2025-11-22
La Fenice rinasce con la Venezi: salgono gli abbonamenti al teatro
Flop delle proteste della sinistra contro il direttore. Sottoscrizioni cresciute del 7%.Le polemiche e le sbandierate proteste contro la nomina di Beatrice Venezi come nuovo direttore musicale non hanno frenato il numero di spettatori al Teatro La Fenice di Venezia. Anzi, i risultati mostrano un andamento opposto rispetto a quanto avrebbe desiderato la sinistra.Si registra, infatti, un aumento del 7% degli abbonamenti alle opere liriche per il 2025/2026, che corrisponde a più di 80 nuovi abbonati. Si tratta di un numero rilevante se si considera che negli scorsi anni l’incremento si era attestato tra il 2% e il 3%. A commentare il successo è stato il sovrintendente, Nicola Colabianchi: «Questo dato sembra testimoniare una crescente attenzione verso uno dei teatri lirici più prestigiosi al mondo».Tra l’altro, è evidente che il tentativo di boicottare Venezi sia fallito: la minaccia di disdire gli abbonamenti da parte di 140 abbonati fedelissimi non si è tradotta in un’azione concreta. Le disdette «sono state solo tre», ha precisato Colabianchi. Così come è stato evidente l’apprezzamento rivolto all’inaugurazione della stagione, con la prima de La clemenza di Tito di Wolfgang Amadeus Mozart che ha ricevuto un applauso finale di sette minuti. Diventa quindi marginale la protesta dei sindacati: chi manifestava si era riunito al di fuori del teatro, consegnando volantini che poi sono stati lanciati dai palchi e dal loggione come gesto di solidarietà verso gli orchestrali e le maestranze. Di questo, Colabianchi non sembra essere turbato: «È assolutamente legittimo che i lavoratori esprimano le loro opinioni, ma la vicenda è ormai ben conosciuta e per questo non era necessario leggere il comunicato sindacale all’interno del Teatro, cosa che peraltro è avvenuta ben sette volte in precedenza. Non c’era, dunque, motivo di ripetere ancora il messaggio, che è stato già ampiamente discusso». Il sovrintendente è anche fiducioso che si risolvano i dissidi: spera che «il dialogo tra i lavoratori e il direttore musicale possa avvenire nel migliore dei modi» visto che «Venezi è una persona affabile, con la quale si riuscirà a instaurare una buona relazione. È un ottimo direttore d’orchestra, e in passato ha già dimostrato di saper dirigere opere complesse con risultati eccellenti».A esprimere soddisfazione sui risultati è stato il senatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon, che ha affermato: «Desidero esprimere il mio plauso al Teatro La Fenice, dal presidente agli orchestrali e alle maestranze passando dal sovrintendente, per il risultato straordinario registrato all’avvio della stagione 2025/2026». A fronte dell’«aumento del 7% degli abbonamenti, con oltre 80 nuovi ingressi e soltanto tre disdette», il senatore ha lanciato una stoccata contro chi ha cercato di mettere i bastoni tra le ruote a Venezi. «I numeri demoliscono ancora una volta la solita narrazione catastrofista della sinistra che prevedeva uno tsunami di disdette. Questo incremento di abbonati è invece una bellissima notizia per la Fenice, per Venezia e per tutto il sistema culturale nazionale» ha commentato. E si tratta di «un segnale inequivocabile: nonostante il disfattismo di chi non ama la nostra città, Venezia è sempre più capitale mondiale della cultura e la Fenice rimane uno dei suoi simboli più riconosciuti e amati». Come Colabianchi, anche Speranzon è convinto che con Venezi si «potrà costruire un rapporto solido e proficuo nell’interesse esclusivo del Teatro» attraverso «il dialogo» e «la collaborazione».
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