2022-02-25
«Gli effetti avversi dei vaccini sono milioni»
Il ceo della compagnia assicurativa Bkk ProVita: «Centinaia di migliaia di nostri clienti costretti a cure mediche in seguito all’iniezione. Proiettando i dati...».«Per la prima volta sono disponibili i dati di una grande associazione assicurativa sanitaria tedesca sugli effetti collaterali dei vaccini Covid». Così, l’autorevole quotidiano tedesco Die Welt, di stampo conservatore, ha annunciato l’allarmante conclusione cui è giunta Bkk ProVita, numero uno in Germania nell’attenzione alla promozione della salute e alla prevenzione. Andreas Schöfbeck, amministratore delegato della compagnia con sede a Monaco di Baviera, ha fatto analizzare i dati di milioni di assicurati del gruppo e ha scoperto un numero molto elevato di diagnosi che indicano reazioni avverse post vaccino anti Covid. Effetti collaterali che, se rapportati all’intera popolazione, risulterebbero superiori almeno dodici volte a quelli riportati dal Paul Ehrlich Institut (Pei), l’Istituto federale per i vaccini e la biomedicina che fa capo al ministero della Salute tedesco. Mentre dal 27 dicembre 2020 al 31 dicembre 2021 il Pei registrava 244.576 segnalazioni di reazioni avverse dopo aver vaccinato 61,4 milioni di persone contro il Covid, in un periodo di sette mesi e mezzo Bkk ha verificato che 216.695 assicurati, su un campione di 10,9 milioni, ha avuto bisogno di cure e di assistenza medica. Sono state conteggiate infezioni e sepsi post vaccinazione, rash cutanei e un lungo elenco di complicanze, anche gravi, escludendo 7.665 casi di reazioni prodotte da vaccinazioni congiunte e considerando una sola richiesta di assistenza per paziente. Il risultato è allarmante. Da inizio 2021 alla metà del terzo trimestre, 216.695 tedeschi hanno avuto bisogno di ricorrere al medico dopo aver fatto la puntura anti Covid. «La nostra analisi mostra che abbiamo a che fare con una chiara sottostima delle reazioni avverse», ha dichiarato Schöfbeck, sottolineando che la campagna di vaccinazione è in corso in Germania da 14 mesi. «Secondo i nostri calcoli, consideriamo realistici fino ad oggi 400.000 visite dal medico da parte dei nostri assicurati a causa di complicazioni», sostiene il ceo Bkk, sparando il dato che adesso sta preoccupando la Germania. «Proiettando questi numeri sulla popolazione totale, sarebbe tre milioni di tedeschi che hanno sofferto di reazioni», post inoculazione, afferma. Per questo lunedì ha preso carta e penna e al biochimico Paul Cichutek, presidente del Paul Ehrlich Institut, ha scritto una lettera che sta circolando sui quotidiani tedeschi. Nel documento si precisa che il campione considerato «è tratto dal database anonimo delle compagnie di assicurazione sanitaria», e che tiene in considerazione le richieste di rimborso dei medici sulle fatturazioni emesse, utilizzando nel criterio di ricerca solo «i codici Icd validi per gli effetti collaterali della vaccinazione». Stiamo parlando della codifica internazionale per poter documentare o segnalare reazioni avverse a un vaccino Covid-19. Responsabile da ventun anni di una compagnia pluripremiata perché, tra le numerose coperture, Bkk rimborsa i costi dei medicinali omeopatici, fitoterapici che non richiedono prescrizione medica e, alle donne in gravidanza, medicinali con i principi attivi ferro, ioduro, magnesio e acido folico, Schöfbeck afferma che simili cifre possono essere «convalidate in modo relativamente semplice dal Pei e anche con breve preavviso, chiedendo ad altri tipi di assicurazione di valutare i dati a loro disposizione di chi ha chiesto assistenza post vaccino». C’è un passaggio nella lettera, di estrema importanza, che fa pensare a come vengono effettuate le segnalazioni di reazioni avverse anche nel nostro Paese. Una possibile causa di sottostima è, secondo Bkk, «perché non viene pagata alcuna remunerazione per la segnalazione degli effetti collaterali delle vaccinazioni». Si tratterebbe di un «grande sforzo richiesto. I medici ci hanno riferito che ci vuole circa mezz’ora per segnalare un sospetto danno da vaccino. Ciò significa che 3 milioni di casi sospetti di effetti collaterali della vaccinazione richiedono circa 1,5 milioni di ore di lavoro per i medici. Sarebbe quasi il carico di lavoro annuale di 1.000 medici».Schöfbeck, che ha inviato copia del documento all’Associazione medica tedesca e all’Associazione nazionale dei medici legali dell’assicurazione sanitaria, ha chiesto al Pei di rispondere entro il giorno seguente, 22 febbraio, perché «non è possibile escludere un pericolo per la vita delle persone» vaccinate contro il Covid. Dall’Istituto non è ancora arrivato nessuno chiarimento, ma preoccupato si è detto anche il medico statistico Gerd Antes, ex direttore del Centro Cochrane tedesco. «Lo Stato e il sistema sanitario hanno il dovere di chiarire rapidamente questa situazione», ha detto il professore, precisando: «Il maggior danno che può essere causato è sulla disponibilità a farsi vaccinare». E veniamo all’Italia, dove l’Agenzia del farmaco ha conteggiato appena 117.920 segnalazioni in un anno, ovvero 109 su 100.000 dosi somministrate; quelle di eventi avversi gravi post vaccino Covid sarebbero state 19.055, un numero irrisorio e che non può convincere. Quanti medici vaccinatori o di base, che lamentano un super lavoro, hanno davvero il tempo di ascoltare il paziente che lamenta reazioni avverse, sobbarcandosi l’iter tortuoso delle segnalazioni all’Aifa?
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco
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