2025-06-20
Dopo i razzi sull’ospedale, Bibi ordina nuovi assalti per stanare Khamenei
Benjamin Netanyahu (Ansa)
Gli ayatollah sventrano il nosocomio di Beer Sheva e lanciano sulle case bombe a grappolo vietate dai trattati internazionali. Netanyahu chiede subito di intensificare gli attacchi ai siti istituzionali e governativi iraniani.Secondo le prime analisi fornite dalle Forze di difesa israeliane (Idf), ieri mattina l’Iran ha effettuato un lancio di circa trenta missili balistici verso il territorio israeliano. Tra gli obiettivi colpiti figuravano l’ospedale Soroka di Beer Sheva, nel Sud del Paese, e le città di Holon e Ramat Gan, nel centro.Il ministero della Sanità israeliano ha reso noto che 271 persone hanno fatto ricorso alle strutture sanitarie in seguito all’attacco missilistico. Tra loro, quattro versano in condizioni critiche, 16 presentano traumi di media entità, 220 sono state giudicate clinicamente stabili, 24 sono state colpite da crisi acute d’ansia, mentre altre sette si trovano in fase di valutazione medica senza una diagnosi ancora definita. Presso il Soroka medical center, colpito direttamente da un missile, sono stati registrati 71 casi di ferite lievi e un paziente con sintomi di ansia. La maggioranza dei traumi lievi sarebbe avvenuta durante la fuga verso aree sicure o in conseguenza dello stress.Il ministro della Sanità israeliano, Uriel Buso, ha condannato l’attacco iraniano contro l’ospedale Soroka, definendolo un superamento della «linea rossa» e un «crimine di guerra». Secondo Buso, si è trattato di «un’azione terroristica deliberata» ai danni di civili inermi e personale medico impegnato a salvare vite. Il ministro ha, inoltre, sottolineato che «grazie a un’attenta pianificazione e a un’immediata risposta operativa, si è potuto scongiurare un bilancio ancora più drammatico». L’esercito israeliano ha definito «menzognere» le dichiarazioni diffuse da media iraniani secondo cui l’ospedale Soroka sarebbe stato adibito a scopi militari. In un comunicato rivolto alla popolazione iraniana in lingua persiana, l’Idf ha smentito l’esistenza di basi d’intelligence o armamenti collocati sotto l’ospedale, affermando: «Non metteremmo mai in pericolo i civili in modo tanto vile». E ancora: «Colpire strutture sanitarie è un crimine di guerra, e non esiste giustificazione che possa rendere legittimo un tale gesto».Un altro elemento che potrebbe incidere sugli sviluppi futuri è l’uso, da parte di Teheran, di munizioni a grappolo. Secondo il Jerusalem Post, queste armi, proibite da trattati internazionali, sarebbero state impiegate durante un’incursione su Azor, nell’area periferica di Tel Aviv. Stando al quotidiano, i missili si sarebbero frammentati a circa sette chilometri dal suolo in numerosi ordigni più piccoli, ciascuno in grado di colpire in un raggio di otto chilometri, contenenti circa due chilogrammi di esplosivo. Ciò spiegherebbe, sempre secondo il Jerusalem Post, il rinvenimento di uno di questi frammenti a Holon, nei pressi di Azor, e le numerose «mini-deflagrazioni» udite successivamente alla detonazione principale.In seguito al recente attacco missilistico compiuto dall’Iran nella mattinata di ieri, il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha rivolto un duro avvertimento all’ayatollah Khamenei, dichiarando che prossimamente verranno presi di mira obiettivi istituzionali nella capitale iraniana. «Il leader iraniano, un vile tiranno, resta nascosto in un rifugio blindato mentre ordina attacchi intenzionali contro ospedali e abitazioni civili in territorio israeliano. Si tratta di crimini di guerra estremamente gravi, per i quali Khamenei dovrà rispondere», ha dichiarato Katz. Il ministro ha poi aggiunto che «assieme al primo ministro, abbiamo dato disposizione all’Idf di intensificare i raid contro infrastrutture strategiche e sedi governative in Iran, con l’obiettivo di neutralizzare le minacce verso Israele e di colpire il potere degli ayatollah». Il premier Benjamin Netanyahu, intervenuto durante una visita all’ospedale Soroka, ha replicato a chi gli chiedeva se fosse giunto il momento per eliminare la Guida suprema iraniana, affermando: «Tutte le ipotesi sono sul tavolo, ma è preferibile non discuterne pubblicamente». Quanto all’eventuale coinvolgimento degli Stati Uniti nelle operazioni contro l’Iran, Netanyahu ha dichiarato: «Dipenderà da Trump. Lui conosce bene le regole del gioco».Sempre nella giornata di ieri, le forze armate hanno diffuso il video dell’operazione condotta dall’Aeronautica militare israeliana contro un reattore nucleare dismesso situato nell’area di Arak, in territorio iraniano. L’azione, parte di una più ampia strategia volta a impedire alla Repubblica islamica di dotarsi di capacità nucleari militari, ha avuto come bersaglio non solo il reattore stesso, ma anche le strutture che ospitano la guarnizione del nocciolo, elemento cruciale per la generazione di plutonio.L’intervento mirava specificamente a neutralizzare le componenti necessarie alla produzione di plutonio, scongiurando così la possibilità che il reattore fosse riattivato e impiegato per scopi militari. Parallelamente, l’Idf sarebbe vicino a distruggere circa la metà delle rampe di lancio di missili balistici iraniani. A riportarlo è il Jerusalem Post, sulla base di dichiarazioni del generale di brigata Effie Defrin, portavoce dell’esercito israeliano, secondo cui l’aeronautica ha già neutralizzato «centinaia» di lanciatori.Secondo lo stesso quotidiano, questi dati potrebbero rivelarsi di grande rilievo strategico: se venisse disattivato il 70% dei sistemi di lancio, anche nel caso in cui l’Iran conservasse ancora un ampio arsenale missilistico, non sarebbe in grado di effettuare più di 10-30 lanci simultanei. Nel frattempo, ieri sono arrivati in Israele altri 14 aerei cargo carichi di armi e materiale militare: si tratta di spedizioni e forniture provenienti, per la maggior parte dei casi, dagli Usa.
George Soros e Howard Rubin (Getty Images)