2020-03-02
Fiumicino da incubo. Adesso l’epidemia sfiora l’aeroporto e spaventa i turisti
Continuano ad atterrare i voli dalla Corea. I lavoratori temono i licenziamenti. Per ora nessun nuovo contagio in città.Da quando è iniziato l'incubo coronavirus l'aeroporto di Fiumicino ha perso almeno 50.000 passeggeri. Il dato, non ufficiale, gira nei corridoi della società Aeroporti di Roma (della famiglia Benetton). A gennaio sono transitati 2.742.700 viaggiatori con un saldo negativo rispetto al 2019 dello 0,6%. A febbraio, rispetto ai 2.716.185 di un anno fa, si sarebbe perso un altro 1,85%. Ma fonti dell'Enac ci hanno riferito che a loro giudizio si tratterebbe di stime ottimistiche. In ogni caso i dati non tengono conto di quanto accaduto nelle ultime ore e cioè che proprio Fiumicino, la città che ospita l'unico hub internazionale italiano, è stata raggiunta dal Covid19. La notizia è di venerdì e l'impatto sul traffico aereo si conoscerà solo più avanti. Quel che è certo è che alcune compagnie hanno sospeso i voli per Milano. Se verranno presi provvedimenti simili per Roma l'intero Paese finirebbe in quarantena. Ieri l'aeroporto offriva uno scenario desolante. Per esempio al terminal 3, dedicato ai voli internazionali, agli arrivi c'era il deserto, alle partenze, invece, un po' più di via vai. Ma gli italiani non erano contenti di essere additati come untori. Raffaele, biologo militare che faceva parte della commissione sull'uranio impoverito, è in partenza per la Grecia e la Turchia: «Ho paura di essere discriminato per colpa dei nostri governanti. Non serviva allarmismo». Emiliano, manager di una multinazionale, la prende a ridere: «Sto volando in Albania. Il mio capo che sta a Tirana mi ha chiesto se presentassi sintomi. E pensare che 30 anni fa a essere discriminati erano gli albanesi». Due fotografi, Roberto e Giampaolo, assicurano di non avere paura di essere discriminati visto che stanno volando in India, ma forse non sanno che il 26 febbraio il governo di Nuova Delhi ha annunciato la possibilità di mettere in quarantena i passeggeri provenienti dall'Italia.Agli arrivi i voli più monitorati sono quelli che giungono dalla Corea del Sud, tre alla settimana (due la domenica). Si tratta di 750 passeggeri considerati potenziali untori come chi proviene da Cina, Iran e Italia. Una coppia di studenti coreani appena atterrati si presenta con mascherine di ordinanza ma con un'aria tranquilla: «Resteremo a Roma tutta la settimana». Gli altri stranieri? Peter dall'Estonia non sembra affatto preoccupato, mentre il connazionale Fredy, musicista, ci dice di temere solo la zona aeroportuale. La francese Juliet, originaria di Lione, è in Italia per un Erasmus alla Luiss. È la più angosciata: «Mi fa paura il sistema sanitario italiano».Nella farmacia, la dottoressa scuote la testa : «Le mascherine? Terminate da parecchi giorni. Non arrivano più». Nei terminal ieri si aggirava anche il senatore leghista William De Vecchis: «Visto il crollo di passeggeri chiediamo al governo un intervento straordinario a favore del traporto aereo con l'immediata attuazione del fondo di solidarietà ancora fermo al ministro». Il sindacato di base del lavoro privato il 28 febbraio ha chiesto l'apertura di un tavolo di crisi visto che ogni giorno aumentano le compagnie aeree che «decidono di sospendere o cancellare i voli da e per l'Italia». Sulle chat degli assistenti di volo rimbalzano i link di tutti gli articoli sul tema, come quello sull'equipaggio dell'American airlines che si è rifiutato di partire da New York con destinazione Milano (la compagnia ha sospeso i voli sino al 24 aprile). Uno dei più rilanciati è un servizio del Sole 24 Ore in cui si legge che il commissario Alitalia ha chiesto di aumentare la cassaintegrazione e «dà la colpa al coronavirus». Tanti temono che l'epidemia dia la scusa per licenziare. Uno steward commenta: «Il vero problema è che siamo pagati a cottimo, senza voli non ti pagano e senza fondo speciale per il trasporto aereo stiamo per strada». Ieri pomeriggio sui monitor per fortuna risultavano cancellati solo due voli, provenienti da Tel Aviv e da Istanbul (Israele e Turchia hanno chiuso le rotte con l'Italia). Il volo United diretto a New York è stato rinviato alle 11 di questa mattina. La motivazione non è ufficiale, ma secondo indiscrezioni a bordo ci sarebbe stato un caso sospetto. Roberto Cuscito della Filt Cgil rimarca l'importanza di una compagnia di bandiera «che garantisca la mobilità dei cittadini anche quando il resto delle compagnie mondiali per logiche di geopolitica e di mercato interrompono i voli». Intanto gli equipaggi devono rispettare rigorosi protocolli di sicurezza per «i casi sospetti di rischio biologico». A comandanti e assistenti di volo in arrivo a Fiumicino viene misurata la temperatura con un termoscanner. Per i voli da e per Seul i dipendenti Alitalia hanno a disposizione mascherine Ffp3 («Con un'efficacia filtrante del 98%»); anche per gli altri, gel disinfettante e guanti di lattice in abbondanza. Ieri lo Spallanzani e la Asl 3 di Roma hanno comunicato che tra i 51 contatti stretti della famiglia di Fiumicino positiva dopo un soggiorno della madre in Lombardia nessuno, fra quanti presentavano sintomi, risultava positivo. Sottoposto a sorveglianza domiciliare anche il passeggero che ha viaggiato a fianco della donna sul volo per la Lombardia. Negativo anche il test sull'insegnante ricoverata in via precauzionale allo Spallanzani.
Giorgia Meloni e Donald Trump (Ansa)