2023-12-03
«Dialogo con gli animali e i loro versi. Anche se i miei cani sono perplessi»
La scrittrice e traduttrice Chiara De Luca: «Ascolto il creato in silenzio e mi faccio ispirare. Il maggior problema della poesia è allo stesso tempo il pregio più evidente: l’inutilità. Saper vivere di questo significa tornare a essere liberi».Chiara De Luca (Ferrara, 1975) è poetessa, traduttrice da diverse lingue - francese, tedesco, olandese, portoghese, spagnolo e inglese. Ha pubblicato romanzi, pièces teatrali, poemetti e raccolte di poesie e curato antologie. Dal 2008 è animatrice della casa editrice Kolibris, dedicata alla diffusione della poesia contemporanea nelle diverse lingue e dai diversi contesti culturali. La sua nuova opera s’intitola Versi animali. Ogni giorno percorre di corsa 15 km.Versi animali. Ne proviamo qualcuno? Come fa il lupo? Come fa lo scoiattolo? Come fa il wombat? Imitazione o ispirazione?«Una volta ho avuto la presunzione di ululare, ma non ho convinto i miei cani. Preferiscono di gran lunga rispondere alle ambulanze. La lingua dello scoiattolo è decisamente troppo complessa. Quella del wombat, impossibile. Più che imitazione quindi direi dialogo interspecifico, che avviene in prevalenza nel silenzio. Ogni specie animale ha il suo verso. I miei traggono spesso ispirazione dagli animali d’altra specie».Leggo dalla quarta di copertina i versi di una sua poesia: «Siamo l’uno la casa dell’altro / e insieme la nostra: l’abbraccio / attorno a un mondo che colma / di sangue il verde dei nostri confini. / Siamo l’uno l’infanzia dell’altro». Leggendoli ho sentito un moto di protesta, dentro di me è esploso un «ma!». La sensazione quotidiana camminando tra le persone purtroppo pare l’esatto contrario, individualismo, opportunismo, diffidenza, addirittura rigetto dell’umanità intera; il Covid purtroppo ci ha lasciato in eredità un’umanità fratturata, spezzata. Non parliamo nemmeno delle guerre che ancora sono qui tra noi… Mi chiedo e le chiedo: non è che la poesia stia scivolando verso un’utopia che la realtà annienta brutalmente e costantemente?«L’uomo è ancora - e temo sarà sempre - quello della pietra e della fionda. Anche quando la pietra è una parola e la fionda una tastiera. La poesia ha tempi lenti rispetto all’odierna istantaneità della comunicazione. Questo è un bene, le consente di fare memoria. Versi animali è stato scritto in epoca pre-Covid. A rileggere le prime due sezioni, ricordo che l’atmosfera era distopica già allora. Ignorerò l’odore del fango è un verso del poeta Ashraf Fayadh, cui la prima sezione è dedicata. Nel 2015, in Arabia Saudita, il poeta palestinese fu condannato a otto anni in prigione e ottocento frustate. Corale, rivive la tragedia dell’Airbus Germanwings A320-211, la cattura del terrorista jihadista Abdelhamid Abbaoud, mente degli attentati di Parigi nel 2015, lo stupro e assassinio di Desirée Mariottini, oltre a tragedie appartenenti alla storia locale. Diciamo che nella foto di classe l’umanità non ne esce tanto bene. Ma c’è sempre qualcuno che il giorno dello scatto era assente, che si è nascosto, oppure è stato lasciato fuori dall’inquadratura. Oppure non era mai apparso nella sua luce migliore, come nei tempi di crisi spesso avviene. Io guardo alla persona. “Un uomo solo non mi ha mai fatto paura”, per dirla con De André nel suo Elogio della solitudine. A volte quei soli s’incontrano e fanno giorno, almeno fino alla successiva eclissi. Ancora avviene, nonostante l’arroganza del potere e le sue cieche carneficine. Ancora avviene, a dispetto della letteratura, che ha da tempo abdicato al suo ruolo sociale e si rifugia impaurita nei salotti e nelle fiere. Tutte le poesie di questo libro sono dedicate a singoli individui, qualunque sia la loro specie d’appartenenza».La raccolta si divide in cinque parti, ci sono luoghi e figure e nature, c’è l’estraneità del mondo esterno e l’intimità di quello domestico. Quali sono i fuochi del suo sguardo? Quando qualcosa accende l’interesse e radica la poesia?«Ad accendere lo sguardo nelle prime due sezioni, come dicevo, sono la cronaca e la storia, anche quella locale, che vivo intensamente, e impiego molto tempo a elaborare. In Percorsi in versi la scintilla è il diverso e complementare: sono i cani che vivono (e corrono e camminano) con me, e tutto ciò che cerco di vedere lasciandomi guidare dal loro tartufo. Nella sezione Incontri, a ispirare il verso e la direzione, sono soprattutto animali estranei o nuove conoscenze. In Casa si rientra nella tana dove protagonisti sono il respiro degli animali, il silenzio, il fuoco del camino, la tv del lucernario sul cielo. Dove il gatto Sunny è nume tutelare. Ed è anche quello che ha più fiducia nel linguaggio verbale».L’uso del verso libero. Leggendo i componimenti più ampi pare d’inoltrarsi in una prosa poetica che va a capo quasi per ideologia, mentre il respiro del lettore avanza come se fosse un romanzo, o un racconto. Come registra la forma delle sue poesie e dei suoi poemi?«Scrivendo seguo una mia partitura interiore, cercando con ossessione un verso musicale. Ma la mia è una musica inattuale».Dal 2008 dirige la casa editrice Kolibris che ha pubblicato tante opere, molte raccolte e antologie di poeti da diverse parti del mondo. Come procede quest’opera di divulgazione? Ostacoli? Quali i problemi? Quali le soddisfazioni? «Kolibris procede bene nella sua ricerca di bellezza. Ci sono tanti progetti in cantiere, tra cui opere di Sarah Zahid dalla Norvegia e Athena Farrokzhad dalla Svezia; João Luís Barreto Guimarães dal Portogallo; Ademir Assunçao, Fabrìcio Marques e Maurìcio Arruda Mendonça dal Brasile; Alberto Cisnero, Jorge Fondbrider, Diego Bentivegna, Hugo Muijca dall’Argentina: Marta Agudo, Ada Salas, Marìa Angeles Pérez Lòpez, Teresa Soto, JulietaValero, Jordi Doce, dalla Spagna; John O’Donnel e Ceaitì Nì Bheildiùin dall’Irlanda; Julia Bell e Ness Owen dal Galles; Yves Namur e Béatrice Libert dal Belgio; Paul Mathieu e Jean Portante dal Lussemburgo... I problemi sono legati soprattutto a quello che è il maggior pregio e vantaggio della poesia: l’inutilità, sempre più conclamata. L’essenziale, direi. La più grande soddisfazione è vivere di questo. Essere liberi».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.