2023-06-25
Di Putin in peggio
Il capo della Wagner Evgenij Prigozhin (Ansa)
Evgenij Prigozhin e la sua Wagner in marcia su Mosca: colpo di Stato. Poi Aleksander Lukashenko media e ferma i mercenari.Buone notizie da Mosca. I ribelli della Wagner stanno marciando sulla capitale per fare piazza pulita del gruppo dirigente che ha portato la Russia in guerra.E nel mirino ci sarebbe addirittura Putin che ieri, notizie incontrollate e poi smentite, davano in fuga. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non esulta, ma quasi: «La debolezza della Russia è evidente» ha detto. «Per molto tempo il Cremlino ha fatto ricorso alla propaganda per mascherare la debolezza e la stupidità del suo governo, ma ora c’è così tanto caos che nessuna bugia può nasconderlo». Anzi no, i ribelli della Wagner, dopo una mediazione di Lukashenko stanno ritornando indietro, rinunciando a dare l’assalto a Mosca. O per lo meno questa è la notizia delle ultime ore.Il problema è che nessuno sa veramente quello che sta accadendo a Mosca e dintorni e non c’è analista che sia in grado di capire se le truppe guidate da Evgenij Prigozhin, il cosiddetto cuoco di Putin a capo di una milizia personale composta da mercenari ed ex detenuti, siano davvero in grado di tenere testa alle forze regolari o se si siano accordate alzando il prezzo per non marciare sul Cremlino. Qualcuno evoca il mancato golpe del 1991, quando alcuni funzionari sovietici arrestarono Michail Gorbachëv e cercarono di instaurare una giunta militare assaltando il parlamento. Finì con una rivolta di popolo, con Boris Eltsin che si arrampicò su un carro armato e da lì arringò la folla. Il putsch durò meno di una settimana e poi, quando fu chiaro che le forze armate solidarizzavano con chi protestava, i golpisti si arresero e vennero arrestati. Ma nessuna sa dire se sia così.A parti rovesciate c’è chi pensa che la marcia su Mosca di Prigozhin possa dare la spallata al regime, spingendo i soldati a ribellarsi e schierarsi con il popolo e contro Putin. Quello del padrone della Wagner sarebbe in pratica un golpe buono, il contrario di quello tentato più di trent’anni fa per far fuori Gorbachëv e la sua perestroika. Ma dopo l’avanti e indietro delle sue truppe è difficile crederlo.Infatti, siamo certi che chi verrà dopo Putin sarà meglio di lui? Il curriculum del cuoco personale dello zar non promette nulla di buono e ancor meno testimoniano le sue controverse dichiarazioni, che negli ultimi 16 mesi hanno accompagnato le alterne fasi della guerra in Ucraina.Non so chi ci sia dietro Prigozhin, se agisca di testa propria sentendosi con le spalle al muro o se qualcuno lo abbia convinto a muovere su Mosca, magari con qualche promessa di immunità per sé o per la propria famiglia. Sta di fatto che di un tipo simile non c’è da fidarsi. E men che meno c’è da far conto sulla sua banda di galeotti e criminali, che in Ucraina hanno impugnato le armi e ucciso senza scrupoli dietro la promessa di tornare liberi. Prigozhin e i suoi oggi paiono schierati contro l’invasione dell’Ucraina e a favore della fine della guerra. Ma fino a ieri il cuoco di Putin criticava ministri e generali, definendoli corrotti e pusillanimi. Secondo lui bisognava fare sul serio, non risparmiare sulle munizioni. Dunque, qual è il vero obiettivo della Wagner? Concludere la guerra ritirandosi o scatenare qualche cosa di peggio?Vi state chiedendo che cosa ci possa essere di peggio di ciò che abbiamo visto nell’ultimo anno e mezzo? Non so dare una risposta, tuttavia posso dire che guardando al quarto di secolo passato, troppe volte abbiamo sperato che un cambiamento, magari anche armato, ci avrebbe portato una situazione migliore delle precedenti. Invece, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia alla Tunisia, dall’Egitto alla Siria, le cose sono sempre andate peggio. Via i sovietici da Kabul, sono arrivati i talebani. Impiccato Saddam Hussein, abbiamo avuto al Baghdadi. Rovesciato e linciato Gheddafi, ci è toccata una guerra tra bande di predoni. Rovesciato Ben Ali, è arrivato Kais Saied, uno che ha sciolto il Parlamento e rifatto la Costituzione. Arrestato Mubarak è subentrato Al Sisi, quello che non ci ha ancora spiegato com’è morto Regeni. In Siria addirittura, nonostante l’Isis e una guerra civile che ha lasciato il Paese in macerie, è rimasto Assad. Insomma, a dispetto delle nostre speranze di esportare la democrazia e di una stagione di libertà con le primavere arabe, siamo andati di male in peggio. Oggi infatti, nonostante il nostro sostegno a favore di ogni rivolta e di ogni intervento per scacciare i satrapi, la situazione è peggiore di 25 anni fa.Sono troppo pessimista e deludo le speranze di chi si augura che siano gli stessi russi a sbarazzarsi di un criminale come Putin? È vero, ma come si fa a essere ottimisti se si vuole sostituire un dittatore che tiene in mano il pulsante nucleare con una canaglia come Prigozhin. Sarebbe come chiedermi di avere fiducia nella cacciata di Hitler perché a guidare l’assalto al bunker in cui si nasconde il Führer è Himmler.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
Continua a leggereRiduci
Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)