2019-07-10
Foti, cacciatore di mostri che ha collezionato abbagli
Il fondatore della Onlus Hansel e Gretel ha lavorato in una decina di processi per abusi su minori. Tutti finiti con assoluzioni (e tragedie).In Emilia Romagna rinviato il progetto di legge bavaglio sulla omotransnegatività.Lo speciale contiene due articoli Sono bastati qualche ghirigoro, un divorzio turbolento e una sequela di fantasie. L'hanno accusato d'aver abusato delle figlie, di quattro e sette anni. Giochi erotici di gruppo, filmini scabrosi, travestimenti da Biancaneve. Il 13 novembre 2015, dopo un processo lungo nove anni, il professore di matematica è stato assolto: non ha commesso il fatto. Ora ha 49 anni. Vive a Oristano, dove insegna alle superiori. «Il caso andava verso l'archiviazione» racconta. «È stato riaperto dopo il parere dello psicoterapeuta Claudio Foti». Un nome oggi alla ribalta. «Periti, pm, giudici: tutti pendevano dalle sue labbra». Già. Ma come si sopravvive a infamia e abbandono? «Cerco di non pensarci». Il professore comincia a singhiozzare: «Le mie figlie non vogliono più vedermi. Pasqua, Natale, compleanni: nemmeno mi rispondono. Una delle due ha la maturità quest'anno: io trepido, spero, sogno di ripassare accanto a lei. M'invento ogni cosa, pure gli abbracci». Si scusa per le lacrime. «Per loro sono uno zimbello. Adesso, però, magari capiranno: quello che è successo a Bibbiano è successo anche a loro».Bibbiano era un anonimo e placido paese nella Valle D'Enza. Oggi è l'inferno scoperchiato dall'inchiesta «Angeli e demoni». Quella sui fabbricanti di mostri: medici, psicologi e assistenti sociali. [...] Ai domiciliari è finito pure lo psicoterapeuta che ha marchiato la vita di quel professore di Oristano. Claudio Foti, 68 anni, è il fondatore, a Moncalieri (To), del Centro studi Hansel e Gretel, onlus specializzata in psicologia infantile. Un assertore dell'inscalfibile assunto: i minori non mentono mai. Ogni sospetto è l'anticamera della pedofilia. Ex giudice onorario del Tribunale dei minori a Torino, Foti è acclamato consulente di decine di uffici giudiziari. Le sue perizie hanno istruito decine di processi. Molestie, sette, incesti. Racconti fagocitati da colloqui e terapie con i bambini. E ora avvocati di mezza Italia meditano vendetta, sperando di riaprire fascicoli ormai sepolti.Un sistema. [...] Il Tribunale dei minori di Bologna ha deciso di rivalutare cinque adozioni dettagliate nell'ordinanza di custodia cautelare. La procura di Modena, invece, potrebbe riaprire il caso dei «diavoli della Bassa», andato in scena tra 1997 e 1998 a Mirandola. [...] Sedici bambini vengono allontanati da casa per sempre. Una storia che ora si ricollega allo scandalo reggiano: vent'anni fa furono proprio le psicologhe di Hansel e Gretel a interrogare quei bambini di Mirandola. Tra cui l'ex moglie di Foti, Cristina Roccia. Mentre l'attuale coniuge, Nadia Bolognini, pure lei psicoterapeuta, è oggi tra gli arrestati dell'inchiesta di Reggio Emilia. E la procura di Torino avrebbe aperto un'indagine su una dubbia perizia firmata dalla dottoressa.È però Foti il fulcro ideologico da cui tutto discende. [...]. «Fanatismo persecutorio» sostiene l'ordinanza. «Gli indagati erano pregiudizialmente convinti che i minori fossero vittime di abusi». Vulgata che ha segnato clamorosi processi, sgominato famiglie, lasciato indelebili onte. Metodo dettagliato anche nella sentenza che, nel 2015, assolve il professor di Oristano, difeso dall'avvocato Simona Sica. [...] Il fuoco di fila dei fabbricanti di mostri viene dispiegato pure a Pisa. Un'indagine nata nel 2006, dalla denuncia di una donna all'ex marito: avrebbe abusato della loro figlia. Foti, stavolta, è il perito del gip. La moglie dello psicoterapeuta di Moncalieri, Nadia Bolognini, comincerà invece a seguire la minore. Il primo ad andare in scena, dopo la richiesta d'incidente probatorio, è il fondatore di Hansel e Gretel. La ragazzina, di appena sei anni, può testimoniare al processo? Certamente. Per Foti non ci sono dubbi: «Esistono indicatori rilevanti e diffusi dell'esperienza incestuosa subita, che può essere ipotizzata come coinvolgente e sconvolgente». E il rapporto conflittuale tra i genitori? La madre potrebbe aver suggestionato la figlia? Macché: è un'evenienza «ampiamente falsificata». La bambina è credibile. Liviana Vizza, legale dell'indagato, in una memoria difensiva, attacca: il metodo dello psicoterapeuta, scrive, rappresenta una violazione di quanto la letteratura internazionale consiglia. [...] L'uomo viene dunque rinviato a giudizio. E a ottobre 2012 arriva la sentenza. Il