2022-01-16
L’Etiopia contro il capo dell’Oms: «Diffonde bugie a favore dei ribelli»
Il capo dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus (Ansa)
Addis Abeba chiede un’inchiesta dopo le accuse di blocco umanitario in Tigray.Nuove grane per l’Oms: l’Etiopia ha infatti chiesto all’Agenzia dell’Onu di aprire un’inchiesta sul suo responsabile, l’etiope Tedros Adhanom Ghebreyesus, per «dannosa disinformazione» e «cattiva condotta», accusandolo di sostenere i ribelli del Tigray, regione a Nord del Paese, contro i quali l’esercito etiope ha lanciato nel novembre 2020 un’offensiva militare ancora in corso.Ghebreyesus, mercoledì scorso, aveva accusato il governo di Addis Abeba di aver reso la regione «un inferno» e un «insulto all’umanità» a causa di un blocco totale che impedirebbe all’Oms anche di «consegnare medicinali alla popolazione dell’area dallo scorso luglio, nonostante le ripetute richieste. In settimana l’Onu ha informato di aver sospeso le operazioni delle sue agenzie umanitarie nel Nordovest della regione a causa dei «ripetuti attacchi aerei con droni» che si stanno registrando nella zona. «È terribile e inimmaginabile nel 21° secolo che un governo neghi alla propria gente per più di un anno cibo e medicine e il resto per sopravvivere», aveva commentato Ghebreyesus, ex ministro della Sanità etiope, di origini tigrine, più volte accusato dal governo di Addis Abeba di sostenere almeno a livello diplomatico il Fronte di liberazione del popolo tigrino (Tplf), di cui è membro di lungo corso. Addis Abeba ha definito i commenti del numero uno dell’Oms «una minaccia» all’integrità dell’Organizzazione mondiale della sanità. «Ha interferito negli affari interni dell’Etiopia, comprese le relazioni dell’Etiopia con l’Eritrea», ha scritto il ministero degli Esteri etiope in una nota inviata all’Oms. Nella stessa lettera, il governo di Addis Abeba ha accusato Ghebreyesus di sostenere il Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf) considerato in Etiopia come «gruppo terroristico». Ghebreyesus ha «diffuso disinformazione dannosa e compromesso la reputazione, l’indipendenza e la credibilità dell’Oms, il che è evidente dai suoi post sui social media che avallano apertamente il terrore perpetrato dal Tplf contro il popolo etiope», ha affermato il ministero degli Esteri. Anche la delegazione dell’Etiopia presso le Nazioni Unite ha protestato contro le osservazioni di Ghebreyesus e gli ha chiesto di astenersi dall’intervenire «su tutte le questioni riguardanti l’Etiopia». Ma la vicenda è solo l’ultima che vede accusato il capo dell’Oms di interferenze e «favori» ai ribelli. Dall’inizio del conflitto, infatti, secondo l’esercito etiope Ghebreyesus fornirebbe armi ai separatisti. Scalpore, nel luglio scorso, aveva destato anche una sospetta fornitura di 70 telefoni satellitari richiesti dall’ufficio regionale dell’Oms di Addis Abeba «alla luce della crisi politica nel Paese», arrivati ai ribelli. Ghebreyesus ha sempre respinto le accuse, definendosi «dalla parte della pace».Ieri, Addis Abeba ha incolpato il Tplf per il blocco, accusando i ribelli di ostacolare i corridoi umanitari. La comunità internazionale dovrebbe «ritenere il Tplf responsabile del crimine di omicidio e di fame nel Tigray», ha dichiarato il ministero degli Esteri.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.