2024-09-10
Congiura del silenzio sui dossieraggi. Salvini e i suoi sulle barricate
Matteo Salvini. Nel riquadro, Pasquale Striano (Imagoeconomica)
Il Carroccio denuncia: «Il nostro leader a processo per Open arms e ci sono 10 anni di presunte spiate contro di noi». Nelle carte dei pm ora spunta un altro giudice della Dna che inguaia Laudati e Striano.Dopo le rivelazioni della Verità sui presunti dossieraggi portati avanti a danno della Lega dal finanziere Pasquale Striano e i cronisti di Domani, Stefano Vergine, Giovanni Tizian ed Emiliano Fittipaldi che, secondo le carte della Procura di Perugia, sarebbe all’origine di una serie di articoli contro vari esponenti del Carroccio, per gli esponenti del partito di via Bellerio ogni occasione è buona per denunciare l’assordante silenzio dei media sulla vicenda. Ieri numerosi leghisti sono tornati sull’argomento associandolo all’imminente udienza del processo contro Matteo Salvini per la vicenda Openarms, che avrà luogo sabato a Palermo. Ad esempio, per il senatore Nino Germanà, vicepresidente del gruppo della Lega a Palazzo Madama e commissario regionale del partito in Sicilia «continuano a emergere sconcertanti rivelazioni sul dossieraggio contro la Lega. E, intanto, nel silenzio di gran parte degli organi di stampa, sabato è attesa la requisitoria della pubblica accusa nel processo Openarms, a Palermo, dove Matteo Salvini rischia fino a 15 anni di carcere per aver difeso da ministro i confini del nostro Paese. È tutto un paradosso: difendere l’Italia è un dovere e non certo una colpa». Sulla stessa linea il deputato Luca Toccalini: «Mentre dalla gran parte dei media tutto tace sugli ulteriori dettagli, sbalorditivi, che dimostrano un vero e proprio dossieraggio nei confronti della Lega, sabato ci sarà un’altra puntata del processo al nostro segretario Matteo Salvini. Viene da chiedersi cosa ne pensino all’estero di un Paese che mette sotto accusa un ministro dell’Interno per aver difeso i confini nazionali. A dir poco imbarazzante». Il vicecapogruppo vicario del Carroccio a Montecitorio Igor Iezzi denuncia invece i «10 anni di dossieraggi ai danni della Lega, Matteo Salvini a processo per aver fatto il suo lavoro di ministro, ma tutto questo passa sotto silenzio. Difendere i confini non può essere un reato. Cercare di colpire l’avversario politico passando veline ottenute abusivamente a giornali amici è indegno di un Paese civile. E se la vicenda dossieraggi è gravissima, il processo di Palermo è scandaloso. Non ci facciamo intimidire». Intanto, dalla richiesta di arresti (respinti dal gip) emessa da Procuratore di Perugia Raffaele Cantone nei confronti di Striano e dell’ex magistrato della Dna Antonio Laudati continuano a emergere elementi che complicano la posizione dei due indagati, sulla cui libertà si dovrà pronunciare il 24 settembre il Tribunale del Riesame. Ad esempio, le dichiarazioni rese Il 14 settembre 2023 agli inquirenti da Giovanni Russo, coordinatore del gruppo di contrasto alla criminalità economica, che alla Direzione nazionale antimafia si occupa delle Sos. Nella richiesta di arresti Cantone evidenzia come «nelle sue dichiarazioni Russo riferisce informazioni diverse rispetto a quanto dichiarato dal dottor Laudati». Secondo Russo, infatti «Il gruppo Sos riceveva direttamente le segnalazioni per cui c’era “match” positivo sotto la diretta responsabilità del sostituto e nel caso di specie il dottor Laudati». Poi prosegue: «Io ricevevo dal dottor Laudati, unico mio interlocutore, nel mio ruolo di coordinatore del servizio di «contrasto patrimoniale», l’atto finale dell’approfondimento derivante dall’analisi effettuata dal gruppo Sos, costituito dalla proposta di atto di impulso».Ma c’è di più. Secondo il testimone «esisteva per motivi di urgenza la possibilità che la proposta di atto di impulso venisse inoltrata da Laudati direttamente al Procuratore. È capitato in più di un’occasione che Laudati avesse mandato atti direttamente al procuratore. In questo caso io non venivo proprio messo a conoscenza dell’atto di impulso e poteva capitare di venirne a conoscenza solo in un momento successivo». Per Cantone le conclusioni sono nette: «Dalle dichiarazioni rese da Giovanni Russo è evidente come Laudati fosse il formale ed effettivo referente del gruppo Sos e che sia il comandante che gli altri militari addetti all’ufficio fossero direttamente coordinati da lui». E che il rapporto tra Striano e Laudati fosse fiduciario emerge anche dalla ricostruzione di un’altra vicenda, alla quale la richiesta di Cantone dedica un capitolo, che spiega come «un altro contesto investigativo approfondito da Striano, prima del suo trasferimento dalla Dna, concerne una ipotesi di frode sui bonus fiscali perpetrata da una società con sede a Roma, con presunti collegamenti con soggetti appartenenti alla ’ndrangheta». Sulla questione era stato predisposto un appunto, che altro non era che «una bozza di atto di impulso mai trasmesso e del quale, tuttavia, lo stesso Laudati, come risulta dalla relazione del capitano Marmorale (Eugenio, ndr), sollecitò l’invio e la trattazione […] dopo il trasferimento di Striano». Per Cantone «anche in questo caso, emergono clementi chiari in ordine alla natura abusiva degli accessi ed alla creazione di quello che doveva essere un atto di impulso, poi non più formalizzato dal dottor Laudati». Ma soprattutto, per Cantone «la premessa della illustrazione di tale contesto è la circostanza che il dottor Laudati abita […] presso il condominio […]» su cui Striano aveva svolto gli accertamenti.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.