2020-10-04
Due morti e decine di sfollati. Esondazioni e tempeste mettono in ginocchio il Nord
Situazione peggiore in Piemonte: crolla un ponte riaperto da poche ore. Viadotto giù pure in Emilia. Il Po sale di 3 metri. In Val d'Aosta pompiere ucciso da un albero.Allagamenti e frane stanno stremando il Centro Nord. Non bastavano il Covid e la seconda ondata di contagi, pure pioggia intensa, vento forte, inondazioni e mareggiate costringono molte regioni a conteggiare disastri, questa volta provocati dal maltempo. Pesantissima la situazione del Piemonte a forte rischio idrogeologico, con un disperso e un uomo trovato privo di vita a Borgosesia, nel Vercellese, ai margini del fiume Sesia che aveva travolto l'auto su cui viaggiava con il fratello. Samuel Pregnolato, trentaseienne di Quarona, non era riuscito a mettersi in salvo; ieri le acque hanno restituito il suo corpo. Le esondazioni di fiumi e torrenti dovute a «eccezionali precipitazioni» che hanno superato il record storico dal 1958 di pioggia giornaliera, come ha registrato l'Arpa (l'Agenzia regionale per la protezione ambientale), hanno devastato molte province piemontesi. Il Tanaro ha esondato a Ceva e Nucetto e il ponte romano di Bagnasco, restaurato dopo l'alluvione del 1994, è stato spazzato via dalla piena. Il fiume non ha risparmiato nemmeno il cimitero di Trappa, frazione di Garessio, trascinando via diverse bare che sono state poi ritrovate lontano dal Comune. Crollato anche il ponte sul fiume Sesia nel Comune di Romagnano, che collega la provincia di Novara con quella di Vercelli e Gattinara, poche ore dopo che era stato riaperto durante una diretta Facebook con i due sindaci sopra il viadotto. Alle Terme di Valdieri, in valle Gesso, nel Cuneese, dove è crollato il ponte, chi abitava nelle strade isolate è stato evacuato. A Ormea, al confine con la Liguria, oltre 1.000 persone sono prive di acqua e luce e il sindaco Giorgio Ferraris è costretto a ricaricare il cellulare in auto per mantenere i contatti fuori dalla valle. A Limone Piemonte è crollata una palazzina di tre piani accanto al torrente Vermenagna che ha allagato il paese. Strade statali, gallerie, linee ferroviarie e ponti interrotti hanno isolato la popolazione mentre Vigili del fuoco e uomini della Protezione civile continuano a lavorare, impegnati in centinaia di interventi per soccorrere gli abitanti e mettere in sicurezza le zone non ancora invase dalle acque. Cinque persone, che erano rimaste intrappolate nel tunnel di Tenda che unisce Italia e Francia, sono state tratte in salvo dai pompieri. Un vigile del fuoco volontario, il caposquadra Rinaldo Challancin, di 53 anni, è purtroppo morto venerdì notte mentre aiutava a ripulire la statale 26 ad Arnad, in Valle d'Aosta, colpito dal ramo di un albero sradicato dal forte vento. La piccola Regione è in stato d'allarme per la pioggia e per i livelli dei corsi d'acqua, in particolare della Dora Baltea, in continuo aumento. Più di 1.000 le persone isolate. Nella valle del torrente Lys centinaia di residenti sono rimasti bloccati dopo il crollo di del ponte di Gaby e la caduta di massi e acqua sulle strade di collegamento ai Comuni di Gressoney-Saint-Jean, Gressoney-La-Trinité e Champorcher. La abbondanti precipitazioni hanno elevato lo stato d'allerta anche per le valanghe. La tempesta d'acqua e di vento ha colpito anche la Liguria, con il fiume Roya che è straripato a Ventimiglia costringendo una cinquantina di cittadini a lasciare le loro abitazioni. Lo stesso sindaco della città, Gaetano Scullino, è stato travolto da un'ondata di acqua e fango mentre cercava di mettere in salvo la propria auto. Strade allagate a Genova, paesi isolati nell'entroterra di Imperia e danni ingenti pure a Levante, provocati da mareggiate e cadute di alberi. «La Lombardia registra allagamenti, frane, alberi caduti, strade isolate, soprattutto tra Bergamo e Lecco. Vogliamo, anzi lo pretendiamo, e subito, che il governo si attivi senza perdere tempo. Si svegli il ministro Costa, si svegli il ministro De Micheli, si svegli anche il premier Conte per una volta tanto: ci sono morti e dispersi, ci sono decine di migliaia di cittadini nei guai, servono aiuti e interventi subito», tuonava ieri il leghista Roberto Calderoli esprimendo sui social la sua preoccupazione. Oggi in Lombardia sono previste nuove precipitazioni dopo la breve tregua di ieri. A Milano l'attenzione è concentrata sui fiumi Seveso e Lambro i cui livelli sono in graduale aumento. Monitorati anche l'Adda, il lago di Como e il torrente Varrone a Lecco, dove il Caldone ha già superato gli argini, mentre nel Pavese molti campi sono allagati. Il Po, rilevato dal monitoraggio di Coldiretti sui livelli al ponte della Becca a Pavia, si è gonfiato di quasi 3 metri in 24 ore.Nel Piacentino, in Emilia Romagna, sulla strada statale 45, è caduto il ponte Lenzino tra i paesi di Marsaglia e Ottone, ora raggiungibile solo dal versante ligure.La pioggia incessante preoccupa il Trentino Alto Adige, dove i Vigili del fuoco stanno monitorando i fiumi Passirio e Sarca, e il Friuli Venezia Giulia con allerta meteo dal primo pomeriggio di venerdì scorso fino alle 12 di oggi. La Protezione civile invita a limitare gli spostamenti segnalando acqua alta a Grado e mareggiata e forte vento a Lignano. Pioggia e vento, con raffiche oltre i 100 chilometri orari, flagellano da ieri il Veneto creando problemi soprattutto a Venezia, tormentata dallo scirocco ma dove il Mose è entrato in funzione lasciando per la prima volta all'asciutto piazza San Marco, e il Bellunese con 18 Comuni in zona rossa che per precauzione hanno chiuso le scuole. L'allarme piena dell'Adige ha fatto saltare diversi eventi sportivi, come la 17° edizione della maratona internazionale di canoa, kayak e rafting prevista per oggi nel Veronese. Nel pomeriggio di ieri, per la piena del torrente Trebbia, il ponte Lenzino è caduto sulla strada statale 45, a un'ottantina di chilometri da Piacenza.