tribunale di Pisa lo assolve per non aver commesso il fatto. Il caso è definitivamente chiuso, anche questa volta. [...] Foti e Bolognini. Marito e moglie. Compagni di tante battaglie. [...] È lei, per esempio, a usare «l'inquietante macchinetta dei ricordi»: elettrodi collegati a mani e piedi dei piccoli. Serve, secondo la dottoressa, a ripescare i ricordi degli abusi. È lui, invece, a scegliere una bambina in cura come cavia, da esibire in un corso di formazione. E poi c'è il sospetto lucro. Le terapie private: «Un ingiusto profitto di 135 euro l'ora per minore, a fronte dei 70 euro medi di mercato, nonostante l'Asl locale potesse usare gratuitamente i propri professionisti». [...] Foti è stato chiamato persino per una delle più clamorose cantonate giudiziarie degli ultimi anni: gli ipotizzati abusi nell'asilo «Olga Rovere» di Rignano Flaminio. Ventuno bambini, fomentati dai genitori, raccontano di aver subito ogni crudeltà. Cinque persone finiscono a processo, due sono difese da Roberto Borgogno. Vengono assolte per la prima volta nel 2012. Dopo anni d'indicibili accuse. Durante i quali la procura di Tivoli s'era rivolta anche a Foti. Tre consulenze, vergate con due colleghi. La prima è del 17 luglio 2007. Arguisce: «Siamo giunti alla conclusione che le famiglie e i bambini non manifestano un disagio dovuto a fantasticherie o a costruzioni immaginarie, frutto di suggestioni o psicosi collettive. La loro sofferenza, estesa e profonda, è del tutto compatibile con l'ipotesi che abbiano impattato con una vicenda traumatica gravissima: abusi sessuali di gruppo in ambito scolastico». Alcuni anni più tardi, dopo altre vite frantumate, due sentenze diranno l'esatto contrario. Un contagio psichico. Lo stesso che sarebbe avvenuto in una scuola materna dell'aretino. A fine 2011 viene arrestato un bidello. È accusato d'aver molestato 12 bambini [...]. Partono le indagini. I carabinieri piazzano telecamere nella materna: nessun riscontro. A febbraio 2015 il bidello, difeso dall'avvocato Raffaello Falagiani, è rinviato a giudizio. In aula sfilano genitori, maestri ed esperti. Come Foti, consulente tecnico dell'accusa. O meglio, capo del collegio peritale del pubblico ministero. Che conclude: «Altissima compatibilità con l'ipotesi di un evento traumatico di natura sessuale, avvenuto in un certo contesto temporale e associata a una certa figura». [...] Il copione però si ripete. Il 30 novembre 2016 il tribunale di Arezzo assolve il bidello: il fatto non sussiste. [...] Incesti terribili. Sempre e ovunque. I fabbricanti di mostri non tentennano. Nemmeno a Cagliari, nel caso dell'orologiaio accusato di abusi sessuali sui tre figli. Nefandezze a cui avrebbero partecipato anche la nuova compagna dell'uomo, veterinaria, e un amico. Tutti assolti, nel 2001, in primo grado. Nel processo d'appello, Foti è nominato consulente tecnico d'ufficio. Ma i tre sono nuovamente scagionati. Fino alla Cassazione. Il decano dei penalisti cagliaritani, Luigi Concas, che ha difeso l'orologiaio nei tre gradi di giudizio, ricorda: «Un giorno prendo uno dei disegni fatti dal ragazzino. Per l'accusa era un pene con dei denti. Lo mostro allora a mio nipote. Gli chiedo: “Cosa ti sembra?". E lui, immediatamente: “Goku!". Un personaggio dei Dragon ball. Torno in aula con quel foglio in mano. E durante l'esame del perito, a bruciapelo gli domando: “Lei sa chi è Goku?"». [...] Ombre del passato che riemergono. Come quelle che si allungano sul caso di Sagliano Micca, paesino vicino a Biella. Scoppia più di vent'anni fa. Due cuginetti, loro malgrado, diventano gli accusatori di mamma e papà, nonna e nonno. Accusati di aver abusato dei due bambini. Una tesi avallata da una perizia vergata del centro Hansel e Gretel. Foti e l'ex moglie, Cristina Roccia, in 150 pagine ripercorrono supposti abusi e violenze di gruppo. Comincia il processo. Ma il peso è insostenibile. Il giorno prima dell'audizione dei ragazzini, i quattro accusati scendono nel garage. Si chiudono nella loro Uno verde: i genitori siedono davanti, i nonni dietro. Poi accendono il motore. E aspettano. Fino a quando il gas di scarico non gli riempie i polmoni. Li ritrovano avvelenati e senza vita. Sul parabrezza dell'utilitaria c'è il loro biglietto d'addio: «Moriamo per colpa della giustizia».Antonio Rossitto<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/foti-cacciatore-di-mostri-che-ha-collezionato-abbagli-2639140971.