2023-10-23
L'Argentina va al ballottaggio
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Sergio Massa ha vinto il primo turno delle elezioni argentine e affronterà il candidato di Libertad Avanza, Javier Milei, al ballottaggio del 19 novembre (Ansa)
Fiato sospeso in Argentina. I risultati delle elezioni di ieri hanno di fatto decretato che si terrà un ballottaggio il prossimo 19 novembre. I peronisti sono andati meglio del previsto ma il libertario Javier Milei non è ancora fuori gioco. Contrariamente alle aspettative, con il 37% dei voti, è arrivato primo l’attuale ministro dell’Economia, Sergio Massa, che è espressione del partito peronista Fronte Rinnovatore. Il secondo posto è andato invece al candidato libertario Javier Milei, che ha conquistato il 30% dei consensi. In terza posizione, con il 24% dei voti, si è invece collocata Patricia Bullrich, che è presidente del partito conservatore Proposta Repubblicana. Si tratta di risultati complessivi in gran parte inattesi, dal momento che, come sottolineato da Reuters, le rilevazioni preelettorali avevano previsto una vittoria dei libertari. Tuttavia, come visto, nessuno dei contendenti in campo è stato in grado di raggiungere la fatidica soglia del 45% per vincere direttamente al primo turno.L’ultima campagna elettorale è stata segnata da profondi problemi economici e da un crescente risentimento nei confronti delle élites. L’inflazione è al 138%, mentre le divisioni politiche appaiono molto significative. Forse non a caso le elezioni di ieri hanno registrato l’affluenza più bassa dal 1983. Ricordiamo anche, per inciso, che i peronisti detengono la presidenza argentina dal dicembre 2019 con l’attuale capo di Stato uscente, Alberto Fernandez. “So che molti di coloro che hanno votato per noi sono quelli che soffrono di più”, ha dichiarato Massa. “Il nostro Paese vive una situazione complessa, difficile, piena di sfide da affrontare... Non ho intenzione di deludervi”, ha aggiunto. Di contro, Milei ha proposto ricette economiche radicalmente liberiste: è un duro critico del peronismo, punta alla dollarizzazione dell’economia argentina e auspica una riduzione del potere del governo. “L’obiettivo è porre fine al kirchnerismo. È la cosa più disastrosa che la storia della democrazia moderna ci abbia dato. Se tutti noi che vogliamo il cambiamento non siamo insieme, affonderemo. O si cambia o si affonda”, ha affermato Milei, la cui strategia adesso è ovviamente quella di cercare di compattare tutto il fronte ostile ai peronisti. È abbastanza evidente che il candidato libertario punti a far convogliare su di sé i voti dei sostenitori di Proposta Repubblicana. In particolare, secondo il quotidiano La Nacion, la Bullrich avrebbe già inviato qualche piccolo segnale di apertura verso Milei. Nonostante sia andato meno bene di quanto i sondaggi pronosticassero, il candidato libertario non è ancora fuori gioco. I peronisti hanno tenuto, è vero. Ma va anche sottolineato che hanno conseguito un risultato assai inferiore rispetto alle elezioni del 2019. All’epoca, Fernandez vinse infatti al primo turno col 48,2% dei voti: ieri, come abbiamo visto, Massa ha dovuto accontentarsi del 37%. La partita, insomma, è ancora aperta. E si preannuncia una campagna elettorale dura.
Andrea Sempio e Luciano Garofano (Ansa)
(Totaleu)
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