2020-10-12
Euronext compra Borsa Italiana, ma ora Deutsche Boerse può prendersi entrambe
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La scorsa settimana è stata perfezionata l'offerta franco olandese, una public company quotata, a London Stock Exchange per rilevare piazza Affari e Mts. Nei prossimi tre anni potrebbe vedere luce un progetto che Deutsche Boerse aveva già portato avanti nel 2006, la nascita di un'unica piazza finanziaria nel cuore dell' Eurozona a trazione tedesca e francese.Due settimane fa, mentre non era ancora stata ufficializzato l'accordo tra Euronext a London Stock Exchange per Borsa Italiana, a Bruxelles iniziavano a girare voci su quello che accadrà nei prossimi anni rispetto ai mercati dei titoli azionari in Europa. A quanto risulta alla Verità, infatti, i risiko delle borse europee non si sarebbe fermato ai 4,3 miliardi di euro spesi dall'asse franco olandese per rilevare piazza Affari e Mts. Nei prossimi tre Deutsche Boerse, che aveva presentato un'offerta per Borsa italiana, punterebbe presentare un opa su Euronext, raggiungendo quel progetto di cui si discuteva già nel 2006, ovvero un borsa paneuropea di tipo federale con un nuovo tipo di governance.Il progetto di Euronext infatti inizia a prendere forma solo oggi con Borsa Italiana mentre tutte le acquisizioni precedenti erano di piccole borse irrilevanti nel panorama globale dei mercati finanziari. Elemento non irrilevante che i tedeschi hanno una forza economica con i loro tre miliardi di fatturato che sono molto più di un sogno per Euronext che oggi fattura 670 milioni.Nascerebbe così un'unica piazza finanziaria nel cuore dell' Eurozona. Il progetto, secondo quanto può anticipare il nostro giornale, è già sul tavolo da mesi sui tavoli della borsa tedesca e di alcuni tra i più importanti esperti di antitrust a Bruxelles. Del resto Euronext, come ogni public company è scalabile, come ha più volte avvertito il deputato della Lega Giulio Centemero. Uno scenario già prefigurato nelle ultime settimane anche da autorevoli membri del Copasir. Stéphane Boujnah,amministratore delegato di Euronext avesse in mente di conquistare la piazza di Milano, tanto che nel 2017 aveva deciso di aprire un ufficio proprio nel capoluogo lombardo. Nel 2006 la proposta di Deutsche Boerse era quella di creare una newco con sede in Olanda e quotata a Parigi e Francoforte. A questo si deve aggiungere Milano, piazza finanziaria che i tedeschi conoscono bene per averla studiata a fondo ai tempi della mancata fusione con il London Stock Exchange bocciata dall'Antitrust europeo all'indomani della Brexit.Nel vecchio schema Il capitale della newco si sarebbe dovuto dividere tra le due Borse in base alle rispettive capitalizzazioni (quindi a maggioranza tedesca) ma un numero uguali di membri sia del consiglio sia del supervisory board. Il presidente sarebbe stato espresso dai francesi, l'amministratore delegato dai tedeschi. La tecnologia sarebbe quella francese, mentre mentre i rispettivi mercati continueranno ad operare localmente in base alle regole e alle disposizioni dei vari paesi, in uno schema che non dovrebbe creare problemi a livelli di Antitrust europeo. All'epoca, i tedeschi, parlavano appunto di aggregazione «su base federale», aperto anche agli altri paesi Ue e soprattutto all' Italia: «In particolare Deutsche Boerse auspica che Borsa italiana si unisca a breve come ulteriore partner», scrivevano in una nota. Ora l'unificazione c'è stata, insieme con Borsa Italiana. Proprio 14 anni fa, Deutsche Boerse spingeva affinchè Euronext si rafforzasse con Piazza Affari. Gli esperti di Antitrust che stanno lavorando al dossier ipotizzano anche la cessione di qualche borsa minore del circuito di Euronext e di far si che il 70 per cento di MTS passi a Cdp o direttamente al Tesoro per rassicurare in ogni modo il Governo. Una proposta simile per Mts era contenuta nell'offerta dei tedeschi agli inglesi e nelle indiscrezioni sul progetto fatte trapelare alla stampa. Va ricordato Euronext è una borsa paneuropea che comprende le borse di Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona e Parigi, ospitando oltre 1.370 società quotate. Con l'aggregazione tra Euronext e Borsa Italiana nasce la prima piazza di quotazione azionaria in Europa, con oltre 1.800 società quotate e 4.400 miliardi di euro in termini di capitalizzazione aggregata. E' la prima piazza europea per il mercato secondario, con circa 11,7 miliardi di euro di valore azionario negoziati quotidianamente e la prima piazza europea per l'equity financing, con oltre 42 miliardi di euro raccolti nel 2019 dagli investitori per finanziare società in Europa.Nel frattempo bisognerà capire quale sarà la futura governance. Negli ultimi dieci anni Borsa Italiana ha visto crescere il numero di società quotate sui mercati borsistici. Dal 2010: ben 258 nuove società sono state ammesse a quotazione, in 217 casi a seguito di offerta pubblica. Si è passati da 296 di fine anno 2009 a 367 di fine settembre 2020 (max storico 375 di fine 2019).Grazie a Aim Italia, le imprese italiane caratterizzate da una minore dimensione media, hanno trovato la modalità per accedere al mercato dei capitali attraverso la quotazione. Il numero di società quotate su Aim è passato da 5 di fine 2009 a 218 ad oggi (08.10. 2020). 17 società Aim hanno effettuato il passaggio a Mta, consolidando, in questo modo la loro posizione sul mercato.Cdp, che avrà il 7,3% di Euronext pareggiando la quota della sua omologa francese (caisse des depots et Consignations), e Intesa Sanpaolo, si legge in una nota, «entreranno a far parte del gruppo come azionisti di riferimento di Euronext. Riguardo alla composizione degli organi gestionali due Italiani entreranno a far parte del Supervisory Board, il presidente (indipendente) ed un amministratore in rappresentanza di Cdp Equity. Inoltre, i ceo di Borsa Italiana e quello della controllata MTS entreranno rispettivamente nel Managing Board e nell'Extended Managing Board di Euronext. Cdp e Intesa, da parte loro, avranno «il diritto di proporre un terzo dei seggi del consiglio di sorveglianza di Euronext, che comprenderà un rappresentante di Cdp Equity».. Euronext, inoltre, raccomanderà che la Consob «sia invitata a far parte del collegio dei regolatori, diventando un componente dell'attività di supervisione di Euronext a livello di gruppo pari passu con altri regolatori europei, con una presidenza a rotazione semestrale»Ma in fin dei conti bisognerà capire davvero chi governerà su questa fusione. Sempre che ci sia il tempo di farlo, perché poi arriveranno con tutta probabilità i tedeschi e gli accordi di cui parla oggi il Governo potrebbero diventare presto carta straccia facendo diventare Piazza Affari nel migliore dei casi una colonia franco-tedesca-olandese e nel peggiore dei casi svuotandola di mercati e attività da portare poi a Parigi o Francoforte.