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="i-bambini-non-sono-dei-prodotti-manifesti-contro-lutero-in-affitto" data-post-id="2639140971" data-published-at="1764620555" data-use-pagination="False"> «I bambini non sono dei prodotti». Manifesti contro l’utero in affitto L'assemblea regionale dell'Emilia Romagna ha rinviato in Commissione Parità il progetto di legge contro l'omotransnegatività. Come si ricorderà, i lavori si interruppero già ad aprile quando alcuni consiglieri Pd chiesero l'inserimento di clausole contro il finanziamento di associazioni che sostengono l'utero in affitto, scatenando le ire della galassia Lgbt locale. A favore del rinvio hanno votato il Partito democratico, Fratelli d'Italia, Lega nord; voto contrario di Sinistra italiana, Movimento cinque stelle e Forza Italia. Nella maggioranza di centrosinistra si ripropongono quindi quelle laceranti divisioni che, da una parte, vedono l'ala più radicale della coalizione, vicina alle realtà arcobaleno, voler approvare in fretta e furia il testo originario senza emendamenti e, dall'altra, la componente moderata e cattolica del Pd emiliano che non intende votare provvedimenti ideologici, che rischiano di aprire una corsia preferenziale ai sostenitori della maternità surrogata, di portare controversi progetti di educazione nelle scuole e di imbavagliare chi sostiene i principi antropologici della famiglia naturale. Trovare una sintesi nelle due anime della sinistra non sarà facile, anche perché il testo sarà riproposto in Commissione già da domani, giovedì 11 luglio. Appena 48 ore per far quadrare il cerchio. «La commissione completerà entro pochi giorni il proprio iter e si tornerà in Aula entro fine luglio», ha chiarito il consigliere dem Paolo Calvano (Pd). Fatto sta che, come scrive sul suo sito il consigliere catto-dem, Giuseppe Paruolo (che ad aprile fu oggetto di forti contestazioni dei gruppi lgbt), ieri mattina sono stati presentati 24 emendamenti, «frutto di un confronto interno al Partito democratico». L'ala più progressista ha dovuto accettare la riproposizione dell'emendamento che toglie le sovvenzioni alle realtà che promuovono la maternità surrogata. Scompare poi il concetto di discriminazione «potenziale» e ci si concentra su quelle effettivamente compravate, ma soprattutto si ribadisce la libertà educativa dei genitori, prevedendo una pluralità di proposte pedagogiche. È tutto da vedere però come si esprimeranno riguardo a questi emendamenti Sinistra italiana e la parte del Pd più vicina ai movimenti gay che, ad aprile, fecero saltare il tavolo prima del voto. Intanto il centrodestra esulta. «Oggi c'è stata una prima piccola vittoria, questa mattina ci eravamo presentanti in aula per dare battaglia, il rinvio è un modo per nascondere il mal di pancia della maggioranza», dichiara alla Verità il consigliere della Lega, Daniele Marchetti. «Ci opporremo anche in commissione - prosegue Marchetti - perché stiamo parlando di un progetto normativo che risulterà essere una legge bavaglio, che mette mano sullo sport, nelle scuole, sui dipendenti della pubblica amministrazione, con corsi di formazione appositi, e tramite Corecom metteranno mano anche alle trasmissioni radio televisive regionali». Resta ferma la contrarietà anche di Forza Italia. Sentito dal nostro giornale l'ex capo gruppo di Fi e attuale deputato azzurro Galeazzo Bignami è netto: «Questa legge va bocciata, i cattolici progressisti hanno provato a fare una sintesi con il resto della maggioranza per lavarsi le coscienze». «La legge è inaccettabile dalla prima all'ultima riga - afferma Bignami - chi fa riferimento ad un determinato quadro di valori non può ritenere migliorabile questo testo». Soddisfazione viene espressa dalle associazioni profamily. Filippo Savarese di CitizenGo, che ha seguito i lavori dell'aula con un gruppo di militanti, ha assicurato «che continueranno a stare col fiato sul collo a questo ddl» perché «è in gioco la libertà di dire che i bambini nascono da un papà e una mamma». Dal canto sua l'associazione Pro Vita e Famiglia è tornata alla carica contro l'utero in affitto. Proprio da ieri numerosi camion vela stanno girando per le strade di Roma con l'immagine di alcuni bambini venduti in barattoli. «Lanciamo un appello al ministro Salvini, che con forza si è sempre battuto contro l'utero in affitto, affinché impedisca le trascrizioni anagrafiche» hanno spiegato Toni Brandi e Jacopo Coghe. Marco Guerra
Lo scorso 25 novembre è stata presentata alla Fao la campagna promossa da Focsiv e Centro sportivo italiano: un percorso di 18 mesi con eventi e iniziative per sostenere 58 progetti attivi in 26 Paesi. Testimonianze dal Perù, dalla Tanzania e da Haiti e l’invito a trasformare gesti sportivi in aiuti concreti alle comunità più vulnerabili.
