«Originale» è l'aggettivo più abusato, ogniqualvolta ci si trovi a parlare di un'offerta televisiva: di un film, un programma, di qualunque cosa che porti con sé la promessa di una novità. Originale è, dunque, tutto e il contrario di tutto. Eppure, una parte di verità, nell'originalità vagheggiata da Discovery+, la si trova davvero, e facilmente. La piattaforma del gruppo Discovery, disponibile in Italia da mercoledì 6 gennaio, ha deciso, infatti, di costruire un'offerta che al più tradizionale intrattenimento affianchi lo sport. Quello live, delle dirette che il tempo e l'abitudine hanno reso prerogativa della televisione lineare. Su Discovery+, il cui pacchetto completo, intrattenimento e sport, costerà 7,99 euro al mese, confluirà tutto ciò che i canali Eurosport hanno sempre trasmesso. Ci sarà il basket, il ciclismo, la Vuelta e il Giro d'Italia, ci saranno gli sport invernali e i tornei di tennis, il Roland Garros, gli Us Open, gli Australian Open. Poi, dal luglio prossimo, le Olimpiadi, nell'interezza che i canali Rai sono costretti a negarle.
Discovery+, dove il solo intrattenimento sarà acquistabile di mese in mese, alla cifra (assolutamente popolare) di 3,99 euro, ha fatto quel che non è riuscito ad altri, arrivando a vendere lo sport, ultimo baluardo della televisione lineare, su una piattaforma online. Chiunque decida di sottoscrivere il pacchetto completo, garantendosi anche il ticket di Eurosport, potrà vedere in diretta tutto lo sport complementare al calcio, alla Formula1 e al Moto Gp. Oppure, potrà decidere di seguire lo sport con le modalità consentite dalle piattaforme streaming, recuperando quel che si è perso, saltando scambi e battute e posticipando all'orario preferito gare altrimenti inguardabili. Cosa, questa, che crea in Italia un precedente importante.
Lo sport, insieme all'informazione, è il settore che più traina la televisione lineare, e una sua fruizione tradizionale. Spostarla online, come fatto da Amazon Prime Video, che a dicembre ha confermato l'acquisto di sedici tra le future partite di Champions League, significa dare il via ad una rivoluzione, lenta ma inesorabile. Una rivoluzione tecnologica, dove il computer, la connessione Internet o, più semplicemente, un cellulare ridefiniranno l'intero concetto di «televisione» e la diretta perderà il proprio valore catartico.
Discovery+, disponibile su qualunque dispositivo, dalla pagina web alla smart tv, ha posto in Italia il seme di questa rivoluzione. Ma qui non si è fermato. La piattaforma, accanto al pacchetto sportivo, ha predisposto un pacchetto base, di programmi tv che fanno capo all'intrattenimento. Alcuni, tra questi, saranno visibili (anche) sui canali televisivi del gruppo, su Real Time, DMax, Nove, Hgtv, Giallo, Food Network, Discovery Channel, Animal Planet, Investigation Discovery, MotorTrend, Sci Discovery Science e Frisbee. Altri, invece, saranno appannaggio esclusivo della piattaforma streaming. Su Discovery+, confluiranno show che la televisione tradizionale, con le sue regole rigide, non potrebbe accogliere. Naked Attraction Italia, stravagante programma d'incontri in cui la conoscenza passerà per il nudo integrale, debutterà online, con la conduzione di Nina Palmieri, e online esordirà Ti spedisco in convento Italia, versione autoctona di un programma inglese, dove ragazzine irrequiete sono costrette al rigore della vita monastica. Online, arriveranno poi l'edizione italiana di Love Island, altro programma di incontri che, nella madrepatria inglese, è stato premiato con un Bafta, Estonia, documentario d'inchiesta sul naufragio dell'omonimo traghetto, e Antartide – La regata impossibile, cronaca televisiva dell'impresa voluta dall'avventuriero Colin O'Brady.
Discovery+, da proclami, cercherà poi di differenziare la propria offerta da quella delle tante piattaforme già disponibili in Italia. Dove gli altri proporranno fiction e storie recitate, Discovery+ proporrà factual, ossia cronaca di una realtà senza copioni. Insieme ad Elettra e il resto scompare, docuserie dedicata alla giovane Lamborghini, alle gioie della sua vita coniugale e al peso di un cognome tanto ingombrante, il 6 gennaio debutterà così What killed Maradona? documentario inedito atto a raccontare cosa davvero si celi dietro la morte del Pibe de Oro. L'inchiesta, realizzata con la collaborazione – tra gli altri – dei medici che lo hanno seguito da vicino, di Beppe Bruscolotti e dell'agente, Jon Smith, cercherà di tracciare un quadro clinico di Diego Armando Maradona, portando lo spettatore a capire cosa lo abbia spinto, negli anni, ad abusare di sostanze stupefacenti, di farmaci, alcol e cibo e come le dipendenze ne abbiano influenzato la vita, dentro e fuori il campo.





