2025-05-27
Dopo la febbre del solare inizia la grande fuga
Prezzi dell’elettricità in picchiata e profitti dei parchi ai minimi storici: per il business delle rinnovabili è notte fonda. Soprattutto in Francia e in Spagna, dove la redditività è passata dal 43% al 7%. E i blackout hanno steso il Paese. La Germania per ora tiene.L’energia rinnovabile solare non se la sta passando bene. I profitti dei parchi solari europei, infatti, stanno toccando minimi storici, alimentando crescenti preoccupazioni secondo cui con l’industria del sole in espansione, i prezzi dell’elettricità continuano a scendere, mettendo a rischio la redditività degli investimenti.Come spiega Bloomberg, la situazione è particolarmente critica in Spagna, dove il cosiddetto «capture rate» - un indicatore chiave della redditività per gli impianti di energia rinnovabile - ha registrato una media di appena il 7% finora questo mese, secondo i dati del London stock exchange group (Lseg). Un anno fa, questo valore era al 43%, mettendo in evidenza un crollo drammatico. Il problema è che questo calo riflette una tendenza che si sta delineando in Europa: la «stagione solare» si sta allungando e sta diventando sempre più intensa, portando così in rete una grande quantità di nuova capacità fotovoltaica. Il risultato è una saturazione dell’offerta, che riduce i margini per i produttori e scoraggia nuovi investimenti, soprattutto in Spagna e Francia, proprio dove questa primavera si è contraddistinta per settimane di cielo sereno e alta produzione solare.«Il principale fattore di rischio per l’espansione delle rinnovabili è il calo della redditività nel settore solare», ha dichiarato a Bloomberg Nathalie Gerl, analista capo per il settore elettrico presso Lseg. In Spagna la capacità solare installata ha superato i 50 gigawatt, un valore sei volte superiore rispetto a dieci anni fa, secondo quanto riferito da BloombergNef, società parte dell’agenzia americana che si occupa di ricerche strategiche in diversi settori, tra cui l’energia.Questa importante crescita si è mostrata in linea con la tendenza osservata a livello europeo, favorita dal crollo dei costi dei pannelli solari e da un’esponenziale conseguente diffusione. Anche in Francia, dove il «capture rate» ha toccato un minimo storico del 13%, la capacità fotovoltaica è cresciuta di quasi cinque volte nello stesso periodo.L’aumento incontrollato della produzione solare comporta poi un’altra problematica: quando la generazione di energia supera la domanda, la rete elettrica non riesce ad assorbirne l’eccesso, soprattutto perché le infrastrutture di accumulo - come le batterie - non sono ancora sufficientemente sviluppate. In assenza di sistemi di stoccaggio adeguati, l’offerta in eccesso fa crollare i prezzi dell’elettricità, talvolta addirittura sotto lo zero. In queste condizioni, gli impianti solari vengono pagati meno del prezzo medio del mercato all’ingrosso, il che spiega «capture rate» particolarmente bassi in Paesi come Spagna e Francia.In confronto, la Germania, pur con una produzione solare importante, registra prezzi medi dell’elettricità più elevati e un «capture rate» superiore al 30%, rendendo Berlino e dintorni un mercato relativamente più stabile e remunerativo per gli operatori del settore.Inoltre, il già basso «capture rate» spagnolo potrebbe essere stato ancora peggiore se non fosse stato per la scelta di molti parchi solari di ridurre volontariamente la produzione nel corso di questo mese, nel tentativo di limitare le perdite. Questo comportamento si è verificato in concomitanza con un aumento dell’uso delle centrali a gas, necessarie a stabilizzare la rete elettrica nazionale dopo un blackout su larga scala avvenuto ad aprile in tutta la penisola iberica.Non stupiscono, insomma, i dati disponibili sul rapporto mensile sul sistema elettrico di Terna aggiornato ad aprile 2025 secondo cui le rinnovabili, solare a parte, arrancano in termini di produzione di energia elettrica.Non a caso il mese scorso la produzione da fonti rinnovabili in Italia ha raggiunto 11,3 Terawattora (Twh), registrando un calo del 6,7% rispetto ad aprile 2024, mese che aveva segnato un record storico. Complessivamente le rinnovabili hanno coperto il 48,2% della domanda elettrica nazionale e rappresentato il 55,2% della produzione interna. La domanda di elettricità è risultata quindi leggermente in calo, con una contrazione dell’1,1% su base annua. In questo contesto, il fotovoltaico si è fatto notare come la fonte rinnovabile in maggiore espansione, con una crescita significativa del 19,4% rispetto allo stesso mese del 2024. La forte produzione solare è stata favorita da condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli, con molte giornate soleggiate nel corso della primavera.Nel complesso del primo quadrimestre 2025, le rinnovabili hanno prodotto 37,1 Twh, con un calo di circa 3,2 Twh rispetto allo stesso periodo del 2024. La quota di energia elettrica soddisfatta da fonti rinnovabili si attesta al 36,8%, in calo rispetto al 39,8% registrato nello stesso intervallo dell’anno precedente. La produzione nazionale complessiva è aumentata di quasi 4 Twh, ma il contributo delle rinnovabili è sceso al 43,3%, rispetto al 49,3% del 2024, in parte per effetto della maggiore produzione da impianti termoelettrici, cresciuta del 14,8%.Concentrando l’attenzione sul fotovoltaico, nel primo quadrimestre del 2025 la produzione solare ha segnato un incremento del 15,8% rispetto allo stesso periodo del 2024, a fronte di un forte calo della produzione da idroelettrico, diminuita del 21%. La generazione di energia fotovoltaica ha rappresentato l’11,3% della produzione nazionale, in aumento rispetto al 9,7% dello scorso anno. Questo incremento ha permesso al fotovoltaico di bilanciare, almeno in parte, la flessione delle altre fonti rinnovabili.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.