Il maestro, nella sua intervista al «Corriere», si dice stanco e per questo viene frainteso: il fardello deriva dall'osservare il suicidio della Patria. La musica, l'arte, il bello sono traditi da una politica che non li valorizza.
Dopo la preghiera con Francesco, la Cei ha organizzato una festa con il cantante famoso per un brano sui migranti a Sanremo. I vescovi non paiono ascoltare né l'ammonimento del maestro Riccardo Muti («basta schitarrate») né quello di Benedetto XVI.
Il grande direttore d'orchestra a Norcia attacca la piaga dei nuovi canti liturgici: «Vedo anche certi vescovi... ma noi abbiamo una storia! Io nel giorno della mia morte vorrei sentire Palestrina e non delle canzonette».
Domani l'incontro di papa Francesco a Roma con la generazione da lui amata, che «fa rumore» in modo esagitato. Ben diverso dalle Giornate della gioventù volute da papa Giovanni Paolo II, dalle quali sono nate realtà di fede autentica.
Il benedettino Massimo Lapponi ha ideato un portale Web che vuole dare nuova speranza alla famiglia: «Senza regole condivise il singolo è ostacolato nella sua libertà».