2025-09-23
Filippine in crisi tra scandali e devastazioni del tifone Ragasa
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Le Filippine affrontano giorni drammatici: Manila paralizzata da manifestazioni contro la corruzione in progetti infrastrutturali fantasma, mentre il tifone Ragasa minaccia Luzon con venti a 270 chilometri orari, frane e inondazioni, costringendo evacuazioni e chiusure diffuse.Sono giornate molto complicate nelle Filippine, sconvolte da proteste di piazza e sotto la sferza del tifone Ragasa. Nel fine settimana oltre 70.000 persone sono scese nelle strade della capitale Manila per protestare contro lo scandalo di corruzione che ha coinvolto progetti cosiddetti «fantasma» sul controllo delle inondazioni, che secondo quanto riferito dai media locali sarebbero costati ai contribuenti quasi dieci miliardi di dollari.La battaglia è infuriata nel centro della grande città asiatica, dove decine di container e autobotti sono state date alle fiamme, paralizzando completamente Manila. La polizia è intervenuta in tenuta anti-sommossa utilizzando gas lacrimogeni, idranti e anche proiettili di gomma per disperdere i manifestanti. La protesta era nata in seno alle chiese cristiane, soprattutto quella cattolica, che nelle Filippine vantano ancora un enorme seguito popolare e spesso sono l’unico appiglio per la popolazione locale. I cortei erano infatti iniziati in modo pacifico, ma ben presto alcuni gruppi organizzati hanno preso il controllo delle manifestazioni scatenando la rabbia di un popolo che affronta gravi problemi economici ed accusa la sua classe politica di essersi arricchita sottraendo fondi pubblici. Alcune centinaia di persone, con il volto coperto e totalmente vestiti di nero, hanno cercato di raggiungere il ponte Mediola, dove si trovavano i cordoni della polizia che difendevano l’accesso a Palazzo Malacañan, residenza del presidente filippino. In queste ultime settimane le proteste avevano sconvolto anche il Nepal e l’Indonesia, sempre contro i governi e la corruzione diffusa.Per i filippini, la rabbia era aumentata da luglio, dopo che il presidente Ferdinand Marcos Jr. aveva scoperto i progetti infrastrutturali fantasma durante un discorso sullo stato della nazione. Stando ai dati del ministero delle Finanze di Manila, le Filippine hanno perso circa 188,5 miliardi di pesos (3 miliardi di dollari) dal 2023 al 2025 a causa della corruzione nei progetti di controllo delle inondazioni. Il presidente Marcos ha detto di non biasimare chi stava protestando pacificamente, cercando di proporsi come leader di una nuova ondata politica, ma in realtà lui stesso è diventato il bersaglio della rabbia popolare. Ferdinand Marcos jr. ha anche chiesto al ministro della Difesa di mettere l’esercito in allerta rossa, pronto ad intervenire nel caso la situazione possa degenerare, ma la debolezza della classe politica potrebbe far prendere in mano il paese proprio dai militari. Dopo due giorni di scontri si contano 135 agenti di polizia feriti, un numero imprecisato di civili che evitano gli ospedali per non essere arrestati e oltre 250 persone arrestate, compreso un importante numero di minorenni. Le scuole sono rimaste chiuse per due giorni e proprio per i minorenni è stato imposto un coprifuoco.Mentre Manila ribolliva di rabbia il tifone Ragasa ha fatto la sua imponente comparsa con folate di vento a 270 chilometri orari. L’isola di Luzon, dove si trova la capitale, è a rischio frane ed inondazioni, proprio per la mancanza degli interventi promessi e mai attuati. Il governo ha chiuso gli uffici pubblici e le scuole a Manila e in 29 province, mentre oltre 10.000 persone hanno già abbandonato le loro case rifugiandosi in centri di evacuazione. La furia del supertifone Ragasa ha già colpito le città costiere come Cagayan dove decine di abitazioni sono state divelte. Il presidente filippino ha assicurato che tutte le agenzie governative si trovano in stato di allerta e sono pronte per fornire aiuto ovunque ed in qualsiasi momento.Ogni anno le Filippine vengono colpite da una ventina fra tempeste tropicali o tifoni, che provocano danni enormi. Il tifone Ragasa sta puntando verso sud e la capitale e l’ufficio meteorologico del governo ha lanciato un allarme per l’alto rischio di mareggiate pericolose con picchi di altezza superiori a 4 metri nelle prossime 24 ore nelle località costiere basse o esposte delle province settentrionali. In tutto il nord l’energia elettrica è stata interrotta, così come tutti i voli interni e le navi che non hanno il permesso di uscire dai porti.
Luigi Mangione, assassino di Brian Robert Thompson, diventa santo per le vie di Bologna (Ansa)
(Totaleu)
Lo ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste a margine della riunione del Consiglio Agricoltura e pesca di Bruxelles.