2021-09-02
Mi denuncio: fondo la brigata No Tas per quelli che non restano in silenzio
Se chi osa avere dubbi sui vaccini o sul passaporto verde viene accusato di violenze mi dichiaro colpevole. Confesso di non credere che le iniezioni fermino il contagio e che il lasciapassare serva davvero a qualcosa.Mi costituisco, caro direttore. E confesso: sono un pericoloso terrorista anch'io. Come te, come Massimo de' Manzoni, come Francesco Borgonovo, come Daniele Capezzone, come Nicola Porro e pochi altri che stanno cercando in questa epoca di folle ubriacatura di non mandare il cervello all'ammasso. Lo confesso: sono un terrorista perché pur essendomi vaccinato continuo a pensare che i vaccini non siano l'unica soluzione per fermare il contagio, anzi penso che i vaccini non fermino proprio il contagio. Sono un terrorista perché anziché limitarmi ai ritornelli tv di Ricciardi o Bassetti leggo i dati ufficiali che arrivano da Israele e Gran Bretagna, e alle volte persino le parole che arrivano da premi Nobel in semiclandestinità come Luc Montagnier. Sono un terrorista perché a volte ho persino osato dire che è da criminali non curare il Covid con le terapie domiciliari o con le monoclonali, quando invece poteva (e può) essere fatto. Sono un terrorista perché pur avendo in tasca il green pass continuo a pensare che sia una solenne bischerata, almeno per come è stato fatto. E perché penso pure che se ne poteva tranquillamente fare a meno, come hanno fatto praticamente tutti i Paesi del mondo, tranne noi e le Francia. Mi dichiaro colpevole e ammetto la mia colpa: sono un terrorista perché mi rifiuto di chiudere gli occhi davanti alla realtà. E intendo continuare a dire cose che ritengo di puro buon senso su questo giornale libero. E, pensa un po', persino in tv. L'ultima moda è stata lanciata dal direttore di Libero, Alessandro Sallusti: chiunque osi dissentire dal pensiero unico dev'essere considerato il mandante morale di tutte le aggressioni no vax. Che è un po' come se chi teorizza i principi della libertà sessuale fosse considerato il mandante morale di tutti i femminicidi. O come se chi rivendica i diritti dei lavoratori fosse considerato il mandante morale di tutte le aggressioni ai datori di lavoro. Il giochino cui Sallusti presta la penna è facile: se ogni pazzo che rincorre di notte un virologo viene addebitato in carico alle poche voci libere rimaste, alla fine anche queste saranno costrette a tacere. Per ridurle al silenzio non ci sarà nemmeno bisogno di ricorrere ai cannoni di Bava Beccaris, come richiesto da qualche amico di Sallusti. Silenzio. Una voce unica. Nessun dissenso. Perfetto, no? Così si potrà continuare a divulgare senza disturbo alcuno le fake news ufficiali (come quella che il green pass è «garanzia» di non essere contagiati, copyright Mario Draghi). E quando la realtà si premurerà di smentire queste balle, come è puntualmente avvenuto finora; quando, per esempio, si scoprirà che il vaccino non ferma affatto il contagio e che la scelta di puntare esclusivamente su di esso è sbagliata; ecco, allora si potrà dire che comunque è tutta colpa dei no vax. Non ci sarà più nessuno a metterli di fronte alle loro responsabilità. Tutti messi a tacere come mandanti dei terroristi. Almeno questo è quello che sperano. Ieri mattina ho acceso il televisore e c'era Andrea Romano, di un partito che si definisce spericolatamente democratico, che dava al nostro Francesco Borgonovo il tempo per «redimersi». Ha detto proprio così, santo cielo. «Avete il tempo per redimervi». In pratica, generosamente, ci viene concesso il tempo necessario per abiurare dalle nostre idee e allinearci alle loro. Il che, a prima vista, sembra un po' bizzarro come concetto di democrazia: lo potrebbero accettare in Corea del Nord, ma forse sono più evoluti anche lì. Nello stesso tempo un foglietto che un tempo faceva coraggiose battaglie per la libertà, pubblicava un editoriale a forma di ciliegia in cui forniva la scaletta precotta ai talk show dell'autunno elencando loro gli ospiti da invitare e quelli da non invitare, con tanto di nomi e cognomi. Se non segui l'indicazione, ovviamente, sei un cattivo maestro, dai «cassa di risonanza all'immondezzaio complottista» e dunque armi la mano dei terroristi. A questo punto mi chiedo che cosa servano le redazioni dei programmi: chiediamo alla suddetta ciliegina di fare una scaletta unica per tutti e abbiamo risolto il problema. Noi si lavora anche meno. E si evita di essere bollati come amici dei terroristi. Certo, se penso che il fondatore di questo foglietto, era la voce di Radio Londra, usciva dal bidone della spazzatura e lottava con ardore contro il Conduttore Unico delle coscienze, mi viene una tristezza infinita. Ma evidentemente nessuno ha i figli che si merita. Non a caso i miei sono quattro splendidi ragazzi e invece io (lo confesso! Lo confesso!) sono il mandante delle aggressioni no vax, il responsabile morale delle violenze in ogni singola stazione ferroviaria, l'istigatore dei pugni alle troupe televisive e degli inseguimenti ai virologi. Oserei dire un cattivo maestro, se non fosse che la parola maestro per quanto mi riguarda appare financo esagerata. Al massimo bidello, ecco. Diciamo cattivo bidello e non se ne parli più. Ci rido su per mascherare l'amarezza, caro direttore. Mi scoccia persino dover dire che siamo contro le violenze: ce n'è bisogno? Davvero? E mi scoccia anche dover sentire ancora i paragoni fra gli episodi di queste ore e gli Anni di piombo, che a mio parere non solo sono esagerati ma financo offensivi nei confronti delle vittime delle Br. Eppure sai che cosa ho pensato in queste ore? Che un giorno qualcuno ci ringrazierà. E magari saranno proprio quelli che ora ci insultano e ci denigrano. Ci ringrazieranno per aver tenuto accesa la fiammella del buon senso in mezzo alla follia generale. Ci ringrazieranno per aver impedito che in nome della sicurezza sanitaria fossero distrutti diritti e libertà conquistate nei decenni. Ci ringrazieranno per aver detto che privare qualcuno dei suoi diritti fondamentali (lavoro, studio, cure mediche) solo perché fa una scelta diversa dagli altri (e consentita dalla legge) è un'aberrazione inconciliabile con la nostra civiltà. Ci ringrazieranno per aver difeso il principio sacro della scienza che da sempre avanza per dubbi e non per dogmi. Ora non se ne accorgono perché hanno le menti offuscate. Sono stati ubriacati da un anno e mezzo di terrore, chiusure, dpcm, bollettini di morte. Un giorno ritorneranno in sé, ne sono sicuro, apriranno gli occhi e capiranno, ma fino a quel momento, direttore, non ci resta altro che dichiararci colpevoli di terrorismo. Condanniamo ogni atto di violenza no vax, ci mancherebbe. Ma fondiamo le brigate No Tas. Quelli che non hanno nessuna intenzione di tacere. Come noi, insomma.
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco