2021-09-15
Bicipolitana e ospedali per animali: follie da Comunali
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Dalla creazione di piste ciclabili che ripercorrano in superficie le linee della metropolitana a Milano e Bologna a una struttura ospedaliera pubblica per gli amici a quattro zampe a Roma promessa da Roberto Gualtieri: in vista delle imminenti elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre non mancano idee bizzarre e boutade elettorali.In tempi di campagna elettorale, qualsiasi idea, proposta o promessa è concessa, o quasi. Anche se alcune alla fine si rivelano semplici boutade per accaparrarsi più voti possibili. A pochi giorni dalle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre, spulciando i programmi elettorali dei candidati sindaco nelle principali città, si può notare come non manchino esempi che corrispondono a questa premessa.Perché è chiaro, parlare di lavoro, sanità, sicurezza e inclusione, è importante, ma fino a un certo punto. Vuoi mettere l'eco mediatica che si può ottenere reclamizzando un tema come il verde e l'ecologia fine a se stessa, argomenti sempre più di moda e tanto cari all'elettorato di sinistra? E quale città, se non la Milano del sindaco uscente Beppe Sala può rispondere presente a quest'appello? I sondaggi al momento danno ancora per favorito il primo cittadino in carica nei confronti del candidato del centrodestra Luca Bernardo, ma l'ex commissario unico e amministratore delegato di Expo deve guardarsi anche a sinistra, dove ci sono ben cinque avversari che possono togliere qualche voto al suo bacino elettorale e pronti a sfidarlo niente meno che sul suo terreno di gioco preferito: il verde e le ciclabili. Nello specifico parliamo di Sinistra radicale di Gabriele Mariani e della capolista di Civica AmbientaLista per il consiglio comunale Gabriella Bruschi che corrono contro Sala definito «ecologista di facciata» e hanno incentrato il loro programma sul progetto della bicipolitana: si tratta di un'idea da realizzare con i 32 miliardi stanziati dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, per la mobilità sostenibile e che prevede la creazione di piste ciclabili che ripercorrano in superficie le linee della metropolitana. «Milano ha già percorsi ciclabili, ma occorre organizzarli e istituzionalizzarli» ha dichiarato la Bruschi - «per questo è necessario creare una rete integrata e innovativa che, anche visivamente, permetta di comprendere immediatamente, per esempio, il tratto per raggiungere il centro dalle periferie oppure i collegamenti tra i diversi quartieri della città, con agevoli interscambi e servizi lungo il percorso». Nello stesso programma, considerato che la Bruschi è anche leader del coordinamento San Siro, non poteva mancare l'altro grande tema su cui si gioca la partita milanese: quello relativo allo stadio Giuseppe Meazza. Civica AmbientaLista è contraria alla demolizione dell'impianto con conseguente ricostruzione nell'area verde compresa tra lo stadio e via Tesio, individuata da Milan e Inter come area idonea nella quale far sorgere la propria nuova casa. Tra le otto liste che appoggiano Sala, invece, c'è Milano Unita di Paolo Limonta e Nicola Magistretti: la loro proposta è quella di togliere i seggiolini dagli spalti del terzo anello e sostituirli con negozi e ristoranti. Milano, lo stadio Giuseppe Meazza (iStock)A Bologna, dove la sardina Mattia Santori che correrà nella lista del Pd e per trovare la miglior concentrazione si è trasferito in un convento tra profughi e frati per tutta la durata della campagna elettorale, la sinistra litiga sulla questione dei rifiuti porta a porta. Il candidato del centrosinistra Matteo Lepore propone di eliminare il sistema in vigore attualmente che prevede la raccolta mista nei sacchi della spazzatura da lasciare fuori dalla porta. «Basta sacchi della spazzatura sotto i portici Unesco, bisogna trovare un'alternativa con il gestore» - ha detto Lepore - «Faremo la raccolta in un altro modo, voglio una città più pulita». Parole e propositi che hanno scatenato la reazione di Fausto Tomei dell'altra coalizione di centrosinistra: «Il porta a porta com'è ora ha portato dei risultati, la differenziata è aumentata e sono stati tolti ingombri agli spazi pubblici con l'addio ai bidoni. Ritengo che non ci siano soluzioni migliori, ma con Lepore sicuramente ne parleremo e vedremo». Così come a Milano, anche a Bologna, non manca ovviamente la bicipolitana. La proposta ultra green la si può leggere tra le pagine del programma di Lepore: «Attualmente il 16% degli spostamenti effettuati in auto è