2024-02-16
Fedez comunista senza Rolex: «Nullatenente»
Chiara Ferragni e Fedez (Ansa)
Per sfuggire al Codacons, il rapper dichiara in tribunale di avere le tasche vuote. Una presa in giro in modo da non scucire un euro, nonostante gli eccessi esibiti sui social. «Milano Finanza» in pressing sulla Ferragni: «Usa i soldi dell’azienda per scopi privati?».«Sono nullatenente». Palpebra a mezz’asta da social e Lamborghini Huracan parcheggiata nel box, Fedez ha liquidato così la richiesta del Codacons che lo aveva portato in tribunale a Milano per diffamazione nel 2020, in piena pandemia. Durante un’udienza telematica il nuovo Lenin dei cosiddetti diritti universali aveva dichiarato che «i beni mobili e immobili registrati sono intestati alle mie società», facendo capire all’Associazione consumatori che eventualmente non avrebbe scucito un euro. La querela finì archiviata ma l’audio con l’exploit è arrivato a Repubblica, che lo ha pubblicato lanciando la querelle finanziaria sul rapper in gramaglie.In attesa di una colletta dei suoi amicissimi dandy J-Ax e Rondo de Sosa, il povero Fedez si vede precipitare in un nuovo torneo di lotta nel fango. Roba da far rimpiangere il french kiss con Rosa Chemical a Sanremo. Il Codacons non ha mollato la presa e anzi ha presentato un esposto alla Guardia di finanza per «possibili situazioni d’interesse poste in essere nell’ambito del gruppo societario», che fa capo a uno dei leader ombra più ascoltati dal Nazareno. L’associazione ha affilato i canini e nel documento di nove pagine - pur sottolineando di non poter verificare o affermare che il gruppo evada le tasse - denuncia «un uso continuo e ripetuto di operazioni poco trasparenti e talvolta senza un’apparente ragione economica», arrivando a chiedere alle Fiamme gialle di «verificare come sono state gestite fiscalmente operazioni che generano disallineamenti fra gli effetti civilistici e gli effetti fiscali».Non c’è pace per la coppia che guida la «likecrazia» italiana facendosi un nome anche grazie al crowfunding, ora sotto gli occhi della Procura. E non c’è pandoro o uovo di Pasqua che tenga; quando entra in scena il nullatenente di successo, la consorte Chiara Ferragni è costretta a mettersi in un angolo con una punta di invidia. La parola passa alla Gdf, che dovrà verificare il contenuto dell’esposto predisposto sulla base di uno studio commissionato dal Codacons al pool di commercialisti guidati da Gian Gaetano Bellavia, esperto di diritto penale dell’economia, uno dei guru del settore a Milano. Nella denuncia, riferisce l’agenzia Ansa, si parla di «una trama societaria in cui si presentano e si ripetono tutti gli indici di pericolosità fiscale». E si aggiunge che negli ultimi cinque anni «si sono succedute numerose operazioni straordinarie che hanno portato il gruppo ad assumere assetti sempre diversi».In generale la faccenda non è nuova e non deve stupire: da sempre i milionari intestano tutto a società assolutamente lecite, avendo ogni diritto di farlo. Ciascuno, dei propri denari fa ciò che vuole e può scegliere se metterli sotto il lettone king size, dentro scrigni protetti, sul conto corrente allo zero punto zero di interessi o coprirli con un puzzle di fiduciarie e società. Che si chiamino Settembre, Ottobre o meglio Novembre come quella di Gianni Agnelli buonanima. L’importante è che il suddetto Paperone versi al Fisco le imposte dovute. Il problema non è né il contenitore, né il contenuto, ma il moralismo cosmico del rapper con le tasche vuote, che per anni ha trasformato la propria esistenza in un palcoscenico virtuale, dal quale fa discendere lezioni al popolo su come dovrebbe comportarsi per essere degno di sfilare in società. Così il mondo Fedez è noto a tutti. Nelle interviste racconta la passione per i gioielli, nei video da riccanza celebra da anni i viaggi di lusso e l’attico a Citylife. La rivista Forbes ha stimato il suo patrimonio in 20 milioni di euro grazie agli introiti delle società direttamente e indirettamente collegate a lui, Doom, Zdf e Zedef. In serata Fedez ha aperto l’ombrello e ha dichiarato: «Ho solo risposto con la verità, non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente, come avviene a molti imprenditori e imprenditrici di questo Paese. Non ho nulla da temere o da nascondere». Detto questo, ai classici hashtag #Salvinipuzzone, #Renzipagliaccio, #Sbirrinfami, #GiulemanidaFedez, #DdlZan, #giornalistirosiconi, ora il Trotsky di Buccinasco dovrà aggiungerne un altro, il già meraviglioso #NullatenenticolRolex. Niente di grave e niente di illecito fino a prova contraria, ma ce n’è abbastanza per chiedere a gran voce a Netflix di preparare una nuova stagione dei Ferragnez, con puntata clou mentre si tirano le cedole nell’atrio di una banca come fecero quella volta con le verze e i broccoli al supermercato.La giornata nera non finisce qui, perché Milano Finanza ha pubblicato la radiografia dell’impero della moglie, Chiara Ferragni, scomparsa dai radar dopo i presunti scandali legati alla beneficenza. Nel libro Fiscalmente inattaccabile, l’esperto Gianluca Massini Rosati svela lo schema societario che le ha permesso di abbattere le tasse. «Ha acquistato l’abitazione a sette stelle (tre piani con superattico sempre a Citylife, ndr) nella quale vive con la famiglia a spese della sua holding». Poi la domanda sibillina: «Sta utilizzando i soldi dell’azienda unipersonale per scopi privati, senza distribuire utili, e di conseguenza senza pagare il 26% di imposte su quegli utili?». Altra shitstorm in arrivo. Ma il problema è Jannik Sinner che si allena a Montecarlo.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.