2024-08-27
Dürer e il Rinascimento trentino in mostra al Castello del Buonconsiglio
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Nella magica cornice dello storico Castello del Buonconsiglio di Trento, una mostra che racconta quanto e come Albrecht Dürer, grande Maestro nordico, influenzò il Rinascimento Alpino. Fra dipinti, sculture, disegni e incisioni, esposte al pubblico (sino al 13 ottobre 2024) circa cento opere, testimonianze preziose di un Rinascimento originale, nato dall’incontro fra il noto artista di Norimberga con l’arte veneta e italiana. Tedesco di Norimberga, massimo esponente della pittura teutonica rinascimentale, Albrecht Durer (1471-1528) scoprì Trento e il Trentino negli anni 1494-95, restando affascinato dai paesaggi e dalle atmosfere di questi luoghi, che immortalò in una celebre serie di acquarelli. Ed è qui, da questo viaggio, che prende le mosse la mostra in corso al Castello del Buonconsiglio di Trento, un’esposizione attesissima, scelta per celebrare il centenario del museo, inaugurato nel 1924 negli spazi del maniero, un luogo denso di storia, sviluppatosi sui resti di un castrum romano e sede, sin dal 1225, dei Principi-Vescovi, una classe politica illuminata, che - soprattutto nel Rinascimento - fece del Principato un luogo in cui l’arte (e le arti) erano coltivate con grande passione: attratti dal prestigio e dalle committenze della corte e delle élites economiche , in questi territori operarono artisti locali e stranieri, che diedero al Rinascimento Trentino un imprinting tutto particolare, frutto della fusione fra l’arte del Nord Europa e quella italiana, veneta soprattutto. E fra le varie maestranze di artisti «forestieri » , il palmares spetta appunto ad Albrecht Durer, il cui stile non passò certo inosservato, ma influenzò profondamente gli artisti già attivi nei territori, stimolati dal Grande Tedesco a rivedere e ripensare la loro estetica creativa. Da qui - tra il 1470 e il 1540 circa - la nascita di un «Rinascimento sui generis» , di uno stile nuovo e originale, frutto della fusione di tanti linguaggi, che dalla Fiandre e dalla Germania arrivavano in Italia. E viceversa.La MostraA testimonianza di questa proficua «osmosi », la mostra al Buonconsiglio (intitolata Durer e gli altri. Rinascimenti in riva all’Adige e curata da Bernard Aikema, Laura Dal Prà, Giovanni Maria Fara e Claudio Salsi), oltre a un importante nucleo di opere di Durer (bellissime, oltre agli acquarelli, le stampe su carta e il Ritratto di Giovane) espone anche i lavori di altri straordinari artisti, fra cui spiccano Alvise Vivarini , il pittore e intagliatore austriaco Michael Pacher e Girolamo Romanino. All’ interno del ricco percorso espositivo, grande rilevanza è data alla figura del grande principe vescovo Bernardo Cles (1485-1539), promotore della costruzione e decorazione del Magno Palazzo al Castello del Buonconsiglio che, da grande mecenate, per le sue committenze impiegò non soltanto artisti italiani, ma coinvolse maestri come Bartolomeo Dill Riemenschneider (in mostra la sua meravigliosa Annunciazione) accanto al già citato Girolamo da Romani detto il Romanino, al ferrarese Dosso Dossi e all’originale Marcello Fogolino, controverso esponente della pittura veneta rinascimentale. A chiudere la mostra la sezione dedicata alle opere diffuse nel territorio trentino, evidenti testimonianze del miscuglio di stili che in quel fecondo periodo si palesò. Con esiti felici.