2025-08-02
Emanuele Mazziotta: «Il nostro impegno: celebrare le donne in tutte le sfumature»
Il direttore generale di Coccinelle: «Siamo in 45 Paesi con 120 boutique monomarca. Nell’ultimo anno è stata rafforzata la presenza in Asia».Con una storia che affonda le radici nel cuore dell’Emilia, Coccinelle rappresenta da oltre quarant’anni un’eccellenza italiana nel mondo degli accessori moda. Iconico per le sue borse eleganti, funzionali e dallo stile raffinato, il brand ha saputo crescere ed evolversi mantenendo intatta la propria identità. Ci accompagna in un viaggio tra passato e futuro, Emanuele Mazziotta, direttore generale di Coccinelle.Ci racconta le origini del brand e come si è evoluto nel corso degli anni, fino a diventare un punto di riferimento nel panorama internazionale?«Coccinelle nasce nel 1978 a Sala Baganza, nel cuore delle colline parmensi, portando con sé fin da subito una visione chiara e autentica: parlare alle donne con naturalezza, attraverso accessori di alta qualità, eleganti, funzionali e pensati per accompagnarle nella quotidianità. Nel tempo, questa visione si è tradotta in un percorso di crescita costante, fedele alle radici, ma sempre aperto al dialogo e l’evoluzione. Oggi siamo presenti in 45 Paesi con oltre 120 boutique monomarca, ma ciò che resta immutato è il nostro impegno nel celebrare la femminilità in tutte le sue sfumature, con collezioni che coniugano stile, versatilità e una ricerca attenta nella selezione dei materiali e delle forme rispetto ai trend di mercato».Ci sono state tappe fondamentali, momenti di svolta, che hanno segnato lo sviluppo del marchio e ne hanno consolidato la presenza all’estero?«Certamente. L’espansione internazionale, con l’ingresso in mercati strategici come Giappone in Asia e Medio Oriente. Una delle tappe più significative degli ultimi anni è stata il lancio diCoccinelle C-ME Bag, a novembre 2024. Non si è trattato semplicemente dell’introduzione di una nuova borsa, ma dell’espressione di una nuova visione di brand, più intima e personale. Con la borsa Coccinelle C-ME, abbiamo voluto creare un’icona capace di incarnare la donna Coccinelle: autentica, sicura, elegante, ma soprattutto libera di esprimere la propria individualità. La “C”, che si fonde armoniosamente con il nostro iconico plettro, diventa simbolo di connessione: tra la nostra storia e l’identità di ogni donna che sceglie di indossarla».Come riuscite a preservare il Dna del brand pur restando al passo con i nuovi linguaggi della moda e del retail?«Il nostro Dna si fonda su tre pilastri: eleganza, cura del dettaglio e un design al tempo stesso contemporaneo e senza tempo. L’innovazione per noi non è mai fine a sé stessa, ma sempre funzionale e coerente con ciò che siamo. Ogni scelta progettuale nasce da una domanda fondamentale: “È fedele alla nostra identità?” È questo approccio consapevole che ci consente di evolverci senza perdere l’essenza, mantenendo salda la connessione tra heritage e modernità».Sul fronte dell’espansione, quali sono le nuove aperture più significative dell’ultimo anno e quali mercati state presidiando con maggiore attenzione?«L’ultimo anno è stato particolarmente dinamico. In Asia, abbiamo rafforzato la nostra presenza in Giappone con sei pop-up store tra Tokyo, Osaka, Yokohama e Nagoya, mentre in Italia abbiamo aperto una nuova boutique a Bologna, in Piazza Galvani e consolidato il nostro posizionamento nel travel retail con le aperture presso Roma Termini e l’aeroporto di Venezia Marco Polo. È stato inoltre avviato un piano di strutture pop-up store itineranti in location selezionate, volto ad accrescere la visibilità del brandin mercati chiave: El Corte Inglés (Madrid e Marbella), La Rinascente Duomo (Milano) e Ludwig Beck (Monaco di Baviera). Il mercato europeo continua a rappresentare un asset strategico, in particolare Germania, Austria ed Europa dell’Est, aree in cui vediamo ancora un potenziale di crescita molto interessante».Parliamo di risultati: come si è chiuso il primo semestre del 2025 per Coccinelle? Quali sono le performance più rilevanti e le aree di maggiore crescita?«Abbiamo chiuso il primo semestre con una crescita del +10% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il canale Direct-to-Consumer ha registrato un +5%, mentre l’e-commerce ha mantenuto i volumi dello scorso anno. L’Ebitda si conferma positivo, a testimonianza di una strategia solida e sostenibile. Tra i mercati più performanti, il Giappone si distingue per dinamicità, ma anche l’Italia e l’Europa hanno confermato un trend molto positivo, grazie a un modello multicanale ben integrato. È un momento di slancio, che stiamo guidando con rigore, coerenza e visione di lungo periodo».Guardando avanti, quali sono le priorità per il secondo semestre e le prospettive per il 2026? Ci sono progetti, nuove aperture o collaborazioni in arrivo che può anticiparci?«Nel secondo semestre continueremo a rafforzare la nostra presenza nei mercati chiave, puntando su una crescita organica e sostenibile. Sono previste nuove aperture in location ad alta visibilità turistica e ad impatto commerciale e proseguiranno gli investimenti nella formazione, attraverso la nostra Retail Academy, che rappresenta un asset strategico per il futuro. Per il 2026 l’obiettivo è proseguire in questa traiettoria di crescita misurata, ma ambiziosa, mettendo sempre al centro l’autenticità del brand e la relazione con le nostre clienti. Perché è da lì che nasce tutto».
Ilaria Salis (Laurie Dieffenbacq/EP)
Annamaria Bernardini de Pace (Getty Images)