2023-06-18
Enzo Fusco: «Blauer è brand Usa con genialità italiana»
Enzo Fusco (https://www.fgf-industry.com/pages/enzo-fusco)
Il patron di Fgf Industry: «Il nostro gruppo è in continua espansione qui e all’estero, ma restiamo ancorati alle liturgie delle aziende familiari. Ho iniziato facendo il commesso e il vetrinista, oggi puntiamo a superare gli 80 milioni di fatturato».«La crescita è positiva e migliora di anno in anno», racconta Enzo Fusco alla Verità. Il patron del gruppo Fgf Industry - che vanta in portafoglio marchi come Blauer, Ten C e Bdp - è soddisfatto e orgogliosamente snocciola i numeri dei suoi brand. «Il gruppo ha chiuso l’anno scorso con 73 milioni di fatturato più 12 milioni di scarpe dato che la sneaker la diamo in licenza. Quest’anno abbiamo in previsione di superare gli 80 milioni e di raggiungere i 14 con le scarpe. Comunque, quel che conta è il margine. Si possono vedere i nostri bilanci che chiudiamo sempre con un utile. Essendo una azienda famigliare, è tutta farina del nostro sacco». Già, una famiglia che ha fatto dell’unione la sua forza. «Le riunioni le facciamo a tavola, davanti a un caffè».Una storia iniziata da lontano... «La chiave vincente di Blauer sta nell’essere un brand americano con un design italiano. Ora il nostro obiettivo è quello di migliorare sempre di più la donna che oggi vale il 45% del giro di affari in inverno, mentre in estate la percentuale è del 30%. Vogliamo metterci al pari con l’invernale. Collezioni sono nate prettamente maschili ma ora cerchiamo di mantenere lo stesso spirito dell’uomo rendendole più femminili».Lei è anche il direttore creativo. Da dove attinge idee? «Posso avvalermi di un archivio straordinario, 120.000 capi tra collezioni fatte e capi presi in tutto il mondo. Quando si entra nell’archivio, se si sa leggere la tendenza in quei capi, si trova una fonte creativa inesauribile».Quanti i negozi? «A Roma è previsto un opening il prossimo luglio e poi Torino e Monza. Un network che, tra diretti (città come Milano, Cortina, Padova, Roma, Olbia e Torino) e franchising, arriverà a toccare circa 20 punti vendita. E poi 1500 clienti tra Italia e Europa. Abbiamo iniziato in Inghilterra e stiamo trattando Corea e Giappone. Poi sarà la volta di Cina e America».Quali sono i Paesi di maggiore successo? «Germania e Austria la fanno da padrone da anni. Subito dopo arrivano Spagna e Portogallo dove c’è stata una vera e propria escalation. Molti negozi che hanno marchi importanti del lusso, comperano i nostri piumini riscontrando un ottimo rapporto qualità prezzo. I clienti acquistano 2/3 pezzi invece di uno. La cosa fondamentale è poter dare un capo di ottima fattura sia per confezione che per i materiali e, al contempo, al prezzo giusto, rapportato al prodotto che fai».Quanto vale l’estero? «Il 35% del giro di affari di Blauer, ma l’obiettivo è arrivare a fine anno al 40%, per poi toccare quota 55/60% nel giro di un paio di anni».Da quanti anni è proprietario del marchio Blauer? «Alla fine di quest’anno sono 25. Mi sembra già una bella garanzia».La moda è sempre stata la sua vita? «Ho iniziato facendo il commesso, il vetrinista poi mi sono messo a fare pantaloni in tempi non sospetti, quando era ancora quasi tutto su misura. Da lì è stata tutta una evoluzione. Mi sono trovato nel Veneto perché mi aveva chiamato un grosso gruppo che mi voleva a tutti i costi, sono entrato in società. Dopo tre anni ne sono uscito rimanendo però nel Veneto, qui avevo lavorato per i nomi più importanti da Kenzo, Versace, Armani, Lancetti, Iceberg, Moschino e Yves Saint Laurent».Rimpiange certi tempi passati della moda? Come vive quelli di oggi? «Ci sono due aspetti. Molti anni fa bastava avere coraggio e improvvisare, anche il macellaio poteva aprire una fabbrica di jeans se quella era la sua passione, sicuro che sarebbe andata bene. Poi, fortunatamente, tutto è cambiato e s’è iniziato a vedere una certa professionalità. Ora ci sono i grossi gruppi che fanno i grossi investimenti, la storia è profondamente cambiata. Ma questa moda è bella perché ti puoi vestire a strati e non ci sono delle regole nemmeno negli abbinamenti dei colori. È una moda carina, ti vesti come vuoi. E quando mi chiedono cos’è l’eleganza rispondo che è portare una cosa che ti senti bene addosso. La moda di oggi è molto più pratica e veloce perché la puoi “mischiare”, se devo dire una pecca è che ha perso un po’ di buon gusto».E il brand TenC? «È un marchio di eccellenza che, al momento, viene venduto in 250 negozi nel mondo. La scelta è quella di entrare solo nelle boutique di alta gamma. È in crescita, e nell’arco di tre stagioni darà grandi soddisfazioni. Per noi è perfetto perché così ci troviamo con il marchio TenC che rappresenta il mondo del lusso e Blauer che è medio alto. Nella piramide, da metà in su, la prendiamo tutta. Nel celebre tessuto OJJ, un jersey giapponese prodotto in esclusiva per TenC, i capi sono artigianali, sartoriali, tinti in capo con colori non inquinanti. Ha qualità che sono difficili da trovare in una collezione. Sono super visore della collezione disegnata da Alessandro Puggetti. Il tessuto è stata la mossa vincente che ci ha fatto partire il marchio. All’inizio facevamo solo la collezione invernale mentre ora è diventato un total look comprensivo di felpe, pantaloni in altri materiali».Scelta distributiva molto mirata.«Sì, ma già il prezzo fa la differenza. Certi prezzi li possono avere solo certi negozi. Ci mancava la fascia alta dell’abbigliamento, raggiunta con TenC. Già con C.P. Company avevo deciso questa politica e poi l’ho venduta, ora sta andando a mille. L’ho presa, tenuta sei anni e rilanciata. Se oggi va alla grande posso anche dire che è stato merito mio».Bdp come funziona? «Sono i capispalla leggeri e tascabili che non puoi non avere. Quattro modelli da uomo e quattro da donna in versione four season ideali da tenere in macchina, in borsa, in barca, in tasca: ti possono salvare la vita».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.