2020-12-07
Errori e menzogne sul Covid. È l’ora di far luce
Ranieri Guerra (Getty Images)
Walter Pasini è stato per vent'anni il volto dell'Organizzazione mondiale della sanità. Esperto di malattie importate, ossia di infezioni e virus contratti nei viaggi all'estero, era la figura a cui noi cronisti a digiuno di epidemie ci rivolgevamo quando volevamo capire qualche cosa di malaria o di malattie sconosciute in Italia.Fratello di Willy, sessuologo cui negli anni Ottanta era d'obbligo rivolgersi per capire i comportamenti degli italiani in camera da letto, diciamo che era un'autorità. Negli ultimi anni lo avevo perso di vista, anche perché, costretto a occuparmi di leggi elettorali, di Renzi e di Conte, non mi si era più presentata l'occasione di approfondire i temi in cui Pasini era super competente. Così l'altro ieri, quando un numero sconosciuto mi ha raggiunto sul cellulare, ho faticato a capire con chi stessi parlando. La voce non mi era nota ed essendo impegnato in una riunione di redazione per preparare l'edizione de La Verità non ho neppure sentito il cognome. Le uniche cose che ho percepito sono state che il mio interlocutore era un medico e che voleva scrivere qualche cosa a proposito dell'Oms e degli errori commessi durante la pandemia.Confesso: avevo fretta di liberarmi, perché ero in ritardo e il giornale doveva essere impostato. Dunque ho fornito la mia mail e ho aggiunto che avrei letto l'articolo che mi sarebbe stato inviato, senza impegnarmi alla sua pubblicazione. Solo ieri ho capito con chi avevo a che fare, ossia con il medico che meglio di qualsiasi altro conosce l'Oms e sa come negli ultimi anni sia caduta in basso. Soprattutto, ho compreso quante balle ci siano state raccontate negli ultimi dieci mesi, cioè da quando l'epidemia di coronavirus ci ha colpito, uccidendo quasi 60.000 persone. L'articolo di Walter Pasini lo trovate in questa pagina. Se avrete la pazienza di arrivare fino in fondo, scoprirete perché l'Onu della salute ci abbia messo così tanto ad avvisarci dei pericoli che correvamo a causa del virus diffusosi in Cina. In particolare, vi sarà chiaro perché, dopo aver ricevuto abbondanti rassicurazioni da parte del governo circa la preparazione delle nostre strutture sanitarie di fronte al Covid-19, in realtà ci siamo scoperti indifesi, senza posti letto di terapia intensiva, senza camici né mascherine chirurgiche. Mentre il ministro della Salute, Roberto Speranza, in tv si mostrava ottimista e il presidente del Consiglio si faceva intervistare nei talk show ostentando tranquillità, nelle retrovie che avrebbero dovuto organizzare un piano per fronteggiare l'emergenza non c'era alcuna direttiva. Sì, in questi giorni era già emerso il mancato aggiornamento delle misure per contenere l'epidemia, ferme addirittura a 14 anni fa. Grazie a un'inchiesta di Report si era capito che il governo e anche il rappresentante italiano dell'Oms si erano dati da fare per nascondere all'opinione pubblica la realtà, pur essendone perfettamente a conoscenza. Oggi però, a confermare tutto ciò, è Walter Pasini, uno che conosce bene l'Organizzazione mondiale della sanità e ancor meglio sa come si affrontino le malattie che ci arrivino da Paesi stranieri. Nell'articolo che pubblichiamo, il professore descrive anche come l'Onu della salute sia praticamente diventata una succursale di Pechino e dunque ci sia poco da fidarsi delle sue indicazioni. Fin dall'inizio, abbiamo avuto la sensazione che l'Oms fosse più preoccupata di difendere gli interessi cinesi dalle ricadute del coronavirus che la popolazione mondiale dal contagio. Troppo lenta la dichiarazione dello Stato di pandemia, troppo deboli le richieste di chiarimento nei confronti del regime guidato da Xi Jinping. Pasini spiega che da anni l'Organizzazione mondiale della sanità è genuflessa nei confronti della Cina. Gli alti funzionari della Repubblica popolare influiscono sulle nomine dei vertici dell'Oms, avendo ormai messo piede in Africa e dunque scoprire che cosa sia accaduto a Wuhan, se il Covid sia oppure no un virus costruito in laboratorio da una potenza che ha ambizioni di dominare il mondo non solo economicamente, è cosa praticamente impossibile. Tuttavia, se si può dire addio ai desideri di far luce su una pandemia che sta mietendo centinaia di migliaia di morti e ha contagiato il mondo, c'è qualche cosa che non solo si può chiarire, ma che è assolutamente indispensabile fare. Pasini dice che il piano pandemico non veniva aggiornato da anni e dunque certifica l'impreparazione del nostro Paese di fronte al coronavirus. Certo, i funzionari dell'Oms possono invocare l'immunità diplomatica, ma i nostri governanti no. Loro hanno il compito di chiarire e di spiegarci perché non avevano mascherine, guanti, camici e, soprattutto, posti letto per malati gravi. Non sono un patito delle commissioni parlamentari d'inchiesta, ma fossi nei panni dei leader dell'opposizione, passato Natale e calata la pressione nelle terapie intensive degli ospedali, chiederei l'istituzione di una bicamerale che faccia luce su errori e bugie di uno dei peggiori anni della nostra storia. Sessantamila morti non possono essere dimenticati senza un perché o rassegnandoci a una conferenza stampa con le domande truccate.