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Finalmente l'utero in affitto dichiarato «contrario all’ordine pubblico»

Finalmente l'utero in affitto dichiarato «contrario all’ordine pubblico»
ANSA

«Esprimiamo la nostra soddisfazione per la posizione del Procuratore Generale rispetto alla sua chiara condanna della pratica dell'utero in affitto finalmente indicato come contrario all'ordine pubblico». Questo dichiarano Pro Vita, Generazione Famiglia e CitizenGo Italia in una nota congiunta, appoggiando la richiesta del Pg della Cassazione circa l'annullamento della sentenza della Corte d'Appello di Trento che aveva detto sì alla trascrizione del nome del sedicente secondo padre sull'atto di nascita di due bambini nati in Canada con la tecnica della gestazione per altri.

«L'auspicio è che la Corte accolga la disposizione del Pg. Inoltre» - ha proseguito Toni Brandi, presidente di Pro Vita - «il fatto è rilevante essendoci altri conflitti aperti in ulteriori comuni. Le Sezioni Unite accogliendo i ricorsi del pg di Trento, del sindaco della stessa città e del ministro dell'Interno Matteo Salvini, detterebbero la linea da seguire: la trascrizione non è ammissibile. I primi cittadini smettano di compiere altri atti illegittimi».

Il presidente di Generazione Famiglia Jacopo Coghe risponde invece alla rete Lenford, che paventa il rischio di uno stato etico: «Si tratta di difendere il diritto dei bambini ad avere il papà e la mamma e a non essere comprati al mercato degli uteri, non è più un fatto privato dunque, ma riguarda la comunità e i diritti fondamentali dell'uomo».

Filippo Savarese, che guida CitizenGo Italia, si dice «certo che questa impostazione è anche merito di tutto ciò che le associazioni pro-family stanno facendo per sensibilizzare l'Italia, tra cui la recente campagna di manifesti di Pro Vita e Generazione Famiglia contro l'utero in affitto».

Ursula e la sua Commissione bocciati da sette italiani su dieci
Ursula von der Leyen (Ansa)
Sondaggio Censis per Coldiretti: due cittadini su tre giudicano le istituzioni europee poco trasparenti e democratiche. Prandini: togliere il voto all’unanimità farebbe venir meno «il principio di precauzione».

Rombano i trattori e marciano di nuovo su Bruxelles dove l’Italia già ieri si è fatta sentire ieri con il ministro per le risorse agricole e la sovranità alimentare Francesco Lollobrigida. Il ministro nel corso di Agrifish – è la riunione dei responsabili politici del settore agricoltura dei 27 – insieme con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia ha presentato alla Commissione la candidatura ufficiale dell’Italia per ospitare l’autorità doganale e di controllo dell’Ue, che dovrà essere basata a Roma.

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La sinistra caccia Gesù dal Natale
Ansa
Per non urtare la sensibilità di chi professa altre fedi, una primaria di Reggio Emilia ha rivisto la versione italiana di «Jingle Bells» sostituendo Cristo con vaghe allusioni alla pace. L’«assessora» islamica aveva invitato gli istituti a «decolonizzare lo sguardo».

Includere escludendo, il club degli intelligenti per decreto è sempre un giro avanti anche sul Natale. Dopo avere trasformato i pastori in migranti, i re Magi in attivisti pro Pal, la Madonna in una peripatetica, San Giuseppe in una drag queen e la stella cometa in un razzo su Gaza, non restava che cancellare Gesù Bambino. In attesa di farlo dal presepe, a Reggio Emilia lo hanno espulso dal canto più amato dai bimbi, Jingle Bells. Una deportazione canora in piena regola, messa a punto dai parolieri della scuola primaria San Giovanni Bosco (istituto comprensivo Ligabue) che hanno deciso l’epurazione religiosa dalla versione italiana per il consueto motivo peloso: non urtare la suscettibilità dei musulmani. I quali, peraltro, da anni vedono in questa gratuita sottomissione culturale uno dei segnali più evidenti della degenerazione dei valori occidentali.

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Le balle di Landini per giustificare lo sciopero
Maurizio Landini (Ansa)

È ufficiale: Maurizio Landini, ossia colui che da tempo prova a paralizzare l’Italia rivendicando fantasiose scelte di politica economica, parla di tasse e redditi senza sapere nulla di tasse e redditi.

Pur di giustificare l’ennesima manifestazione a ridosso del fine settimana (senza weekend i cortei andrebbero deserti), in un’intervista concessa a Repubblica il segretario della Cgil spiega le ragioni dello sciopero di oggi con una serie di balle, inventando di sana pianta numeri a sostegno delle sue tesi. Cominciamo dalla magica soluzione con cui lui risolverebbe il problema delle risorse finanziarie per aumentare i redditi di lavoratori e pensionati. L’idea è la solita vecchia trovata della patrimoniale, che però Landini non applicherebbe sulla proprietà, ma sui redditi. «Chiediamo al governo di introdurre un contributo di solidarietà (meglio non chiamarla tassa, è poco carino, ndr) dell’1,3 per cento su 500.000 italiani con redditi netti annui sopra i due milioni: vale 26 miliardi».

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Il segretario ha stancato pure la5 Cgil: basta scioperi, firmiamo i contratti
Maurizio Landini, Daniela Fumarola e Pierpaolo Bombardieri durante il Forum delle relazioni industriali 2025 in Assolombarda, Milano, 10 Novembre (Ansa)
Monta il malcontento dei settori riformisti (Poste, tessile, chimici): l’isolamento non porta nessun risultato Per adesso restano coperti, ma se anche l’ultima serrata (quella di oggi) sarà un fallimento si faranno sentire.

Passi per l’opposizione puramente politica al centrodestra, che con diverse tonalità di rosso è sempre stata (purtroppo) un tratto distintivo della Cgil. Si può soprassedere pure sull’uso improprio di uno strumento di protesta che andrebbe centellinato come quello dello sciopero. E al limite viene scusato persino l’isolamento del sindacato di Corso d’Italia da Cisl e Uil, anche se l’ultima separazione, quella da Bombardieri, ha fatto storcere il naso a una buona parte dei dirigenti e della base cigiellina. Ma quello che davvero non va giù sul territorio e nei settori più riformisti del sindacato è la mancata presa di distanza dai fatti di Genova.

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