2021-08-22
I dirigenti scolastici attaccano Bianchi: «Vuole rifilare a noi il controllo dei pass»
Paolino Marotta, presidente Andis: «Nessun intervento che garantisca l'inizio delle lezioni in sicurezza: personale, edifici, trasporti».Non basta un green pass per riaprire le scuole in sicurezza o, meglio, per riaprire le scuole. «A distanza di soli dieci giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico tocca registrare, con amarezza e preoccupazione, che non sono stati adottati interventi che potrebbero garantire la riapertura delle scuole in piena sicurezza e la sensazione è che si navighi al buio». Lo afferma Paolino Marotta, presidente di Andis, Associazione nazionale dirigenti scolastici. Nessuna rassegnazione davanti al rischio di tornare alla disastrosa didattica a distanza e una assoluta certezza: «Il controllo del green pass è impraticabile». Anzi, «è una molestia, un'ulteriore incombenza a carico della scuola. Come sempre non ci tiriamo indietro ma si faccia uno sforzo su una complicazione di cui non si comprende il senso. Come è stato per il tracciamento dei contagi: lo hanno fatto le scuole non le Asl, che invece erano preposte. È il ministero della Salute, le aziende regionali, che non hanno fatto il loro dovere, non le scuole… È per tutto questo che anche i colleghi che appartengono ad altri sindacati sono in fibrillazione».Eppure, a luglio, lo stesso Marotta aveva detto che il green pass è «una misura dura e intransigente ma assolutamente necessaria». «E lo confermo», dice il presidente dell'Andis. «Se ne comprende senso e utilità, perché si parla di personale che lavora in una comunità con tanti contatti e cioè 8 milioni di alunni che con le famiglie fanno circa 35 milioni di cittadini». Ma questo però non esclude che il certificato sia un'ulteriore criticità che complica la riapertura, già dal 1° settembre, quando il personale va a scuola per assumere servizio. Ma dove sta la criticità? Intanto le scuole non hanno ancora acquistato gli smartphone per il personale che dovrà fare la lettura, ancora non è stato individuato chi farà il controllo, per ogni istituto, e certamente non basterà una sola persona ma forse due o tre. Persone che dovranno essere «istruite». Secondo Marotta però c'è un altro elemento che rende impraticabile il controllo del green pass: i tempi lunghi. «Tutti i giorni dell'anno prendono servizio nelle scuole dai 50 ai 150 dipendenti, tra docenti e personale Ata, che devono rispettare il distanziamento, ordinarsi in coda, aspettare il controllo che necessita di 2 o 3 minuti. Moltiplichiamo questa attesa mentre nel frattempo ci sono le aule con gli alunni senza controllo. Gli insegnanti hanno la responsabilità della vigilanza e in caso di problemi la loro assenza non sarebbe giustificata. Senza considerare che gli orari di ingresso di personale docente è scaglionato e arriva fino al pomeriggio». E si parla di controlli soltanto sul personale, perché agli studenti non si chiede ovviamente nulla. Per questo l'Andis ha inviato una lettera al premier Mario Draghi e al ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, per chiedere al governo di adottare alcune misure urgenti da intraprendere prima dell'inizio delle attività: «Disciplinare il caricamento dei dati relativi a vaccinazioni, immunizzazioni, esenzioni su piattaforma interistituzionale, da rendere accessibile alle segreterie scolastiche per il controllo del possesso della certificazione verde da parte del personale, alla stregua di quanto le scuole già fanno per il controllo delle vaccinazioni degli alunni».Non sembra una schedatura? «Nessuna schedatura. Il personale che controlla non è autorizzato a segnare su un foglio la scadenza della certificazione per evitare discriminazioni, come dice il Garante della privacy. E allora, si proceda come per tutti gli altri dati sensibili che una scuola è tenuta a proteggere, dalle malattie al credo religioso, di alunni e personale» spiega Marotta. «E come si fa per le vaccinazioni, si crei una piattaforma digitale che legge i dati e dialoghi con la segreteria, per avere un immediato riscontro. Sarebbe un passo avanti che dovrebbe fare il governo e anche il Garante per evitare ai dirigenti scolastici i problemi di privacy».Esiste poi un'altra questione che riguarda invece i ragazzi. Nel dl sul green pass c'è scritto che si può «derogare all'obbligo di mascherina se alle attività partecipano solo studenti vaccinati o guariti». Una sorta di ricatto neanche tanto subliminale ai non vaccinati? Inoltre, malgrado i proclami retorici del ministro Bianchi sul rientro in classe, nella lettera dei presidi non manca il nodo posti vacanti.«Certamente, siamo ancora fermi a parlare di organici con un buco di 200.000 insegnanti ma nessuno dice che abbiamo centinaia di sedi senza dirigenza scolastica perché dal 2017 non si fa un concorso. Abbiamo però una lista di 500 idonei, in attesa, che potrebbero prendere servizio senza concorso. Urge un provvedimento straordinario che consenta l'assunzione. Inoltre non si sa nulla dell'organico Covid che andrebbe prorogato».Gli ultimi, ma non meno importanti, problemi secondo il presidente Andis, sono l'edilizia scolastica e i trasporti. «Gli edifici scolastici con certificazione di agibilità sono meno del 50% il che significa che le scuole non sono in sicurezza. Sui trasporti tutto è rimasto come lo scorso anno: senza trasporti aggiuntivi o differimento di orari per entrate e uscite scaglionate per la scuola secondaria ma anche negli uffici pubblici, ci ritroveremo con gli autobus pieni di ragazzi con aumento della possibilità di contagio», conclude Marotta.