finale del G7 sulla global minimum tax si mantiene uno spiraglio aperto. «L’attuazione della soluzione a due pilastri è la nostra massima priorità», scrivono i Paesi del G7, «e restiamo impegnati a finalizzare i lavori nell’ambito del quadro inclusivo Ocse/G20 con l’obiettivo di firmare la convenzione multilaterale sul primo pilastro entro la fine di giugno». Il G7 chiede «a tutti i membri del quadro inclusivo di compiere ogni sforzo».Il numero uno del Tesoro ieri ha anche parlato della vendita della quota di Mps in capo al Mef. «Andiamo avanti con il nostro programma», considerando «il grande successo» delle precedenti cessioni, elemento che «fa piacere alle casse pubbliche ma anche in funzione della solidità della banca». Il ministro ha inoltre risposto a una domanda sul possibile coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti: «Quella di Cdp», ha detto, «è la prima volta che la sento, grazie del suggerimento, ci penseremo».Tra gli altri temi al centro dell’evento c’erano i rapporti con la Cina. Su Pechino, in particolare, Gentiloni ha invitato i Paesi a trovare una linea comune, evitando di procedere a caso. Su questo Giorgetti ha ricordato che: «L’over capacity della Cina ha ripercussioni su tutti e le decisioni degli Stati Uniti hanno un impatto sull’Europa». Il chiaro riferimento è ai dazi di recente introdotti da Washington su alcuni prodotti di importazione del Dragone, a partire dai veicoli elettrici. Sul tema, il leghista ha sottolineato che per l’Europa «c’è il rischio di essere penalizzata due volte, prima dalla Cina e poi dagli Usa». In ogni caso i ministri delle Finanze del G7 stanno «considerando l’adozione di misure» per combattere la «sovracapacità» produttiva della Cina, che sta inondando i mercati occidentali con prodotti sovvenzionati a basso costo. I sette ieri hanno espresso preoccupazione per «l’uso diffuso da parte della Cina di politiche e pratiche non di mercato», che «danneggiano i nostri lavoratori, le nostre industrie e la nostra resilienza economica». Insomma, dal G7 è emerso un cauto ottimismo, anche se i problemi non mancano. In particolare, sono in arrivo dalla Cina e dalle zone in crisi come la Russia, l’Ucraina e il Medio Oriente. A ogni modo, ciò che è emerso è che «l’economia globale ha dimostrato una resistenza maggiore del previsto nei confronti di molteplici shock» ma restano «rischi», si legge nella nota conclusivo del vertice. Ancora, «la graduale ricostruzione dei buffer fiscali è una priorità fondamentale per rafforzare la sostenibilità fiscale e creare più spazio per rispondere a nuovi shock, continuando a proteggere i più vulnerabili e facendo gli investimenti necessari per promuovere la sostenibilità e la resilienza, integrati da un ambizioso programma di riforme strutturali per aumentare il potenziale di crescita. La stabilità finanziaria e dei prezzi è un prerequisito per una crescita sostenibile ed equilibrata», conclude il comunicato.
Nel riquadro: Ferdinando Ametrano, ad di CheckSig (IStock)
Francesca Albanese (Ansa)