inferiore al chilometro e il 33% è tra 1 e 5 km; ciò significa che questi spostamenti potrebbero essere compiuti a piedi o in bici se si garantissero a pedoni e ciclisti più spazi, sicuri e continui» - si legge - «Da questa constatazione nasce la Bicipolitana: la prima infrastruttura ciclabile d'Italia, a livello metropolitano, che in prospettiva può creare il fenomeno di pendolarismo su bici, bici elettriche e monopattini, rivoluzionando la mobilità della città metropolitana e in particolare tra hinterland e capoluogo. Togliendo auto dalla strada si aiuta l'ambiente, l'economia e si riduce il traffico a vantaggio anche di chi deve comunque utilizzare l'auto». Un progetto che secondo il candidato del centrosinistra «si estenderà per quasi 1.000 km (145 già esistenti) di cui 493 km sulle principali direttrici di spostamento che a partire da Bologna connettono tutti i principali centri abitati, poli produttivi e funzionali del territorio metropolitano». Bologna, il candidato del centrosinistra Matteo Lepore (Ansa)Spostandoci nella capitale, a Roma esiste un genere teatrale che non conosce crisi, neppure sfiorato da periodica e naturale impopolarità, la cui tradizione è radicata da almeno due millenni: la commedia, spesso caratterizzata per un finale amaro che si riverbera sugli spettatori, anche se sarebbe più corretto scrivere cittadini. I quali fino al 3 e 4 ottobre 2021 potranno scegliere, se piangere o ridere, delle proposte presenti nei programmi elettorali di alcuni candidati sindaci (unici attori protagonisti). Ai suoi elettori Roberto Gualtieri, ex ministro dell'Economia del Pd, promette: «La città dei 15 minuti […] Quindici minuti deve essere il tempo massimo, a piedi o in bicicletta, per raggiungere i luoghi necessari per essere davvero cittadine e cittadini: un parco, un presidio socio-sanitario, una fermata del trasporto pubblico su rotaia […]». Questo proposito di Gualtieri non può non essere una boutade elettorale, dato che a Roma in un quarto d'ora si riesce, forse, a consumare un caffè al bar. Idee chiare in casa dem per quanto riguarda la cultura: «[…] La nostra prima azione sarà la creazione del "Consiglio della Cultura di Roma"» Abbiamo l'obiettivo di creare grandi centri culturali, di completare il Polo delle Arti all'ex Mattatoio, di rilanciare Cinecittà e il circuito dei Teatri di cintura […]». Poche righe che sembrano il copione di uno spettacolo da teatro agit-prop, magari supervisionato dal «Consiglio della Creatività». Nella Roma di Gualtieri, in campo economico, c'è spazio per il «Consiglio degli Investimenti e la figura del Consigliere Diplomatico. Questa (ultima, ndr) figura si occuperà, tra le altre cose, di promuovere il Forum Euro-Mediterraneo come luogo di ricerca, dialogo e diplomazia, all'interno del quale avrà un ruolo significativo l'Osservatorio Euro-Africano specializzato nello studio del cambiamento climatico nell'area del Mediterraneo». In materia sanitaria, l'ex titolare del Mef, dopo una premessa che prefigura un investimento da «400 milioni su aziende ospedaliere e ricerca», annuncia un possibile record per la Capitale: «Infine apriremo il primo ospedale pubblico per gli animali in Italia». Eppure l'attenzione di Gualtieri per la fauna non è minimamente paragonabile alla cura, da pollice verde, di Carlo Calenda (leader e candidato sindaco di Azione) per la flora. Nel suo programma online denuncia: «L'inerzia nella lotta contro la Cocciniglia, il parassita che da tre anni attacca i Pini di Roma». La soluzione draconiana: «Intervenire per fermare la moria dei pini. Serve un decreto del Ministero di lotta obbligatoria, che vincoli gli enti locali a realizzare un piano di endoterapia». Tra i 22 candidati per la corsa al Campidoglio c'è chi avrebbe probabilmente bisogno di un ripasso della lingua italiana o di un correttore di bozze più attento. Stiamo parlando dell'ex presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti che nel suo programma elettorale propone di «[…] implementare ed agevolare investimenti al fine di cogliere l'obbiettivo (una b è di troppo, ndr) che Roma diventi a tutti gli effetti una smart city per i servizi che deve necessariamente saper offrire alla intera cittadinanza». Abbiamo compulsato internet anche per trovare il manifesto elettorale del sindaco uscente, la pentastellata Virginia Raggi. Però la ricerca è stata vana. A meno di un mese dalla tornata elettorale è senza dubbio un segnale: troppa sicurezza nei propri mezzi o profilo volutamente basso per nascondere il suo lustro di governo?
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