In un momento storico in cui la fame torna a crescere in diverse aree del pianeta e le crisi internazionali rendono sempre più fragile l’accesso al cibo, una parte del mondo dello sport prova a mettere in gioco le proprie energie per sostenere le comunità più vulnerabili. È l’obiettivo della campagna Sport contro la fame, che punta a trasformare gesti atletici, eventi e iniziative locali in un supporto concreto per chi vive in condizioni di insicurezza alimentare.
La nuova iniziativa è stata presentata martedì 25 novembre alla Fao, a Roma, nella cornice del Sheikh Zayed Centre. Qui Focsiv e Centro sportivo italiano hanno annunciato un percorso di 18 mesi che attraverserà l’Italia con eventi sportivi e ricreativi dedicati alla raccolta fondi per 58 progetti attivi in 26 Paesi.
L’apertura della giornata è stata affidata a mons. Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso Fao, Ifad e Wfp, che ha richiamato il carattere universale dello sport, «linguaggio capace di superare barriere linguistiche, culturali e geopolitiche e di riunire popoli e tradizioni attorno a valori condivisi». Subito dopo è intervenuto Maurizio Martina, vicedirettore generale della Fao, che ha ricordato come il raggiungimento dell’obiettivo fame zero al 2030 sia sempre più lontano. «Se le istituzioni faticano, è la società a doversi organizzare», ha affermato, indicando iniziative come questa come uno dei modi per colmare un vuoto di cooperazione.
A seguire, la presidente Focsiv Ivana Borsotto ha spiegato lo spirito dell’iniziativa: «Vogliamo giocare questa partita contro la fame, non assistervi. Lo sport nutre la speranza e ciascuno può fare la differenza». Il presidente del Csi, Vittorio Bosio, ha invece insistito sulla responsabilità educativa del mondo sportivo: «Lo sport costruisce ponti. In questa campagna, l’altro è un fratello da sostenere. Non possiamo accettare che un bambino non abbia il diritto fondamentale al cibo».
La campagna punta a raggiungere circa 150.000 persone in Asia, Africa, America Latina e Medio Oriente. Durante la presentazione, tre soci Focsiv hanno portato testimonianze dirette dei progetti sul campo: Chiara Concetta Starita (Auci) ha descritto l’attività delle ollas comunes nella periferia di Lima, dove la Olla común 8 de octubre fornisce pasti quotidiani a bambini e anziani; Ornella Menculini (Ibo Italia) ha raccontato l’esperienza degli orti comunitari realizzati nelle scuole tanzaniane; mentre Maria Emilia Marra (La Salle Foundation) ha illustrato il ruolo dei centri educativi di Haiti, che per molti giovani rappresentano al tempo stesso luogo di apprendimento, rifugio e punto sicuro per ricevere un pasto.
Sul coinvolgimento degli atleti è intervenuto Michele Marchetti, responsabile della segreteria nazionale del Csi, che ha spiegato come gol, canestri e chilometri percorsi nelle gare potranno diventare contributi diretti ai progetti sostenuti. L’identità visiva della campagna accompagnerà questo messaggio attraverso simboli e attrezzi di diverse discipline, come illustrato da Ugo Esposito, Ceo dello studio di comunicazione Kapusons.
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Mark Zuckerberg (Getty Images)
A Fuori dal coro Raffaella Regoli mostra le immagini sconvolgenti di un allontanamento di minori. Un dramma che non vive soltanto la famiglia nel bosco.
Le persone sfollate da El Fasher e da altre aree colpite dal conflitto sono state sistemate nel nuovo campo di El-Afadh ad Al Dabbah, nello Stato settentrionale del Sudan (Getty Images)