Nel 2023 il valore medio delle 30 squadre che compongono la National basketball association ha raggiunto i 4 miliardi di dollari (in euro poco più di 3,6 miliardi). Dato in aumento del 33% rispetto a 12 mesi fa.In questi giorni in Italia e in tutta Europa sta tenendo banco il caso Superlega, il progetto promosso da A22 Sports che punta a rivoluzionare il calcio europeo e a interrompere il monopolio esercitato finora dalla Uefa. Un progetto che ha come modello di business economico quello dell'Nba, il campionato di basket professionistico del Nord America composto da 30 squadre, denominate franchigie. Un torneo che ogni anno garantisce uno degli spettacoli più seguiti al mondo e in grado di generare ricavi da capogiro.Recentemente Sportico, piattaforma digitale che si occupa di sport e business, ha pubblicato una classifica in base al valore delle squadre che partecipano alla lega di pallacanestro professionista americana, calcolando un valore medio di 4 miliardi di dollari, pari a poco più di 3,6 miliardi di euro, registrando un aumento del 33% rispetto all'anno precedente e raddoppiato rispetto al 2020. Ad aprire la top ten delle franchigie che valgono di più sono i Golden State Warriors. Il club di San Francisco dove gioca la stella Stephen Curry vale 8,28 miliardi di dollari, il 10% in più rispetto al 2022. Sugli altri due gradini del podio si posizionano i New York Knicks con 7,43 miliardi di dollari (+13% rispetto al 2022) e i Los Angeles Lakers di Lebron James con 7,34 miliardi di dollari (+14% sul 2022). Al quarto posto troviamo i Boston Celtics. La squadra dove gioca Jayson Tatum è la franchigia che ha registrato nel 2023 l'incremento maggiore rispetto all'anno scorso con un +31%, raggiungendo un valore pari a 5,12 miliardi di dollari. Quinti i Chicago Bulls con 4,83 miliardi di dollari (+18%) e sesti l'altro team di Los Angeles, i Clippers di James Harden con un valore di 4,56 miliardi di dollari (+22%). Al settimo posto della classifica si posizionano i Miami Heat (4,17 miliardi di dollari e +30%), seguiti dai Philadelphia 76ers (4,13 miliardi di dollari e +29%). Chiudono la graduatoria i Toronto Raptors con 4,11 miliardi di dollari (+23%) e Houston Rockets con 4,05 miliardi di dollari (+23%). Per rendere l'idea e fare un paragone con l'altro grande sport americano, il football (Nfl), c'è solo una franchigia che supera il valore di quelle Nba, ed è Dallas Cowboys il cui valore è stimato in 9,2 miliardi di dollari.Una delle principali fonti di ricavi delle franchigie Nba deriva dagli introiti generati dai diritti televisivi e dagli sponsor. Prendendo il caso dei Warriors, il club di San Francisco ha contratti di sponsorizzazione con 37 brand che versano nelle casse dei Golden State in media un milione di dollari all'anno ciascuno, più quello del main sponsor, l'azienda giapponese di commercio elettronico Rakuten che spende per Curry e compagni 45 milioni di dollari a stagione. E proprio il tema relativo ai dritti televisivi è più che mai centrale in questo periodo, visto che le franchigie stanno discutendo i termini del nuovo accordo con la Lega in vista della stagione 2025/2026. L'obiettivo del commissario Nba Adam Silver è quello di avvicinarsi il più possibile al modello virtuoso dell'Nfl e che possa superare il valore del contratto in essere del valore di 2,66 miliardi di dollari all'anno stipulato nel 2016.
(IStock)
C’è preoccupazione per la presenza di alimenti ultraprocessati nelle mense. Il presidente Prandini: «Il comparto vale 707 miliardi, quanto 20 manovre». Federico Vecchioni (BF): «Una massa di risorse private ha identificato il mondo agricolo come opportunità».
Francesca Albanese (Ansa)
La rappresentante Onu ha umiliato il sindaco di Reggio, solo perché lui aveva rivolto un pensiero anche ai rapiti israeliani. La giunta non ha fatto una piega, mentre è scattata contro il ministro sul caso Auschwitz «rispolverando» anche la Segre.
(Ansa)
Il premier congela la riforma fino alle prossime presidenziali, ma i conti pubblici richiedono altri sacrifici. Possibile tassa sui grandi patrimoni. Il Rassemblement national: «Progetto di bilancio da macelleria fiscale».
Andrea Sempio. Nel riquadro, l'avvocato Massimo Lovati (Ansa)
- Alla base della decisione, la mancata condivisione di alcune strategie difensive ma soprattutto l’esuberanza mediatica del legale, che nelle ultime settimane aveva parlato a ruota libera su Garlasco. Lui: «Sono sorpreso».
- Ieri l’udienza davanti al tribunale del Riesame. Lo sfogo dell’ex procuratore Venditti: «Mai preso soldi». Sarà la Cassazione a decidere sul conflitto tra Pavia e Brescia.