2024-02-28
Dopo il socio, lo dice pure un giudice. Fedez si gioca il controllo del podcast
Luis Sal e Fedez (Getty Images)
Il tribunale di Milano ha accolto il ricorso dello youtuber Luis Sal autorizzando il sequestro del 50% delle quote della srl che edita «Muschio selvaggio» in mano al rapper. Che in un incontro rivela di aver pensato al suicidio.Ci sono dei giorni in cui essere Federico Lucia, in arte Fedez, è particolarmente difficile. Ieri è stato uno di quelli, tra beghe giudiziarie con un ex socio, proclami pubblici sulla propria salute mentale (vecchi propositi di suicidio compresi) e i giornalisti che vogliono sapere della sua separazione con quella macchina da guerra di Chiara Ferragni. In mezzo a questo circo, al di là dei milioni di euro delle sponsorizzazioni e delle campagne per i diritti civili condotte negli anni dalle due stelline dei social, ci sono due incolpevoli minorenni, Leone (2018) e Vittoria (2021), abbondantemente esposti su Instagram e Facebook da mamma e papà. Due pupi che un giorno non lontano rintracceranno le gesta dei genitori su Youtube, mentre Leone già oggi può vantare un’imitazione di Crozza. Per dire la cosa più innocua.Fedez è in lite dalla scorsa estate con Luis Sal, uno youtuber bolognese di 27 anni che vanta due milioni di seguaci, con il quale aveva fondato il podcast di chiacchiere online Muschio selvaggio. Il primo episodio è stato messo online il 13 gennaio del 2020 e vedeva due ospiti di una certa caratura: il rapper ghanese Bello Figo (famoso per il brano Non pago l’affitto) e la nonna di Fedez (famosa per essere la nonna di Fedez). A oggi, quella prima puntata ha fatto più di tre milioni di visualizzazioni ed è una goccia che va ad aggiungersi a quel mare che Oswald Spengler aveva già intuito un secolo fa, ovvero Il declino dell’Occidente.I due soci, al 50%, si sono mandati al diavolo l’estate scorsa per il controllo della società e ora si parlano per avvocati e comunicati stampa manco fossero gli eredi di Gianni e Marella Agnelli.Ieri mattina, una nota dell’ufficio stampa di Sal sbandierava all’attenzione della business community un (presunto) provvedimento del tribunale di Milano: «Il provvedimento ha decretato che la società di Sal ha il diritto di rilevare le quote della società di Fedez, esautorando così quest’ultimo nella gestione del podcast». Esautorare. Roba forte di questi tempi per il povero Fedez, che già dovrà pensare agli avvocati della mogliettina. Il giudice Amina Simonetti, con ordinanza del 23 febbraio, secondo Fedez in realtà avrebbe deciso qualcosa di diverso. Una contro-nota dello staff del rapper spiega: «Il tribunale di Milano non ha “decretato” che le quote appartenenti a Doom (società dei Lucia) debbano essere vendute alla società di Sal. L’ordinanza emessa è di natura cautelare e prevede la nomina di un custode per le quote della società Muschio selvaggio srl, di proprietà di Doom». In sostanza, nulla sarebbe stato ancora deciso e la causa di merito non è ancora iniziata, ma il giudice si sarebbe occupato di «mettere in freezer» le quote di Fedez affidandole non al suo ex amico, ma a un custode. In attesa che si risolva la contesa sull’esercizio dei diritti di opzione incrociati.La battaglia tra Fedez e Sal è iniziata a giugno, dopo che il secondo sparì dalle dirette e il primo lo accusò di volersi mettere in proprio. Sal rispose con un video di un certo successo, dal titolo azzeccatissimo: «Dillo alla mamma, dillo all’avvocato». E avvocato è stato. Nella Muschio selvaggio c’è una clausola detta «roulette russa» con la quale, in caso di stallo, uno dei due soci ha facoltà di fare per primo l’offerta per rilevare le quote dell’altro. E se questo rifiuta, ha però il dovere di vendere per primo il suo pacchetto azionario. Luis Sal ha rifiutato e ora dovrebbe comprare il 50% di Mister Ferragni, che però ha rifiutato e la faccenda è finita in tribunale.In tutto ciò, ieri Fedez era di scena a Torino al blasonato «Circolo dei lettori», tempio sabaudo del politicamente corretto e della cultura conforme. L’appuntamento era dedicato alla salute mentale e lui, apparso un po’ provato, non ha risposto né ai cronisti che gli chiedevano notizie sulla crisi matrimoniale («È bello vedere tanti giornalisti interessati alla salute mentale», li ha sfottuti) né alle ragazze e ai ragazzi che avrebbero voluto sapere dal rapper come aveva calato i suoi insegnamenti su terapie e psicofarmaci nella propria vita vissuta. Insomma, ha risposto solo a domande preparate e solo sulla salute mentale in senso stretto.Fedez ha rifiutato il dibattito e ha tenuto la classica comunicazione unidirezionale tipo guru ma, armato di buone intenzioni, ha comunque espresso qualche considerazione utile. Per esempio, ha ricordato che quando si ammalò gravemente al pancreas quasi si vergognava di star male e di dover prendere delle medicine. «Io stesso mi vergognavo di parlare di psicofarmaci ma poi, quando ho rischiato di morire, mi sono detto: che c...o me ne frega, se posso aiutare qualcuno lo faccio», ha detto Fedez, che ha invitato i ragazzi a non rinchiudersi. Poi ha raccontato di «aver fatto i conti con la morte nonostante sia un privilegiato» e di aver preso sette diversi psicofarmaci e di aver sofferto di balbuzie. Infine, ha fatto capire di aver pensato anche al suicidio, nei momenti più bui, e ha dato ai figli il merito della propria guarigione. Lo scorso 3 dicembre era andato a Domenica In e aveva raccontato quanto sia pericoloso non scalare gli psicofarmaci sotto controllo medico e come una «profonda depressione» gli avesse fatto ipotizzare anche «gesti estremi». Tre mesi fa, per esserne uscito, ringraziò pubblicamente «la famiglia». Ferragni compresa.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.