2023-08-14
Fermato ubriaco il killer di Noemi
I funerali di Noemi Rizzo (Ansa)
Nel 2017 uccise la fidanzata di 16 anni, eppure da ben tre anni può uscire regolarmente dal carcere per lavorare. La polizia lo ha bloccato mentre guidava in stato di ebbrezza.Tentava di scappare dalla polizia sulla statale di Cagliari, prima in auto, poi a piedi, ed era ubriaco. Lucio Marzo, 24 anni, nel 2017, quando era ancora minorenne, ha ucciso la fidanzata Noemi. Reo confesso, era stato condannato in via definitiva a 18 anni e 8 mesi di carcere. Detenzione che il ragazzo sta spendendo in Sardegna nell’istituto minorile di Quartucciu e dalla quale tre anni fa gli era stato concesso di uscire, su sua richiesta, per lavorare, ma con il divieto assoluto di guidare veicoli a motore. Ed ecco fatto, il ragazzo dopo appena sei anni è stato beccato durante un permesso premio di lavoro, non solo alla guida, ma anche in stato di ebrezza. L’omicidio di cui si era reso colpevole non fu un incidente, ma un delitto atroce compiuto nelle campagne del Salento, a Castrignano del Capo in provincia di Lecce. Noemi che aveva solo 16 anni è stata ritrovata morta dieci giorni dopo la denuncia di scomparsa, sotto un cumulo di pietre dove era stata lasciata agonizzante dopo esser stata picchiata con violenza. «Io chiedo la certezza della pena e nessun permesso premio. L’assassino di mia figlia, Lucio Marzo, deve rimanere in carcere a vita». Così si è sfogata sui social la madre di Noemi, Imma Rizzo. Lucio Marzo aveva tre tso alle spalle quando ha ucciso Noemi, guidava, seppur minorenne, l’auto della madre. Il 28 agosto Noemi bussò alle otto di sera a casa di un’amica. Scappava. Inseguita dal padre del fidanzato: li aveva scoperti mentre si trovavano insieme.«Se mi lasci ti ammazzo», avrebbe urlato durante un litigio avvenuto nel giugno prima dell’omicidio. E la sera del 2 settembre, a poche ore dalla scomparsa della ragazza, urlò fra i pianti davanti ad un bar di Montesardo che si sarebbe ammazzato o avrebbe ucciso Noemi. Un ragazzo terribile Lucio Marzo, con una famiglia complicata alle spalle certo, ma questa storia, come altre, è frutto di un errore di sistema, di una giustizia che non funziona e che continua a non funzionare perché, come sostiene la madre di Noemi sulle colonne della Stampa, «Lucio deve solo stare in carcere. Ha ucciso Noemi, ma sembra che si stia facendo il soggiorno in Sardegna. È libero come il vento e nessuno lo controlla. È vomitevole sentire e leggere “permessi premio”, non si danno nemmeno ai bambini. A un figlio devi dare educazione, regole, fargli capire la necessità di comportarsi bene per sé stesso e per gli altri, non per avere un premio in cambio». Ma purtroppo sono tante le storie come questa. Due giorni fa Renato Valboa, 57 anni, è stato ritrovato a Genova all’ospedale Galliera dove si era presentato per un dolore al torace. Lì ha minacciato una dottoressa che lo stava visitando e che gli spiegava che avrebbe dovuto attendere per le dimissioni. «Dovete farmi uscire», ha urlato per poi aggiungere: «La posso ammazzare, l’ho già fatto e non ho nulla da perdere». La dottoressa a quel punto dopo una breve ricerca ha capito chi fosse e ha avvertito la polizia prima di disporre un trattamento sanitario obbligatorio. Valboa era scappato dalla casa di cura di Caserta dove si trovava in libertà vigilata, per aver ucciso nel 2009 la compagna a colpi di accetta. Non era in carcere, perché per quel brutale assassinio era stato giudicato incapace di intendere e di volere. Non per questo meno pericoloso chiaramente, ma la legge in questi casi non prevede la detenzione. Valboa oltretutto nel 2002 aveva già tentato di uccidere l’ex moglie con un coltello. Un’aggressione talmente furiosa che fece spezzare la lama dell’arma contundente. Pericoloso, recidivo, ma le leggi dello Stato italiano attualmente non possono fare molto altro per lui. Nel corso degli anni i familiari e gli amici della vittima hanno più volte organizzato manifestazioni per chiedere una condanna dura per Valboa, da loro ritenuto sano di mente.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.